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Street Art a Roma

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Il cuore di Roma batte al ritmo dell’arte. Street-artist da tutto il mondo recentemente si sono dati appuntamento nella capitale d’Italia per “imbrattarne” le pareti, dal centro alla periferia.

In molti casi l’operazione è stata voluta dalla stessa amministrazione capitolina, per rilanciarne il profilo di città multimediale, aperta e creativa.

Quartieri, come S.Basilio (per gli amici “Sanba”), rinascono letteralmente grazie all’opera di molti artisti che dipingono, ognuno con la propria ispirazione, le facciate di molti palazzi del distretto. E poi, S.Lorenzo, Pigneto, centro storico, Trastevere, Ostiense e praticamente tutti i quartieri di Roma, ormai vantano vere chicche d’arte di strada che, per i più, ma anche per i meno esperti, diventa un vero e proprio tour tra nomi noti, circondati da un museo d’arte all’aperto. Il gioco è, non solo godere dello spettacolo, ma anche riconoscere le firme, gli stili e i concetti espressi, racchiusi e riassunti in ogni colpo di bomboletta e di pennello (che spesso può servire anche per attaccare stampe di carta, come fossero manifesti). Questi gli strumenti dello street artist.

Dove nasce, storicamente, il movimento che sta rivoluzionando il modo di fare arte contemporanea? La street-art nasce in effetti “ovunque”, essendo fenomeno globale. Non esiste un vero “quando”, né un vero e proprio “dove”. All’inizio erano i graffiti. Siamo in America, a New York negli anni ’70. Scritte sui vagoni della metropolitana e sui muri delle periferie, sono firme dei “writers”, spesso appartenenti a bande rivali, che marcano il territorio con le loro denunce colorate. Sarà poi la volta dell’Inghilterra, patria natale di un artista, Banksy, che lancia una vera e propria tendenza grazie alla sua arte capace di sorprenderti girando un banalissimo angolo di un palazzo londinese. La palla verrà raccolta poi dalla Francia, con artisti come  Stak, Andrè, Honet e altri. Ed ancora, subito appresso, Spagna, Finlandia e Italia si accodano al movimento grazie ad artisti di spicco. Italia, nello specifico, vuol dire Milano, Bologna e Roma, tre scuole e tre approcci diversi. A Roma si muovono Sten & Lex, pionieri dello “stencil graffiti” attivi dal 2001 con opere di pura tecnica normografica.

Senza ulteriori chiacchiere, con questo speciale Insiders vogliamo rendere omaggio alla Roma artistica, luogo di meraviglia ideale per ogni artista di strada per la sua unicità. Millenni di storia hanno “intrappolato” la città , lasciandole a fatica campo per nuove possibilità espressive e contaminanti. Negli ultimi anni, al contrario, la street-art contribuisce a conferire un nuovo volto alla capitale, del tutto interessante, che vale la pena conoscere, approfondire, perseguire (non più perseguitare). 

Da EduAda“La street-art è un genere artistico che racchiude tutte le cosiddette “arti di strada”: Stencil art, Graffiti, Sticker art, Disordinazioni segnaletiche, Performance stradali, ecc.

Le motivazioni per cui un artista diventa uno street artist sono varie: alcuni sfruttano i luoghi pubblici per portare all’attenzione della gente tematiche sociali e politiche, con messaggi e opere anche molto “forti”, altri tramite l’arte si rimpossessano dei luoghi pubblici della città, sottolineando l’effettiva proprietà pubblica dei suddetti luoghi. Un’altra forte motivazione è la possibilità di esporre le proprie opere dove chiunque le possa vedere, rendendole quindi fruibili sia a chi le apprezza sia a chi le disprezza. Temi spesso affrontati sono: la libertà di espressione, il pacifismo, l’antiproibizionismo, la libertà sessuale ecc.”

Da movimento “vandalo” di protesta e di denuncia che nasce dalla voglia di riappropriazione dei luoghi privati per farne luoghi pubblici, fruibili a tutti, alla semplice alchimia che trasporta il museo all’aria aperta, dove le opere d’arte sono caduche e alla mercee degli agenti atmosferici. Oggi l’arte di strada non solo è ben vista, ma diventa patrimonio comune, appoggiato dalle amministrazioni che fanno loro il messaggio: la città come luogo di incontro di espressioni, per liberare la fantasia, e la città stessa, da ogni catena.

To be continued nei prossimi numeri…

Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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