La dott.ssa Madeleine Orr spiega come il settore dovrà impegnarsi in cambiamenti strutturali per affrontare la minaccia del cambiamento climatico
Sustainabilityreport.com spiega come la minaccia che lo sport sta affrontando a causa dell’insorgenza e dell’accelerazione del cambiamento climatico sia stata ampiamente spiegata negli ultimi anni. E si domanda: quanto peggiorerà effettivamente?
Utilizzando le ultime ricerche, la dott.ssa Madeleine Orr, co-direttrice dello Sport Ecology Group e ricercatrice presso l’Università della British Columbia, dipinge un quadro netto durante l’ultimo discorso sulla Sustainability Leadership Series, ospitato in collaborazione con SportWorks.
Destino e oscurità
Ma non è tutto destinato ad un oscuro scenario. In effetti, Orr sottolinea che lo sport deve fare un lavoro migliore nel raccontare e suggerire la strada per un lieto fine in cui il mondo – e lo sport per estensione – può evitare il peggior epilogo possibile legato al cambiamento climatico agendo rapidamente e concretamente.
Durante questa presentazione, spiega che la ricerca incentrata sullo sport e sui cambiamenti climatici è cresciuta rapidamente negli ultimi anni. E se questi dati possono essere utilizzati per sviluppare le giuste strategie, le organizzazioni sportive possono ridurre la loro vulnerabilità al cambiamento climatico e alle condizioni meteorologiche estreme da esso generate e contribuire all’azione globale per il clima. Guarda il discorso completo qui:
Il cambiamento climatico è un’urgenza già in corso e il mondo dello sport si deve necessariamente adattare. D’altra parte, lo sport deve attivarsi, come tutti i settori, per contrastare questo cambiamento, riducendo sprechi ed emissioni. Aziende e organismi governativi si sono attivati in questo senso e il coinvolgimento è sempre più ampio.
Sport non è solo professionismo. E’ un modo di concepire l’attività fisica come espressione di un’energia personale. Sport è una parola inglese (apparsa nel 1532) che significa divertimento. La parola è a sua volta un’abbreviazione dal francese antico della voce “desport”, da cui derivano lo spagnolo “deporte”, e l’italiano “diporto” (svago, divertimento, ricreazione). Per questo, attraverso il traino dello sport con la S maiuscola, delle società sportive che trainano il business legato a questo vasto mondo, gli strumenti per la progettazione degli spazi pubblici tra mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. E’ quanto propone la regione Emilia Romagna in un documento programmatico di largo interesse in cui si propone la revisione delle disciplina urbanistica, alla quale la Regione sta lavorando in questi mesi, posta fra i suoi punti fondamentali attraverso il tema del consumo di suolo, della rigenerazione e della qualità urbana.
Il cambiamento climatico non farà che accentuarsi in futuro. Come sappiamo giù tristemente, anche se le emissioni di gas serra fossero stabilizzate oggi, si osserverebbe comunque nei prossimi decenni un aumento della temperatura media globale, con una serie di effetti associati. Ad esempio, l’eccezionale estate canicolare del 2003 che ha mietuto vittime nelle principali città europee e così colpito l’opinione pubblica diventerà un fenomeno “normale” alla fine del 21esimo secolo. Allo stesso modo è in aumento e aumenterà ulteriormente la frequenza di periodi di intense precipitazioni con relative inondazioni e ci adatteremo a inverni più caldi con località sciistiche poco innevate.
Le domande che lo sport si deve fare oggi:
Qual è l’impatto ambientale delle nostre attività ?
Ma è proprio vero che generiamo un impatto ambientale ?
Possiamo quantificarlo? Possiamo diminuirlo ?
Come rispondere agli appelli della comunità scientifica per la riduzione dell’impatto ambientale globale ?
Siamo consapevoli che le politiche ambientali, sociali ed economiche sono aspetti diversi, ma tra loro in relazione ?
“E’ importante promuovere una gestione ecologicamente razionale, che risulti adeguata fra l’altro a gestire gli appalti verdi, le emissioni di gas a effetto serra, l’efficienza energetica , l’eliminazione dei rifiuti e il trattamento delle acque e dei suoli.”
“Le organizzazioni sportive e gli iniziatori di eventi sportivi in Europa dovrebbero adottare obiettivi ambientali atti a rendere ecologicamente sostenibili le rispettive attività. Migliorando la propria credibilità sui problemi ambientali, le organizzazioni responsabili possono aspettarsi vantaggi specifici quando si candidano ad ospitare eventi sportivi, e vantaggi economici collegati ad un uso più razionale delle risorse naturali.”
“ Le attività, gli impianti e le manifestazioni sportive hanno un
impatto significativo sull’ambiente.”
Tratto dal Libro Bianco sullo Sport presentato a Bruxelles il 11-07-2007 dalla Commissione
delle Comunità Europee
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