di Ileana Barone –
Misura ben 15 metri di lunghezza e 4 di altezza il murale fatto presso la Metro B Jonio, in via Scarpanto 30, inaugurato ieri con i responsabili istituzionali e i rappresentanti dell’associazione per i diritti civili e che rappresenta un bacio tra due donne.
Fatto dall’artista Krayon e realizzato per la Gay Help Line, l’opera è stata realizzata dal Municipio III di Roma Capitale, ed è un piccolo fatto storico poiché nessuna istituzione politica pubblica in Italia aveva mai autorizzato un murale di questo tipo.
Il valore
Il murale ha un grande valore simbolico per la comunità LGBTQ+ (lesbiche, gay, bisex, trans, queer).
L’opera riporta il numero verde 800 713 713. Insieme a Croce Rossa Italiana, la Gay Help Line accoglie anche giovani vittime di violenza con la casa-famiglia “Refuge lgbt”.
“Si trova nel quartiere Tufello a pochi passi dalla targa in memoria di Paolo Seganti (vittima il 10 luglio 2005 di un omicidio motivato dal suo orientamento sessuale) a cui la Gay Help Line è dedicata”, spiega Pietro Turano, attore della serie Skam Italia e attivista, che ha seguito il progetto sin dall’inizio.
E continua dicendo che la prima richiesta di autorizzazione l’hanno inviata otto anni fa.
A voce, in passato, c’erano sempre pareri favorevoli ma nei fatti spuntavano sempre problemi burocratici. Il gesto d’amore alla luce del sole fra due ragazze onora e promuove il prezioso servizio di Gay Help Line che da 15 anni risponde a migliaia di richieste di aiuto in tutta Italia
I murales a Roma
Questo non è il primo murale lgbtq+ presente a Roma.
Come vi abbiamo già raccontato su Inside Magazine, sulla facciata dell’istituto Armellini di Largo Beato Placido Riccardi, zona San Paolo, c’è un dipinto i circa 250 metri quadri dedicato ad Andrea Berardicurti (in arte La Karl Du Pigné) icona della comunità arcobaleno.
L’iniziativa dello scorso anno è stata sostenuta dall’ambasciata olandese in concorso con il Circolo Mario Mieli e il patrocinio del Municipio VIII.
Le reazioni dei residenti
Dalle parole di Turano, sembra che le prime reazioni dei residenti siano state di felicità nel sapere che all’ingresso della metro c’è un’opera d’arte. Ma alla scoperta del bacio tra due donne l’entusiasmo è calato.
“Obiettivo quindi è quello di sensibilizzare i cittadini con una immagine semplice ma che dica a chi si riconosce in quel bacio che non è sola/o. ed è proprio per questo che le istituzioni e le amministrazioni devono continuare a sostenerci concretamente, affinché le associazioni non restino sole”, queste le parole di Turano.
L’artista e l’opera
Arcadio Pinto, in arte Krayon, è un pioniere della pixel art, ed il suo lavoro è stato sostenuto dall’agenzia Zon Production.
È nato in Lucania ma vive a Roma da più di vent’anni; non ha fatto studi artistici ma scientifici. Nel suo profilo Instagram (@ar_krayon) posta le immagini delle sue opere che vanno dall’astratto-simbolico al figurativo, ma il suo tratto distintivo è il pixel, l’unità di minima di un’immagine digitale, con cui ha creato un vero e proprio linguaggio.
“Per quest’opera – spiega Krayon – ho unito gli studi di grafica e di disegno industriale all’esperienza utente che ho accumulato negli anni grazie al mio lavoro di consulente informatico per smartphone e siti internet. Lavorando su dispositivi tecnologici ho approfondito la conoscenza sull’adattamento di un’immagine alla percezione dell’occhio umano. Ogni pixel arriva fino a 10 centimetri”.
Poiché utilizza piani diversi, l’opera si vede meglio dal centro della strada da un muretto messo davanti alla metro a una porta, a una parete a pannelli, pur formando un’unica immagine.
“Se l’immagine viene inquadrata dal cellulare la resa è ancora migliore”, dice Krayon, “questo perché il telefonino tende a chiudere ancora di più la sfumatura dei pixel. Per i colori ho rispettato il fondo della metro che è mattone, un bordò molto scuro, non ho voluto stravolgere il contesto per non far vivere il ritratto come un’invasione ma come un abbellimento, mentre per le sfumature ho utilizzato tinte calde, dal rosa chiaro al fucsia per dare un po’ più di vivacità, fino ai bianchi che valorizzano il fulcro dell’immagine che sono le labbra delle ragazze”.
Ad uno sguardo più approfondito si vede che le ragazze non si baciano ma si sfiorano le labbra.
Ho voluto immortalare l’istante che precede il bacio in cui gli sguardi si incrociano. L’opera è la riproduzione di una foto concessa da due mie conoscenti, felicissime di essere rappresentate nel murale, scattata durante il Roma Pride del 2018
Fonte: Repubblica