di Follotitta –
La vita si espande o si restringe in proporzione al proprio coraggio, all’abilità o meno di affrontare le proprie incertezze. In questo, solo in questo, siamo diversi gli uni dagli altri. E mentre qualcuno può cercare rifugio sotto l’ala protettrice dell’autorità, altri esercitano il proprio pensiero in modo critico ed indipendente.
Questa premessa per sottolineare come, quando si invertono i paradigmi e l’obbedienza rappresenta la vera libertà, mentre il pensiero indipendente rappresenta una forma di schiavismo, si pongono le basi del Culto. Ed ecco che un leader, in assenza di pensiero critico, aggrappandosi alle credenze rigide dei propri proseliti ed usando lo stesso linguaggio, ritrasmette queste credenze a gente che cerca qualcuno che pensi per loro. In realtà qui nessuno sta pensando, si stanno solo riciclando i cliché dell’autoritarismo accoppiato al dominio sociale, le formule della sospensione del pensiero democratico.
Su questo si reggono tutti i sistemi autoritari di questo mondo. E questo è il trumpismo. Le sue regole: rigidità nei confronti del cambio; rifiuto delle responsabilità perché la colpa è sempre di qualcun altro; il capo ha sempre ragione; rifiuto del concetto di eguaglianza per la necessità di avere nemici da vessare e sottomettere; incompetenza da rimare con malevolenza; individualismo da accompagnare con avarizia. Ma tutti questi aspetti erano pre-esistenti al trumpismo. Credere nell’autorità piuttosto che ai propri sensi e conformarsi per non essere considerati degenerati, è stato sempre e sempre sarà il vizio della dualità.
Trump non ha avuto neanche la necessità di predicarli, essi facevano parte di una pseudo cultura comune. Si è limitato ad adottare il linguaggio della piazza inneggiante e a incitare alla divisione e alla violenza. E in una nazione con la carta costituzionale democratica più antica del mondo, si è atteggiato ad autorità suprema non soggetta alla legge. Ma ha trascurato un piccolo dettaglio: l’istituto elettorale ancora esiste e, malgrado i suoi tentativi di soppressione del voto, sta perdendo la corsa alla rielezione.