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Ever Given liberata, riprende la circolazione nel canale di Suez

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di Giacomo Torresi –

La nave portacontainer Ever Given dell’Evergreen è stata disincagliata.

Finalmente una buona notizia per la portacontainer protagonista nell’incidente verificatosi nel Canale di Suez dove è rimasta bloccata di traverso da 6 giorni ostruendo il passaggio a più di 400 navi ferme in attesa della riapertura del canale.

Ever Given
La nave Ever Given

Dopo diversi tentativi effettuati per disincagliarla attraverso mezzi meccanici con l’escavatore e tirandola con diversi rimorchiatori di cui uno superpotente arrivato dall’italia finalmente l’impresa è riuscita: la nave è stata liberata e la circolazione del canale sta riprendendo gradualmente.

Qui il comunicato ufficiale dal sito dell’autorità portuale del canale di Suez.

Ever Given canale di Suez
I lavori per disincagliare la Ever Given

In questa rotta commerciale, transitano oltre 20.000 navi ogni anno. La nave in questione che ha bloccato il passaggio delle navi sul canale di Suez è un “mostro” dei mari: lunga 400 metri e larga 59 e ha un peso di 200.000 tonnellate senza considerare il peso del carico di 20.000 container che ha caricato.

Canale di Suez
Il canale di Suez

Le cause dell’incidente della Ever Given

Le cause dell’incidente verificatosi nel canale di Suez non sono ancora chiare, potrebbero essere ambientali, tecniche o umane.

Di certo c’era molto vento con una tempesta di sabbia in corso che avrebbero ridotto la visibilità nel Canale. Non è da escludere che un errore umano o tecnico possa avere contribuito all’incidente.

Sfortunatamente, il blocco si è verificato nell’ingresso meridionale del canale più vecchio. Il capo delle autorità ha riferito infatti che “se l’incidente fosse avvenuto nel nuovo canale (quello nato dai lavori di ampliamento del 2015) sarebbe stato risolto più facilmente“.

La Ever Green, aveva già attraversato più volte il passaggio senza riscontrare alcun problema.

Il primo e il secondo tentativo effettuati durante la notte per disincagliare la nave non sono andati a buon fine poichè il livello dell’acqua si è rivelato insufficiente.

In soccorso sono arrivati due rimorchiatori; l’italiano Carlo Magno e l’olandese Guard Alp che proveranno a spingere l’imbarcazione in concomitanza con il lavoro effettuato dalle draghe, che continuano ad aspirare la sabbia e il fango incrostato sotto l’imbarcazione.

Il capitano di uno dei rimorchiatori, ha assicurato che i tentativi di ieri sono riusciti a spostare la prua della nave di 17 metri in direzione Nord, dove stava procedendo prima di urtare con una sponda.

Si era anche pensato di alleggerire il carico ma questo avrebbe allungato di molto i tempi, ma che sarebbe stato inevitabile se i tentativi con i mezzi di soccorso non avessero portato al risultato di liberarla.

Impatto economico

Il danno commerciale ed economico di questo incidente sul canale di Suez è stato enorme, si parla di oltre 9 miliardi di dollari.

Il Canale di Suez, è uno snodo cruciale che collega il Mar Rosso al Mar Mediterraneo.

Le maggiori preoccupazioni sono quelle relative alla possibile perdita di clienti, una possibile perdita stimata in 12-14 milioni di dollari al giorno per il Paese africano.

Molte delle compagnie poco fiduciose nella rapida risoluzione del problema, hanno ordinato alle loro navi di proseguire la rotta circumnavigando l’Africa.

Tra le prime conseguenze economiche del blocco del canale si registra un aumento del prezzo del greggio, che tra mercoledì e giovedì è aumentato quasi del 6%.

Purtroppo per completare il quadro molto critico nel canale erano una ventina di navi adibite al trasporto bestiame.

Gerit Weidinger, coordinatrice per l’Europa di Animals International aveva dichiarato:

La mia più grande paura è che gli animali finiscano il cibo e l’acqua e rimangano bloccati sulle navi perché non possono essere scaricati da qualche altra parte per motivi burocratici.

Da alcuni video diffusi in rete si vede la portacontainer raddrizzata all’80%, in attesa che il livello dell’acqua raggiunga il massimo di due metri necessari per consentire di riposizionare la gigantesca nave in parallelo con le sponde del Canale.

Ever Given
Ever Given in attesa dell’alta marea

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