Iniziamo un viaggio per le vie del centro di Roma con un mezzo di locomozione d’eccezione: la bicicletta. Forse il futuro della mobilità cittadina potrà passare per questo semplice veicolo? L’intermodalità suggerisce proprio questo: prendi una bici e sali su treni, autobus e metropolitana, studiando tragitti ideali.
In altre città europee è realtà quotidiana. Da noi? Rimane ancora una (bella) scommessa.
Che Roma è quella di oggi, post Lock-down e che Roma sarà quando riprenderemo a portare i figli a scuola, a fare i pendolari, a voler raggiungere l’ufficio testardamente in auto? La Capitale è sempre stata una città difficile. Così invasa di traffico da farci sentire in trappola, bloccati in scatole di metallo senza via d’uscita, alla mercè dei nostri concittadini che ci tagliano la strada, si battono col coltello tra i denti e il cambio tra le mani, per raggiungere prima l’incrocio. E così il romano si stressa, preso da questa continua battaglia.
Eppure, se ci si azzarda a superare il raccordo anulare, viaggiando in qualche altra città italiana più d’avanguardia, o in qualche capitale europea, ci si rende subito conto della differenza. In molte capitali d’Europa le strade sono state concepite per muoversi anche in bicicletta e raggiungere i punti nodali, dove poter salire su un bus o entrare in metropolitana, superando ostacoli, come pesanti salite e zone più trafficate.
Cosa succede a Roma invece? La situazione non è la stessa, già lo sappiamo. Ma qualcosa sta cambiando. La sindaca Virginia Raggi ha recentemente promesso 150 chilometri di ciclabili nuove, ha fatto stendere quella sulla Nomentana e quella della Tuscolana, trovando mille polemiche di alcuni residenti che hanno provato in ogni modo a fermare i tempi che cambiano nel segno della sostenibilità. Ma Virginia va avanti, consapevole che è oggi l’occasione del cambiamento culturale che da decenni attende la città. Ormai le elezioni si avvicinano e i risultati della sua amministrazione devono lasciare il segno che tutto il Movimento 5 Stelle ambisce per dimostrare che “gli altri” in passato hanno fatto meno e peggio. Dritta per la sua strada, quindi, e a passo svelto, cosa che le è valsa l’appellativo di “Raggi laser“.
Quasi nulla in passato è stato fatto per impostare una mobilità cittadina alternativa alle automobili. Si era presentato un ambizioso progetto di Grande Raccordo dedicato alle biciclette che prevedeva il transito attraverso molti siti di interesse turistico. Ma, anche se approvato, il progetto è rimasto nel cassetto e tutto lascia presagire che là rimarrà anche con questa amministrazione.
A Roma si stanno risanando le casse di ATAC, l’azienda del trasporto pubblico, inaugurando nuovi servizi di sharing – l’ultima novità sono i monopattini elettrici – rifacendo le strade, lottando contro il tempo e le buche della Capitale, oramai famose in tutto il mondo quasi quanto il Colosseo, iniziando a stendere i primi km dei 150 in cantiere. Intanto, quelle poche piste ciclabili che abbiamo oggi a Roma costruite dalle vecchie gestioni, per lo più hanno bisogno di una generosa manutenzione che solo timidamente inizia a essere fatta.
Prima le fai nascere e poi le lasci morire lentamente. Questa è la regola a Roma. E il timore è che anche quello che viene fatto oggi avrà lo stesso destino.
Alcune passano tra campi rom e zone di nessuno, in cui se ti si buca una gomma puoi davvero rischiare duro. Altre iniziano per finire improvvisamente. Buche, voragini, rami, cartelli stradali sbilenchi invadevano, e in alcuni casi invadono ancora, tratti di spazi ciclabili.
Noi, da provetti Insiders, inizieremo a fare un ampio giro, dalla periferia, verso il centro di Roma in bicicletta per renderci conto dello stato dell’arte delle nostre piste ciclabili, delle possibilità date ai cittadini di poter scegliere una valida alternativa verde all’auto e… alla palestra. Perché, in fondo, andare in bici è pur sempre un ottimo allenamento.
Partiremo dalla periferia per raggiungere il centro, visitando alcune degne attrazioni turistiche, scavalcando il traffico, fiancheggiando il Tevere. Seguici allora nel nostro viaggio. Ti accompagneremo per mano attraverso la Capitale, alla scoperta dell’intermodalità.