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Il Covid non ferma la tecnologia blockchain

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Marco Valsecchi riporta la notizia su LinkedIn News. “L’emergenza Covid-19 non ha fermato lo sviluppo delle tecnologie Blockchain che, anzi, nel 2020 sono entrate in una fase di maggiore maturità. Su 1.242 iniziative censite negli ultimi cinque anni, rileva l’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger della School of Management del Politecnico di Milano, quelle avviate negli ultimi dodici mesi a livello internazionale da aziende e pubbliche amministrazioni sono infatti ben 267.”

Tra i Paesi più attivi per numero di progetti, gli Stati Uniti con 72, la Cina con 35, il Giappone con 28 progetti e l’Australia che ne segna 23. L’Italia si attesta a 18, non male.

L’Italia resta quindi nella top ten dei paesi con più iniziative, fa notare Marco Valsecchi, nonostante la frenata degli investimenti delle aziende, che nel 2020 valgono 23 milioni di euro, il 23% in meno rispetto al 2019, ma con una certa maturità manifesta. Il mercato, infatti, sta uscendo dalla fase di hype mediatico e, rispetto al 2019, sono cresciuti del 59% i progetti concreti.

Nel 2020 la finanza decentralizzata ha visto moltiplicare applicazioni, utenti e capitale investito, fino all’annuncio dello sviluppo di Diem (ex Libra, la valuta digitale sponsorizzata da Facebook), mentre è cresciuto l’utilizzo di criptovalute e stablecoin. È stato anche l’anno dell’avvio delle valute digitali delle Banche Centrali.

Afferma Valeria Portale, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger –“La frenata del mercato a causa della pandemia è compensata da una maggior maturità delle imprese, che investono principalmente in progetti operativi e pilota, e delle piattaforme disponibili, alcune già operative e altre che lo diventeranno nel 2021”.

Francesco Bruschi, Direttore dell’Osservatorio Blockchain & Distributed Ledger ha anche dichiarato: “Il mercato della Blockchain sta uscendo dalla fase più ‘mediatica’ per concentrarsi sulla costituzione di ecosistemi che puntano a creare nuove opportunità realizzando piattaforme infrastrutturali e applicazioni di business basate su di esse –  Lo sviluppo di queste infrastrutture abilitanti, però, non è ancora concluso: aziende e PA guidano lo sviluppo tecnologico verso soluzioni più facilmente utilizzabili e sarà importante seguire l’evoluzione della normativa, che spesso è ancora un ostacolo allo sviluppo di soluzioni più innovative”.

Le applicazioni più numerose sono realizzate per facilitare la condivisione e il coordinamento dei dati fra diversi attori per evitare che insorgano divergenze (59% dei progetti lanciati dal 2016 a oggi). Quasi un quarto ha l’obiettivo di migliorare la verificabilità dei dati da parte di altri attori dell’ecosistema o di terzi (24%), in particolare nell’agroalimentare per garantire la tracciabilità dei prodotti. 

In ambito europeo, nel 2020 è stato anche presentato il Digital Finance Package, elaborato dalla Commissione Europea con lo scopo di stimolare il settore Fintech, regolare i cosiddetti crypto-asset e tutelare i consumatori che intendono avvalersi di queste tecnologie. 

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