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Sky Italia, licenziamenti e riorganizzazione aziendale alle porte

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di Giacomo Torresi –

Sky ha presentato ai sindacati il nuovo piano aziendale di “trasformazione”.

In programma 300 milioni di risparmi e impatto sul 25% della forza lavoro sulla base di accordi e, a detta di Sky, senza licenziamenti.

Un numero di uscite compreso fra 2.500 e 3.000 persone entro il 2024. Il tutto su 11.000 addetti: 5.000 interni e 6.000 esterni.

Il piano, che porterebbe risparmi per 300 milioni, non prevederebbe licenziamenti ma solo “abbandoni volontari“.

Questi i numeri emersi durante l’incontro atteso e fissato da settimane tra Sky e sindacati per presentare il nuovo piano di riorganizzazione.

Le evoluzioni sull’asta della Serie A sfavorevoli a Sky, con l’attribuzione dei diritti a Dazn in partnership con Tim, non sembrano essere una diretta conseguenza del piano di riorganizzazione aziendale, almeno da quanto riferito da Sky Italia.

L’evoluzione del settore

All’incontro hanno partecipato l’Amministratore delegato di Sky Italia, Maximo Ibarra e le Segreterie Generali Nazionali, Territoriali e le Rsu di Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil.

Sky Ibarra
Maximo Ibarra – Amministratore delegato Sky

Nel comunicato delle organizzazioni sindacali si legge:

L’Amministratore delegato di Sky Italia ha presentato un quadro di settore altamente competitivo in forte trasformazione tecnologica e verso la piena digitalizzazione. L’avanzamento dei processi di digitalizzazione e la diffusione anche nel nostro paese delle piattaforme streaming mette l’intero settore dei broadcaster dinanzi ad un processo di irreversibile trasformazione.

A pesare è anche la complicazione derivante dalla trattativa sui diritti del campionato di calcio serie A che ad oggi vede l’azienda fuori da questa partita.

Impatto sui lavoratori

I sindacati proseguono con l’analisi di questa riorganizzazione sui lavoratori:

In gioco c’è un piano di 300 milioni di risparmi, costi afferenti a minori spese gestionali, produttivi e del costo del lavoro. La pressione competitiva e lo scenario economico complessivo legato alla crisi sanitaria impongono, secondo l’azienda, un percorso che, oltre al cambiamento organizzativo, porti nel triennio una razionalizzazione dei costi complessivi di questa portata.

L’azienda ha quantificato in circa il 25% l’obiettivo di riduzione dei numeri complessivi nel triennio (ad oggi la società controllata dall’americana Comcast ha 5.000 dipendenti diretti e 6.000 circa esterni).

I massimi dirigenti aziendali hanno proposto quindi di iniziare un confronto complessivo sull’intero piano di riorganizzazione, con la volontà di evitare qualsiasi azione unilaterale e confermando la disponibilità di costruire un percorso socialmente responsabile.

Il processo di digitalizzazione

L’incontro fra i vertici Sky e la componente sindacale ha messo sul tavolo quella che l’azienda vede come una necessità, e cioè i proseguire su un piano di trasformazione che si rende necessario per adattare il modello operativo del gruppo Sky alla concorrenza degli operatori Over-The-Top (imprese che forniscono, attraverso la rete Internet, servizi, contenuti (soprattutto video) e applicazioni di tipo “rich media” (per esempio, le pubblicità che appaiono mentre si naviga in un sito web e che dopo una durata prefissata scompaiono).

I sindacati precisano che:

La trasformazione del modello produttivo, e quindi anche delle professionalità di Sky, è una sfida da cogliere. Con un elemento di chiarezza imprescindibile però: il confronto che inizierà a breve, per quanto ci riguarda avrà ad oggetto l’organizzazione del lavoro complessiva dell’azienda.

La razionalizzazione dei costi è un risultato della revisione dell’organizzazione del lavoro. In questo processo dovranno comunque esserci diverse soluzioni, concordate e non unilaterali, che possono contribuire al raggiungimento dell’obiettivo della trasformazione.

Ciò significa quindi che non si parte da numeri da raggiungere a prescindere. E che soprattutto le soluzioni saranno condivise e non traumatiche, quindi nell’alveo delle odierne dichiarazioni d’intento.

La posizione dei Comitati di Redazione di Sky

I Comitati di Redazione di Sky Tg 24 e di Sky Sport 24 condividono con l’azienda la necessità di una trasformazione aziendale, per poter rimanere leader in un mercato in profonda trasformazione e con competitor che si affermano sullo scenario nazionale e internazionale.

Siamo però fortemente preoccupati per l’altissimo numero di esuberi che può addirittura ancora aumentare secondo l’andamento dell’asta dei diritti di Lega A.

In questo quadro siamo comunque lieti che l’Amministratore Delegato, Maximo Ibarra, abbia detto che i Telegiornali di Sky restano un asse strategico e fondamentale, un punto di orgoglio dell’azienda, e che Sky rimarrà la Casa dello Sport. Con l’azienda ci confronteremo perché non venga perso nessun posto di lavoro giornalistico, particolarmente in questo periodo di emergenza nazionale.

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