2020 … Tutto è iniziato alla grande: una festa di Capodanno con gli amici in centro, ballando con una band dal vivo nel mezzo di una strada chiusa, unendoci a centinaia di altre voci mentre gridavamo “3 … 2 … 1 … Felice anno nuovo!” seguito dal canto di Auld Lang Syne o di uno dei brani Hip Hop italiano usciti dalla fucina della TDB Farm. Se solo quella notte avessimo saputo quello che sappiamo adesso…
Avremmo ancora sentito l’eccitazione che si accendeva quel 1 gennaio? Ci saremmo augurati l’un l’altro “felice anno nuovo” con un bel sorriso stampato sui nostri volti? Probabilmente ci saremmo consigliati a vicenda di fare un carico extra di mascherine chirurgiche, di Amuchina e di carta igienica!
Tutti nel mondo hanno sentito gli effetti negativi del Covid-19 quest’anno. Molti hanno perso il lavoro, alcuni hanno perso la loro azienda, alcuni forse un familiare, o un amico. Solitudine e dolore sono stati avvertiti tra la gente. Ci siamo riuniti nei condomini a cantare le canzoni più tradizionali, quelle che conoscono tutti. Oggi non lo facciamo più. E’ finito quel tempo in cui formavamo una comunità che dall’estero guardavano con stupore e una erta invidia.. L’Italia forse per la prima vera volta era unita. Oggi le riunioni festaiole sono fortemente scoraggiate e, in alcuni luoghi, vietate. I bambini hanno perso le feste di compleanno, l’arrivo di Babbo Natale, i grandi le cartate con gli amici o le discese dalle vette di Madonna di Campiglio. Poco male. Le celebrazioni importanti, quelle semplici “tra noi”, in famiglia, hanno saputo dare comunque gioia a piccoli e meno piccoli. In molti casi, i nonni non potevano stare con i nipoti e quelli delle comunità di pensionati non potevano stare con nessuno, e questo non possiamo dimenticarlo. È stato un anno difficile per tutti, ma guardando indietro c’è solo una cosa che possiamo fare che ci aiuterà ad andare avanti.
Scegli di essere grato per il 2020
Un solo incoraggiamento è possibile oggi, alla vigilia di un nuovo anno. Per accogliere al meglio il 2021, dobbiamo guardare indietro a quest’anno e trovare alcune cose per cui essere grati – e poi concentrarsi su quelle cose. Forse è stata la possibilità di trascorrere più tempo con i parenti stretti, dopo che le attività scolastiche e i programmi del fine settimana con gli amici sono stati annullati. Forse abbiamo imparato a cucinare nuovi pasti mentre facevamo a gara ad arrivare all’ultima confezione di lievito che giaceva sugli scaffali del supermercato. D’altronde non potevamo andare al ristorante… L’elenco di lavori fai-da-te casalinghi è finalmente diventato un po’ più breve grazie alle interminabili settimane passate rinchiusi, o forse abbiamo consumato serie Netflix, diventando esperti di tutte le trame, fatti ed epiloghi. Qualcuno ha trovato un nuovo lavoro che gli piace di più del vecchio, è stato il caso di Dave Summers, emblema di una generazione over 60 che si sta reinventando, proprio sull’onda di questa crisi infinita. Pensiamoci bene: quanti soldi abbiamo risparmiato in viaggi mai fatti? Anche questo può essere considerato un vantaggio, o no?
Anche negli anni peggiori è possibile provare gratitudine. Anche se può non sembrare, la gratitudine è una scelta. È facile lamentarsi di eventi persi, celebrazioni alterate e varie perdite di normalità. È salutare parlare di queste cose e condividere i propri sentimenti di delusione e privazione, ma non è un buon posto dove rimanere a lungo. Mantenere la mente in quel luogo di negatività può portare solo emozioni distruttive, che spesso portano a una prospettiva pessimistica cronica.
La scelta di un atteggiamento di gratitudine non solo ci porterà felicità, almeno una temporanea, ma presterà anche i nostri pensieri a una visione generale più positiva che, come hanno dimostrato studi scientifici, ci può mantenere più felici, produttivi, propositivi e più persino sani a lungo termine. Anche se la gratitudine non ci risparmia dalle difficoltà della vita, ci fornirà una prospettiva più profonda e migliore del mondo che ci circonda e può aiutarci a navigare nei momenti difficili ricordandoci ciò che è più importante. Nessuno sa cosa porterà il 2021, ma se si tratta di meno restrizioni o ancora più allontanamento sociale, essere grati per le difficoltà del 2020 preparerà la mente e il cuore a combattere qualunque cosa accadrà in questo nuovo anno. Oggi va di moda questa parola: antifragile. L’attitudine a modificarsi e migliorare a fronte di sollecitazioni, fattori di stress, volatilità, disordine. E se ci guardiamo bene, dopo questi 365 giorni difficili, che ci hanno sfidato e messi alla prova, siamo tutti un po’ più antifragili.
Mentre rivediamo la nostra esperienza nel 2020 per rintracciare le cose per cui siamo grati, consideriamo magari la possibilità di fare un elenco di queste cose. E un elenco, anche solo mentale, di cose che ci appartengono indelebilmente. Ci sono alcune cose che Covid-19 non ha potuto portarci via, inclusa la capacità di apprezzare la bellezza, quella della natura, delle piccole cose, del calore di un sorriso e la leggerezza che si prova nelle risate. I bambini sono nati, i matrimoni sono stati celebrati e sono stati creati ricordi preziosi, comunque. Mesi dopo l’inizio della pandemia, possiamo essere particolarmente grati agli operatori sanitari e agli scienziati che hanno lavorato 24 ore su 24 da marzo, facendo ricerche intorno a questa nuova malattia, dedicandosi a noi, scoprendo cosa aiuta i pazienti a sopravvivere e lavorando a un vaccino per proteggere milioni di persone. Un vaccino discusso, assolutamente, ma almeno foriero di nuova speranza. Sembra già un’eternità che è arrivato in Italia, allo Spallanzani di Roma, tanto se n’è parlato, eppure era solo una manciata di ore fa. E ora grazie ai milioni di punture che seguiranno, si può ricominciare a credere in un futuro nuovo, in una rinascita.
Andando avanti verso i misteri del 2021, tutto ciò che sappiamo è che ricordare gli aspetti costruttivi, spedire intorno a noi benedizioni un po’ come fa Soul nel nuovo film di animazione della Disney, è meglio che concentrarci sui nostri problemi – e con questo, siamo pronti a dire addio al 2020 con buona liberazione ma anche con molta gratitudine.