di Ileana Barone –
Con i teatri chiusi, spettacoli e artisti fermi in attesa di sapere se e quando riprenderanno a recitare, bisogna trovare nuovi modi per tornare in scena. Ed è per rispondere a questa mancanza che è nato a Milano il Teatro Delivery.
L’idea nasce dall’attore leccese Ippolito Chiarello, attivo in Italia e non solo da dieci anni con il suo progetto “Barbonaggio Teatrale”, con il quale si propone nelle piazze con il suo banchetto e un menù per fare teatro in strada.
Con la chiusura dei teatri a novembre, l’attore sente la necessità di creare una resistenza culturale, trasformando il progetto in un teatro a domicilio.
Chiama colleghi attori conoscenti in giro per l’Italia e gli propone di creare una USCA (Unità Speciali di Continuità Artistica). Nasce così un servizio alternativo che porta il teatro e la recitazione nei cortili dei condomini, nei giardini pubblici, negli atri, negli spazi aperti e in ogni luogo in cui è possibile mettere in scena e fruire dello spettacolo in piena sicurezza, sia per gli attori che per chi assiste.
Responsabili del progetto di Teatro Delivery a Milano sono Roberta Paolini, attrice comica e di prosa e Marica Mastromarino, diplomata al Piccolo Teatro nel 2017, con un vissuto legato al teatro di posa e alla performance, le prime a rispondere alla chiamata di Chiarello.
Il servizio funziona come un vero e proprio delivery: con un ordine minino di 20 euro, si può scegliere ciò che più ci piace, contattare gli organizzatori e convenire sulle modalità di fruizione.
Si può scegliere tra il riadattamento de La Locandiera di Goldoni e il “Rodari Remix”; tra le cantiche dell’inferno di Dante o il “Pacchetto famose ‘na risata”, oppure proporre un testo che più ci piace.
Per conoscere meglio il progetto basta seguire la pagina su Facebook @teatrodeliverymilano
Fonte foto articolo: Daniel Alejandro Gencarelli