di Giacomo Torresi –
Il Time, che sarà in edicola e online lunedì 14 dicembre, ha definito questo 2020, senza giri di parole, “il peggior anno di sempre“.
Secondo l’articolo di apertura firmato da Stephanie Zacharek, nota critica cinematografica, “ci sono stati tanti altri anni peggiori nella storia degli Stati Uniti e del mondo ma la maggior parte di noi, che siamo vivi oggi, non ha mai visto niente di simile”.
Una questione generazionale, dato che “per ricordarti la devastazione della Prima guerra mondiale o della Spagnola dovresti avere più di 100 anni, circa 90 per ricordarti della Crisi del ’29 e più di 80 per avere memoria della Seconda guerra mondiale“.
Di sicuro, sottolinea il Time, il Coronavirus è stato un evento sconvolgente: “Un virus che ha avuto origine, forse, da un solo pipistrello e ha finito per sconvolgere la vita di tutti sul pianeta, uccidendo circa 1 milione e mezzo di persone”.
Il Time non ha scelto di prendersela con il 2020 solo per il Covid19. La rivista, tra le motivazioni, ha elencato il ripetersi dei disastri naturali, un’elezione americana “contestata sulla base della fantasia” e le morti illustri di Ruth Bader Ginsburg, John Lewis, Kobe Bryant, Chadwick Boseman e George Floyd.
La prima X rossa il Time l’ha usata il 7 maggio 1945, sul volto di Adolf Hitler, subito dopo la sua morte. Il 20 agosto dello stesso anno la croce (nera, per esigenze cromatiche) è finita sulla bandiera del Giappone dopo la fine della guerra nel Pacifico.
La X rossa è tornata il 21 aprile 2003, questa volta sul volto di Saddam Hussein all’inizio della guerra in Iraq. La terza X è apparsa poi il 19 giugno 2006, quando l’esercito americano ha ucciso Abu Mousab al-Zarqawi, leader di al-Qaeda in Iraq.
L’ultima X, prima di quella apposta sul 2020, era stata invece usata per cancellare il volto di Osama Bin Laden, il 30 maggio 2011.