Di Nicola Venturini –
Per sostenere il nostro stile di vita serve una quantità di watt maggiore. Le ultime stime dell’Agenzia Internazionale Energia (IEA), pubblicate alla fine del 2019, prevedono che la domanda globale di energia aumenterà tra il 25% e il 30% entro il 2040, il che in un’economia dipendente da carbone e petrolio significherebbe più CO2, esacerbare il cambiamento climatico. Tuttavia, la decarbonizzazione del pianeta suggerisce un mondo diverso nel 2050: uno più accessibile, efficiente e sostenibile e guidato da energie pulite come l’idrogeno verde.
Sebbene l’idrogeno verde sia ancora agli inizi, i paesi, specialmente quelli con energia rinnovabile a basso costo, stanno investendo nella tecnologia. Tanto per fare un esempio la Cina mira a mettere in circolazione un milione di veicoli a celle a combustibile a idrogeno entro il 2030.
Progetti simili sono in corso in Corea del Sud, Malesia, Norvegia e Stati Uniti, dove lo stato della California sta lavorando per eliminare gradualmente gli autobus a combustibili fossili entro il 2040. E la strategia sull’idrogeno 2030 della Commissione europea, recentemente pubblicata, chiede di aumentare la capacità dell’idrogeno da 0,1 gigawatt oggi a 500 gigawatt entro il 2050. Per questo all’inizio di quest’anno, Goldman Sachs aveva previsto che l’idrogeno verde darà vita ad un florido mercato che secondo le proiezioni arriverà a far girare 12 trilioni di dollari entro trent’anni.
Se c’è dentro la Goldman una cosa è certa, si sta parlando di soldi veri e non di bruscolini. Proprio per questo la paura che l’idrogeno verde potrà in realtà rivelarsi l’ennesimo combustibile ad essere utilizzato quasi solo come fonte di introiti nell’alta finanza, quindi nel mercato della speculazione valutaria dei beni primari, non è così remota. Quando si parla di date che superano il decennio nel futuro a mio parere bisogna sempre alzare le orecchie, soprattutto sul green che per molti aspetti non è altro che uno specchietto per le allodole. L’interessamento di Goldman (che non serve ricordare di quali crimini si sia macchiata) e altri colossi della finanza è sempre una spia mezza verde e mezza rossa…
In questo caso la faccenda sembrerebbe pulita, tuttavia ci sono alcune domande sulla fattibilità dell’idrogeno verde a causa del suo alto costo di produzione; ragionevoli dubbi che forse svaniranno con il progredire della decarbonizzazione della terra e, di conseguenza, con la diminuzione dei costi nella generazione di energia rinnovabile.
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