Dalla Calabria riparte il confronto tra governo e regioni in vista delle prossime decisioni che l’esecutivo dovrà prendere riguardo le misure anti-Covid. Sul tavolo della riunione a cui parteciperanno il ministro degli Affari regionali Boccia e i governatori, i fondi previsti dal nuovo dl ristori e la possibilità di nuove assunzioni nel personale sanitario extra-bilancio, ma anche i parametri tecnici decisi con il metodo della ‘zonizzazione’.
I governatori spingono per le riaperture. “È comprensibile che un territorio voglia uscire dalla zona rossa, ma serve prudenza”, la linea di Speranza. “L’Rt deve scendere sotto l’1. La situazione è molto seria e non può essere sottovalutata”, ribadisce il ministro della Salute, “sono ancora numeri imponenti, sarebbe un errore grave abbassare la guardia”.
In attesa del vaccino per il quale è prevista una campagna di persuasione, ma non l’obbligatorietà il ministro torna a ribadire che “non c’è alternativa ai sacrifici“. Dunque nessun cambio di direzione: “Sulle terapie intensive c’è una pressione molto forte, guai a sottovalutarla”.
Ci aspetta allora “Un Natale diverso, molto più sobrio, dovremo ridurre i contatti, evitare gli spostamenti non essenziali“. Ci si potrà muovere solo tra regioni in fascia gialla. “Dovremo valutare i dati dei prossimi giorni e prendere decisioni ponderate“, la premessa di Speranza. Il primo ‘step’ è quello del 27 novembre, con la possibilità che Piemonte e Lombardia escano dalla zona rossa.
Ma al di là del cambio di colore di alcune regioni si tornerà a discutere soprattutto sul nuovo Dpcm previsto dopo il 3 dicembre. La volontà dei presidenti di regione è quella di arrivare ad un allentamento delle norme in vigore per ridare respiro alle attività commerciali e al comparto della ristorazione. Dall’altra parte l’obiettivo del governo è di non permettere che ci sia una terza ondata, per questo motivo si punta ad un Natale in famiglia senza cenoni, con la previsione di una una nuova stretta, se sarà necessario, a ridosso del 25 dicembre.
All’interno dell’esecutivo torna anche il dibattito sul tema della scuola. “Prima di ragionare di come sarà il cenone possiamo dire che riapriamo i licei?“, afferma Renzi mentre Di Maio invita a non alimentare la tensione: “La ministra Azzolina ce la sta mettendo tutta per garantire il regolare svolgimento delle lezioni.“
Fonte AGI.