Nel 2018 è stato stimato dalla Global Workplace Analytics che il 3,6% dei lavoratori statunitensi ha lavorato completamente a casa, cinque giorni alla settimana. Arriva poi il 2020 e l’85% di noi lavora a casa (per scelta o necessità) complice, lo sappiamo bene, la pandemia. L’economia degli Stati Uniti, nel frattempo, si è ridotta solo del 3,5% nel 2020, non molto differentemente dagli altri paesi industrializzati del mondo, anche se 8 persone su 10 si sono trovate a fare cose consuete in ambienti di lavoro molto diversi. Niente più uffici ma case con cani che abbaiavano e bambini che giocavano. Anche se abituarsi non è stato facile, e il 2020 si è dimostrato faticoso e difficile per moltissimi versi, qualcosa in realtà sembra essere andato per il verso giusto.
Il PIL resiste
Uno dei motivi logici per cui il PIL non è stato così gravemente danneggiato è la disponibilità di Internet ad alta velocità che ha generalmente fornito uno spazio di lavoro digitale e veloce comodamente a casa. Va considerato che:
Il 48% delle applicazioni viene eseguito sul cloud secondo IDG, quindi l’accesso a tali applicazioni richiede larghezza di banda, indipendentemente da dove ci si trovi.
La quantità media di tempo al telefono ogni giorno per un lavoratore è di 56 minuti. L’accesso a una connessione di qualità è diventata sempre più una discriminante: un ostacolo o un vantaggio, in ogni caso un elemento di differenziazione tra i dipendenti di un ufficio.
I bambini trascorrono oramai, per via dello studio e della oramai ben nota DAD (Didattica a Distanza), da cinque a sei ore al giorno su Zoom. La mancanza di larghezza di banda (cellulare o laptop) in molte case ha causato un problema per molti ragazzi costretti a rimanere per brevi o meno brevi parentesi, indietro con le loro lezioni.
Che siano i dipendenti a non potersi esprimere, collaborare o presentare le loro idee nel modo migliore, o i più giovani a rimanere connessi con amici e studi, la tecnologia sta diventando un elemento al centro della vita di molti.
Chi vive in un’area in cui la velocità di accesso a Internet è lenta (almeno 25 Mbps e upload di almeno 3 Mbps), vive oramai un reale svantaggio. Quanto possono essere influenzate nuove opportunità, la qualità del lavoro, dello studio, le proprie scadenze o addirittura il proprio reddito è un’equazione facile da risolvere.
Disparità tecnologica
Pensiamo a questa disparità ancora presente prima del periodo di pandemia: il 33,8% delle famiglie non aveva computer o tablet in casa, la quota scendeva al 14,3% tra le famiglie con almeno un minore. Solo per il 22,2% delle famiglie ogni componente aveva a disposizione un pc o tablet.
Nel Mezzogiorno il 41,6% delle famiglie era senza computer in casa (rispetto a una media di circa il 30% nelle altre aree del Paese) e solo il 14,1% aveva a disposizione almeno un computer per ciascun componente.
Le cose nel 2020 sono cambiate. Secondo agendadigitale, il 5,6 per cento della popolazione italiana non ha avuto copertura Adsl (dato che potrebbe dimezzarsi se includiamo la copertura fixed wireless access, di cui però non ci sono mappe ufficiali), a cui si può sommare un 2,37 per cento di persone che è sì coperto ma ancora non arriva a 2 Megabit. La copertura da 30 Megabit in su è del 60,6 per cento. La banda ultralarga di livello maggiore (500-gigabit) copre oggi il 10,4 per cento della popolazione.
Il cambiamento radicale del 5G
Creare efficacemente una rete che consenta a tutti i cittadini di entrare nell’era dell’economia digitale, significa investire nel futuro del Paese. Ovvero, agevolare il passaggio alla tecnologia 5G sia per le reti wireless che per quelle fisse.
Lo standard 5G offre una gamma di casi d’uso più ampia che mai, con velocità più elevate, aree di copertura più ampie e una maggiore sicurezza rispetto alle precedenti reti 4G.
Ma è inutile costruire questa nuova rete se le persone non possono permetterselo. Ed è qui che entra in gioco l’intelligent edge che può fornire le stesse prestazioni con più carico di lavoro e meno overhead, con un conseguente costo notevolmente inferiore. E così che si costruisce la rete rurale intelligente e la possibilità di rendere l’accesso veloce al web a tutti.
Altro fattore è il cosiddetto “ultimo miglio” di una rete, o RAN (Radio Network Access), il collegamento visibile dalla rete a un telefono cellulare. Gli operatori hanno lavorato per aprire i protocolli RAN, rimuovere la dipendenza dai sistemi di un unico fornitore e portare la copertura a nuovi mercati.
L’analisi AI per ridurre i costi
I progetti precedenti hanno dimostrato che i costi legati al mantenimento di reti su una vasta area fisica sono stati considerevoli. Le reti rurali intelligenti oggi possono sfruttare nuove potenti tecnologie come i cloud distribuiti e l’edge computing per ridurre i costi.
Le reti rurali richiederanno anche una gestione e un monitoraggio remoti e su larga scala. L’automazione end-to-end e l’analisi basata sull’intelligenza artificiale come parti integranti della progettazione e dell’implementazione della rete possono funzionare per ridurre i costi correnti, oltre a mantenere le reti attive e funzionanti in modo efficiente. Date le ampie aree geografiche coinvolte, questi strumenti di gestione e monitoraggio necessitano anche di lavorare da remoto in modo che, quando sorgono problemi, possano essere gestiti rapidamente dal personale tecnico.
Maggiori opportunità per tutti
Nell’era dell’informazione, l’accesso digitale è un imperativo per garantire a ogni cittadino pari opportunità. In molti sostengono che in Italia sia fondamentale agire ora, per regalare al futuro lavorativo del Paese più chance. In particolare, la possibilità di lavorare in modo ottimale da qualsiasi luogo si voglia farlo. Tornando in questo modo a popolare quei paesi arroccati e incastonati, che sono l’immagine di un Paese ricco di tradizioni e di storia da valorizzare. Oggi l’opportunità è creare una nuova congiunzione tra lavoro e territorio grazie proprio a una rete a banda larga che copra ogni singolo villaggio, paese e città d’Italia. Immaginiamo una connessione Internet veloce, sicura e affidabile a un prezzo accessibile, indipendentemente da dove si vive. Immaginiamo quindi il potere di connettere città intelligenti completamente cablate alla “campagna intelligente”, costruendo una rete economica a livello nazionale che offra una vasta gamma di opportunità per tutti.
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Fonti: Forbes, Istat