di Giacomo Torresi –
Dopo 17 anni, a partire dal prossimo campionato, Sky potrebbe non essere più la casa della Serie A.
Si tratterebbe di uno scossone storico. Le trattative private hanno confermato il vantaggio di Dazn, con una forbice importante: si parla di 840 milioni contro i 750 proposti da Sky. Quasi 100 milioni di scarto.
L’interesse di Amazon
Già da metà gennaio, attorno al massimo campionato di calcio, soffiava aria di cambiamento, con le voci di un interessamento di Amazon che si sono rivelate fondate.
Alla fine però il colosso di Bezos si è sfilato dalle trattative, (Amazon però ha già messo le mani sulla Champions League anche in Italia, ne abbiamo parlato qui su InsideMagazine), dal momento che era interessato ad un pacchetto di partite troppo limitato per i margini di tolleranza della Lega Serie A, che vuole evitare di frammentare l’offerta su troppe piattaforme.
L’offerta
Dazn aveva presentato un’offerta superiore a quella di Sky già nelle prima fase delle trattative, ma era ancora possibile un contro-sorpasso, che tuttavia non è avvenuto.
La Lega Serie A comunque ha deciso di riservarsi ancora qualche giorno di riflessione prima di formalizzare qualsiasi accordo, rimandando la decisione definitiva a giovedì 11 febbraio (qui la nota ufficiale della Lega)
Gli 840 milioni offerti da Dazn sono così suddivisi: 740 per 7 partite a giornata su ogni piattaforma (e cioè per il “pacchetto 1“) e 100 milioni per le rimanenti 3 solo in streaming (“pacchetto 3“).
La formula non violerebbe la “no single buyer rule“, ovvero quella norma che impedisce ad un singolo operatore di possedere i diritti esclusivi per tutte le partite, per via dell’offerta di Sky di 70 milioni per il “pacchetto 2“, ovvero 3 partite su ogni piattaforma.
Non è esclusa la possibilità che il “pacchetto 2” non venga assegnato giovedì 11, ma messo di nuovo all’asta, inserendo la possibilità di trasmettere un match in chiaro a giornata: in questo modo Sky potrebbe ad esempio trasmettere una partita su Cielo e Tv8.
La soddisfazione dei club
La somma di queste due formule permetterebbe alla Lega di mettere insieme 910 milioni.
Una cifra che non corrisponde agli 1,15 miliardi di euro minimi preventivati, anche se come riporta Il Corriere della Sera dai presidenti dei club sembra filtrare soddisfazione per il risultato raggiunto: Juventus, Inter, Milan, Roma, Lazio, Fiorentina e Torino avrebbero espresso un parere positivo sui termini raggiunti in fase di negoziazione.
Il presidente della Juventus Andrea Agnelli ha sottolineato come si tratti di:
un risultato eccellente nel panorama europeo: nessuna Lega è stata capace di negoziare a questi livelli. Attenzione a non farci scappare questi numeri.
Sulla stessa linea anche Urbano Cairo, il presidente del Torino, secondo cui:
Chi ha condotto le trattative ha svolto un buon lavoro. Le proposte dei broadcaster sono molto interessanti, in particolare reputo che l’offerta di Dazn vada valutata con attenzione considerando pure che sarà supportata da una telco.
Sarà poi l’assemblea a decidere, ma va sottolineato che se a livello internazionale assistiamo a un calo del valore dei diritti tv, il calcio italiano dimostra di essere in trend positivo, manifestando un fascino, un interesse, insomma una vitalità che altre leghe hanno perso.