Il Corriere dell’Economia è la fonte per iniziare a discutere di una delle questioni oggi maggiormente capaci di produrre dibattito: quella della mobilità elettrica. Attorno alle auto elettriche vi sono ancora alcuni dubbi da parte degli utenti, legati probabilmente ad informazioni poco chiare sia sul funzionamento delle auto che sul risparmio che possano generare in termini di emissioni di anidride carbonica e di costi per chi le usa.
Quanto costa un’auto elettrica?
Newsauto spiega come viaggiare con una Renault Zoe 110, pianificando il percorso e localizzando i punti di ricarica gratuiti, e come in tre giorni è possibile percorrere quasi 700 km senza spendere un euro. Una cosa fondamentale è, finché non si avranno colonnine di ricarica ben distribuite, programmare le soste del viaggio. Per pianificare il viaggio e soprattutto per trovare i punti di ricarica gratuiti si può usare Chargemap e, collegando il proprio cellulare al sistema di infotainment dell’auto, si possono visualizzare in totale sicurezza le indicazioni di Google Maps. Fra le sue funzioni, infatti, c’è anche quella per visualizzare le colonnine di ricarica.
Quanto si spende al Km?
Se parliamo di “quanto fa con un pieno”, la Renault Zoe con batteria da 41 kWh percorre tra i 270 e i 300 chilometri reali nell’uso cittadino. Per farle il pieno di energia in una colonnina da 22 kW servono più o meno 12 euro e circa due ore di tempo. 12 euro per fare 300 chilometri è un risultato niente male. Se poi valutiamo di ricaricare l’auto a casa, allora, beh, i consumi potrebbero essere totalmente abbattuti. Come?
E’ possibile se, contestualmente all’acquisto di un’auto elettrica, si decide di installare un impianto di energia rinnovabile a casa propria. Se, infine, ci si avvale anche dell’ecobonus 110% per l’installazione del fotovoltaico sul tetto della propria abitazione, si può praticamente fare rifornimento gratis alla propria vettura. A spiegare nel dettaglio i vantaggi di questa operazione sono Gianpiero Santini e Francesco Cerrone, rispettivamente Amministratore unico e Direttore commerciale di GeneSi, il Gruppo che oltre a fornire luce e gas, si occupa di interventi di efficientamento energetico delle abitazioni e delle imprese.
Si parla molto degli incentivi all’acquisto di auto e moto elettriche (qui la guida), meno di quelli per l’installazione di wall box e impianti di ricarica domestici e privati. Sono stati anch’essi istituiti con la Legge di Bilancio e disciplinati dal cosiddetto decreto Ecobonus. A differenza di questi ultimi, però, seguono il percorso del credito d’imposta, essendo assimilati ai normali interventi di ristrutturazione edilizia. Quindi danno diritto a uno “sconto fiscale” del 50% sul costo dell’intervento, recuperabile in 10 anni in dichiarazione dei redditi. Tutti i fornitori di energia propongono l’intervento di installazione e aumento di potenza “chiavi in mano”, ma l’utente può anche scegliere di farsi installare l’impianto in proprio. Alcuni comuni interpretano però la normativa in modo restrittivo pretendendo che l’intervento sia corredato da una Scia. Attenzione quindi.
“Le auto elettriche possono essere ricaricate in qualsiasi posto dotato di wallbox, cioè una specifica presa di ricarica dove si connettono i cavi delle auto – spiega Santini – che chiunque può installare in giardino o in garage, a prescindere che viva in una villetta indipendente o in un condominio”.
Potenza superiore
Ovviamente si deve tenere conto che la potenza impegnata nel contratto di energia elettrica deve essere superiore alla potenza della colonnina stessa. “La taglia minima per le colonnine per la ricarica domestica è di 3,7 kW, il che vuol dire che in 8 ore, cioè nel tempo di una notte, si possono caricare circa 30 kWh e tenendo in considerazione che un’utilitaria elettrica percorre mediamente 7 chilometri con un kWh, questa ricarica sarebbe sufficiente per 200 chilometri – spiega Cerrone – distanza che si può raddoppiare, arrivando cioè ad un’autonomia di 400 chilometri, se si utilizza una colonnina da 7,4 kW”.
Dunque, a conti fatti, considerando un prezzo medio dell’energia di 0,35 euro ogni kWh, il costo medio per percorrere 100 chilometri sarebbe di soli 5 euro. “È evidente il grande risparmio in termini economici che può derivare dall’acquisto di un’auto elettrica e, non meno importante, un risparmio in termini ambientali – commenta Santini – Se a questo poi si aggiunge l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto della propria abitazione, con un sistema di accumulo che immagazzina l’energia del giorno per poterla utilizzare durante la notte, il vantaggio si moltiplica, con il rifornimento che risulterà gratuito nel momento in cui l’impianto sarà ammortizzato o se per la sua realizzazione ci si è avvalsi dell’ecobonus 110% per l’efficientamento energetico della propria casa, che permette addirittura di realizzare l’impianto a costo zero”.