di Virginia Rifilato e Gabriel Rifilato –
Un’intervista esclusiva di Roman Walks in collaborazione con InsideMagazine. La versione integrale verrà pubblicata sul numero di Roman Walks “Primavera 2021″, nelle edicole della capitale a Maggio (ne abbiamo parlato qui).
PRIMO GIORNO – Luoghi della cultura e MIC Card: un primo step per rendere i Musei di Roma delle grandi “piazze pubbliche”
Roman Walks:
Dal 2018 i residenti nella capitale possono accedere a tutti i musei civici della città, per un anno a 5 euro, grazie alla MIC card. Si è trattato di uno dei progetti del Comune di Roma mirato a rendere attraente il sistema museale, indicando questo passo come l’inizio di un percorso virtuoso che prevedeva altre iniziative culturali.
Il vicesindaco con delega alla Crescita Culturale Luca Bergamo ha commentato all’epoca: “I nostri Musei diventeranno grandi piazze pubbliche nelle quali dare qualità al proprio tempo insieme agli altri, generando curiosità e attraendo coloro che hanno minori opportunità di accesso a questi luoghi”.
Lei stessa, signora Raggi, ha parlato di questa iniziativa come “Una grande opportunità per chi vive a Roma. Riappropriarsi degli spazi culturali della città, vuol dire sentirsi a casa in tutta Roma. Uno strumento che permetterà a chi vive nella Capitale di trascorrere più tempo nei luoghi della cultura, per conoscere, scoprire e approfondire l’immenso patrimonio storico e artistico così come la vita culturale contemporanea della nostra città”.
Infine, durante il suo mandato, lei ha fatto anche richiesta di un ingresso gratis riservato ai romani in tutti i musei, nelle mostre e nei parchi archeologici della città.
Anche in considerazioni delle limitazioni che abbiamo vissuto con i vari confinamenti, da un anno a oggi, le sembra che questo obiettivo sia stato raggiunto?
Virginia Raggi:
“Il discorso per me è molto ampio. Io ritengo che i luoghi della cultura, come sono tradizionalmente i musei, i parchi archeologici, o comunque tutto ciò che generalmente viene associato alla cultura, dovrebbe essere reso gratuito. E questo perché ritengo faccia parte di un’attività di democratizzazione della cultura e non di banalizzazione.
Ma se davvero la cultura è quella cosa che ci aiuta a guardare un po’ più in là, ad alzare lo sguardo, a guardare oltre, io credo che debba davvero essere alla portata di tutti. Non a caso abbiamo aperto il Mausoleo di Augusto e abbiamo fatto sì che fino al 21 Aprile (ma ci sarà uno slittamento di tre settimane a causa delle altrettante settimane di chiusura per le restrizioni della pandemia che abbiamo avuto adesso) l’accesso rimanesse gratuito per tutti e poi, per l’intero 2021, l’accesso sarebbe rimasto gratuito per i romani.
Sicché la MIC era il primo passo per arrivare ad una gratuità.
Mi rendo conto che il mantenimento di questi luoghi sia comunque oneroso; bisognerebbe ripartire meglio, anche a livello ministeriale, le risorse per cercare di rendere i luoghi della cultura gratuiti e renderli delle vere e proprie piazze. Una persona invece di incontrarsi in piazza potrebbe decidere di incontrarsi in un museo. E mentre si passeggia e si conversa ci si può immergere in un ambiente che racconta parte della nostra storia o una parte del nostro presente, inducendoci quindi a fare delle riflessioni diverse, non basate solo sul qui e ora ma sul possibile.
Questo è il ruolo secondo me dei musei, dei siti archeologici, dei siti culturali. E tutto questo dovrebbe essere parte integrante della vita culturale dei cittadini, ma spesso le barriere all’ingresso scoraggiano per cui si decide di andare al museo solo dopo una pianificazione, anche economica, e questo è un peccato. La MIC è stata acquistatissima, veramente molto apprezzata da tutti. Però ritengo che non possa essere l’obiettivo finale, ma solo un primo passo. Il mio obiettivo è quello di rendere tutto liberamente fruibile.”