di Ileana Barone –
Chiuso da anni per lavori di restauro, riaperto temporaneamente nel 2018 come spazio espositivo, il Teatro Valle di Roma ha attualmente una nuova destinazione d’uso: sarà spazio di registrazione e luogo di lavoro per compagnie e artisti.
Si legge infatti in una nota che il Teatro viene ripensato come spazio “per progetti dedicati all’ascolto, estensione della sua vocazione espositiva, con installazioni audiovisuali dedicate al teatro. Oggi, con la chiusura dei teatri, il Valle diventa centro di produzione di quegli stessi percorsi istallativi attraverso il gruppo di artisti e artiste al lavoro per produrre nuovi radiodrammi che, quando sarà possibile aprire al pubblico, trasformeranno il Teatro in una scatola sonora, luogo di fruizione di oggetti artistici d’ascolto”.
Situato nel rione Sant’Eustachio e costruito per uso privato nel 1727 dall’architetto Tommaso Morelli, per volere del nobile Camillo Capranica, all’interno dei cortili di palazzo Capranica, il Teatro deve il suo nome al suo primo direttore, Domenico Valle. La struttura della sala, in un primo momento lignea, aveva la forma del classico teatro all’italiana, dotato di cinque ordini di palchi e un loggione, senza un foyer vero e proprio. Il teatro è stato oggetto, lungo gli anni, di ammodernamenti e rifacimenti, di cui il più importante è quello che gli ha dato la forma attuale e che è stato realizzato da Giuseppe Valadier.
Dopo l’annuncio della chiusura da parte dell’ETI, l’Ente teatrale italiano, nel giugno del 2011 un gruppo di lavoratori dello spettacolo e di attivisti lo hanno occupato per protesta. Occupazione durata tre anni durante i quali il teatro è stato autogestito nel tentativo di prenderne possesso definitivamente. Dopodiché è stato riconsegnato alle autorità comunali per iniziare il restauro e nel 2018 è stato affidato al Teatro di Roma, che in ritardo con i lavori di ristrutturazione lo ha riaperto come spazio espositivo, celebrando la nuova destinazione con una mostra di Mimmo Paladino.
Dallo scorso dicembre, quindi, il Teatro Valle è diventato uno studio di registrazione in cui più di sessanta tra artiste, artisti e tecnici registreranno nove radiogrammi tra scienza e fantascienza, prossimamente in programmazione nel palinsesto digitale #TdRonline. Manuela Cherubini, Roberto Rustioni, Paola Rota e Silvia Gallerano, Giacomo Bisordi, Francesco Villano e Duilio Paciello, Lacasadargilla/Lisa Ferlazzo Natoli presenteranno testi classici e contemporanea, accompagnati da podcast di divulgazione scientifica, fornendo contenuti che mescolano teatro e divulgazione, scienza e fantascienza. Ma, come abbiamo detto, sarà anche luogo di lavoro per compagnie e gruppi di attori, come lo spettacolo di Giorgio Barberio Corsetti, ‘La Metamorfosi’, le cui prove si svolgono all’interno del Teatro.