Sport, fitness, allenamento di solito sono sinonimi di salute, ma cosa succede quando palestre e circoli chiudono a causa della pandemia e le persone sono costrette a rimanere a loro volta chiuse in casa? Le persone sono diventate generalmente più o meno in forma e attive durante questi mesi passati al limite?
A settembre, con la riapertura di centri fitness e palestre in tutto il paese, le cose sembravano poter andare diversamente. I protocolli di pulizia intensificati e le esperienze senza contatto erano la nuova norma. Tutto sembrava poter funzionare e poi… di nuovo chiusura!
In questo altalenante panorama, non solo la salute fisica, ma anche la nostra salute mentale è stata messa sotto sforzo. In effetti, quasi la metà dei consumatori riferisce che la propria salute mentale è peggiorata ora rispetto al periodo pre-COVID-19. Ciò che non è cambiato durante la pandemia COVID-19, tuttavia, è quanto siano importanti i servizi di fitness e training per il benessere generale.
COVID è stata un’esperienza disorientante, non c’è dubbio. Tutto è iniziato con un’improvvisa chiusura totale di tutto. E altrettanto subitaneamente ci siamo ritrovati a non poter più far nulla, costretti a casa, senza una bussola per capire dove orientare le nostre energie psico-fisiche. La prima cosa che abbiamo fatto più o meno tutti, allora, è simulare di essere maratoneti navigati, solamente per mettere il naso fuori di casa. Per la maggior parte la cosa consisteva giusto nell’infilare una tuta e iniziare a muovere qualche passo per dirigersi ovunque, con il piano ben delineato che se avesse incontrato i vigili, avrebbe avuto almeno un alibi: il giusto abbigliamento. “Sto solo facendo una pausa di defaticamento, ora ricomincio a correre!”. Poi ci abbiamo preso gusto. Allenarsi per molti, non abituati alle iscrizioni in palestra, è diventata una nuova attività plausibile. “Toh, allenarsi mi fa sentire meglio, mi fa scaricare stress e tossine!”
A quel punto è stata la volta di andare alla ricerca e lanciare allenamenti su Instagram, Youtube, e applicazioni varie, possibilmente gratuiti. Molti trainer si sono semplicemente attrezzati lanciando una piattaforma digitale, che hanno costruito in 14 giorni utilizzando la piattaforma Zoom. Ed ecco la parola magica: Zoom.
Stiamo investendo molto nel digitale e in futuro sarà una parte permanente della nostra vita come delle nostre diverse attività. QUI abbiamo ampiamente discusso la questione legata al “2021 post Covid”. Forse addirittura smetteremo di usare Zoom e, grazie alle nuove tecnologie e al 5G, ci sarà una componente social completamente integrata, così potremo entrare in aule virtuali, in 3D, e partecipare ai corsi che stanno frequentando i nostri amici. I nostri istruttori saranno in grado di parlare con le persone anche una alla volta per aiutarle con la loro forma: non vogliamo solo trasmettere in streaming; vogliamo essere in grado di insegnare in streaming facendo vivere un’esperienza soddisfacente.
COVID-19 sta cambiando l’allenamento sportivo
Un’industria tutta da scoprire e per lo più da creare. E nei prossimi mesi la spinta sarà certamente incredibile in questo senso.
Tra marzo e settembre, Peloton, meglio conosciuto per le sue biciclette da spinning, ha quasi triplicato il numero di persone che pagano per le sue lezioni di fitness digitale anche se non acquistano attrezzature. I turbo trainer che ti permettevano di pedalare al chiuso su una bici da esterno erano così richiesti che ad aprile erano esauriti in gran parte dell’Europa. Anche le vendite di biciclette “reali” sono aumentate se è per questo, grazie anche alla spinta data dal bonus mobilità del Governo, insieme a quelle delle scarpe da corsa. Il mercato è in netta espansione: in varie parti del mondo alcuni utenti di negozi on-line hanno dovuto aspettare anche tre settimane per vedersi recapitare attrezzature da palestra come manubri e kettlebell.
Quindi, come ancora una volta vale la pena sottolineare, da una crisi può nascere (e spesso succede) un’opportunità. Dalle lezioni in live streaming e on-demand, alle offerte per gli allenamenti one-to-one, i proprietari di aziende di fitness e gli istruttori sono stati una luce per molti che hanno avuto l’opportunità di continuare ad allenarsi e che ora potranno moltiplicarla anche in futuro.
Senza dimenticare, poi, quei personal trainer che creano allenamenti all’aperto. Rispettando le normative, le distanze, scelgono parchi o location speciali per creare corsi con pochi partecipanti, generalmente 3 o 5 persone portandosi dietro l’attrezzatura ideale per questo tipo di training come le bande elastiche di resistenza. La tendenza è quindi “invadere” nuovi spazi e contesti di allenamento, tra fitness virtuale e outdoor.
Il fitness virtuale è diventato rapidamente la “nuova normalità”
Nell’ottica più ampia delle tendenze virtuali, c’è stata un’adozione rapida e drastica del fitness virtuale, in particolare lo streaming live, durante i vari lockdown casalinghi. Nel 2019, solo il 7% dei consumatori ha utilizzato allenamenti in streaming live. Durante COVID-19, questo dato è aumentato a oltre l’80%.
Ad aprile, l’85% dei consumatori ha segnalato lo streaming live su base settimanale. Yoga e HIIT (allenamento a intervalli ad alta intensità) / Tabata / bootcamp erano le modalità più popolari. E molti consumatori non hanno intenzione di smettere: solo il 43% si aspetta di tornare alle routine precedenti, gli altri chiedono di essere sempre più ispirati e motivati dalle nuove modalità, più capaci di corrispondere con le nuove esigenze legate anch’esse al post-Covid, che vede al centro la casa, lo smartworking e come comun denominatore, le nuove tecnologie.