di Giacomo Torresi –
Come tutte le altre grandi aziende che operano nel campo tech e delle telecomunicazioni, anche Nokia, la società che oggi si occupa di infrastrutture di rete, soprattutto per la rete 5G, rinnova il proprio impegno per l’ambiente fissando nuovi obiettivi ancora più ambiziosi rispetto al passato.
Gli sforzi in materia ambientale e di riduzione della propria impronta ecologica sono stati ricalibrati: entro il 2030 le emissioni generate dalle sue attività e dai prodotti saranno ridotte della metà rispetto a quelle generate nel 2019.
Un progetto realizzato nel rispetto dello scenario che prevede un riscaldamento globale limitato a 1,5 gradi e dunque più stringente rispetto a quello preso in considerazione fin dal 2017 di un aumento della temperatura di 2 gradi.
L’intenzione è quella di estendere gli Science Based Targets (un percorso definito per una crescita a prova di futuro sostenibile, specificando di quanto e quanto velocemente bisogna ridurre le proprie emissioni di gas serra) a tutti i prodotti che costituiscono l’offerta aziendale ed alle attività, dalla logistica alle singole fasi della filiera produttiva, dall’assemblaggio dei fornitori alle operazioni direttamente imputabili a Nokia.
Pekka Lundmark, presidente e CEO di Nokia da marzo 2020. l’ha definita:
Una corsa contro il tempo!
Per questo gli obiettivi vanno via via ridefiniti per conciliare l’offerta con il principio di sostenibilità ambientale.
Nokia riporta alcuni esempi virtuosi, riconducibili essenzialmente alla riduzione sistematica dei consumi energetici ottenuta da ottimizzazioni software e hardware, al design dei prodotti e ad un più efficiente uso delle risorse.
Tra questi il chipset ReefShark utilizzato nei prodotti radio AirScale o la Compact Active Antenna realizzata minimizzando l’uso dei materiali, o ancora la stazione base raffreddata a liquido che riduce il consumo di energia del 90% e le emissioni di CO2 dell’80%.