“Quando la pandemia globale ha colpito, abbiamo subito capito che i cambiamenti nel modo e nel luogo in cui lavoriamo sarebbero stati inevitabili. A quel tempo, ho scritto di come la General Motors si fosse impegnata a mettere il mondo dalla parte giusta. Anche se non ci siamo ancora arrivati, abbiamo imparato molto nell’ultimo anno sui nuovi modi di lavorare.” Lo scrive Mary Barra, Chairman and Chief Executive Officer at General Motors. Continuando:
“COVID-19 ha richiesto modifiche in tutta la nostra attività. Ad esempio, data la natura del lavoro, molti dipendenti non hanno mai smesso di recarsi in un luogo di lavoro fisico, un impegno per il quale sono estremamente grata.
In altri casi, i nostri dipendenti di produzione, laboratorio e magazzino sono tornati non appena i protocolli di sicurezza sono entrati in vigore. Abbiamo anche dipendenti che lavorano in remoto da più di un anno.
Nonostante questi importanti cambiamenti nel modo e nel luogo in cui lavoriamo, sono estremamente orgogliosa dell’anno che abbiamo avuto. I dipendenti si sono offerti volontari per costruire ventilatori e assemblare maschere e altri DPI. Nel nostro rapido passaggio alla produzione di questi articoli, GM ha abbracciato una filosofia di “velocità ed efficienza”. Abbiamo mantenuto il nostro impegno e accelerato i nostri programmi per i veicoli elettrici. Abbiamo rivelato i veicoli elettrici GMC HUMMER e la Cadillac LYRIQ e recentemente abbiamo annunciato un pick-up elettrico, la Chevrolet Silverado.
La chiave del nostro successo lo scorso anno sono state le nostre persone. Abbiamo ascoltato, imparato, empatizzato e incluso a vicenda. Sono così orgoglioso dell’agilità del nostro team che ha affrontato ogni sfida. Ci impegniamo a portare la stessa determinazione in tutte le aree della nostra attività.
Apprendere per vincere
Gli apprendimenti e i successi dell’ultimo anno ci hanno portato a presentare un nuovo modello di gestione del lavoro in GM, chiamato “Lavorare in modo appropriato“.
Che significa? Che, laddove il lavoro lo consente, i dipendenti hanno la flessibilità di lavorare dove possono avere il maggiore impatto sul raggiungimento dei nostri obiettivi. L’idea alla base di questo approccio è mettere in grado i nostri dipendenti di prendere decisioni intelligenti senza una guida eccessivamente prescrittiva. Questa, poi, è la stessa nozione alla base del nostro codice di abbigliamento, “Vestiti in modo appropriato”.
Sappiamo che il futuro del lavoro non è un approccio universale e i nostri valori e comportamenti ci aiuteranno a guidarci. Uno dei nostri valori è l’Eccellenza e parte della sua definizione dice: “Ognuno di noi si assume la responsabilità dei suoi risultati, spinge verso una continua efficienza e ha la tenacia per vincere.” Con questo in mente, ci stiamo concentrando sul lavoro e daremo ai dipendenti gli strumenti e le risorse di cui hanno bisogno per il successo. La cosa più importante da riconoscere del modello “Lavorare in modo appropriato” è che è una mentalità, che tutti sono responsabili di promuovere il massimo coinvolgimento e inclusione nel modo in cui lavoriamo.”
Mary Barra, portavoce
Noi di I’M troviamo molto utili questi articoli, scritti di proprio pugno da CEO, AD e professionisti con ruoli di alto management. Significa restituire al lettore una visione direttamente interpretabile di quei manager che sono chiamati a reinventare e comunicare la propria azione che è impostata sempre su un’unica, doverosa priorità, quella di assicurare la continuità operativa dell’azienda.
Il loro messaggio è il messaggio universale oggi: “niente sarà più come prima”. La pandemia, nel bene e nel male, ha modificato le regole del gioco e costretto le aziende a compiere un salto tech generazionale in pochi mesi. I progetti di trasformazione digitale che prima impiegavano anni per essere implementati, sono stati accelerati in un modo senza precedenti e alcune applicazioni critiche sono state messe in produzione in poche settimane. Pertanto, sul ruolo dei manager nell’era del post Covid si sta discutendo intensamente, ed è giusto così: tutto il dibattito pubblico gira attorno a come far ripartire l’economia e alla grande sfida di fare impresa.
Forte di un’esperienza di anni, di un’ascesa verso le posizioni di vertice della GM, prima, negli anni ’90 assume l’impiego di assistente esecutivo dell’amministratore delegato di GM, poi la scalata che la vedrà arrivare nel 2008 a vice presidente del Global Manufacturing Engineering e, solo un anno dopo, nel 2009, vicepresidente delle Risorse Umane andando presto a ricoprire il ruolo di vice presidente esecutivo dello sviluppo del prodotto nel 2011, una manager come la Barra oggi sa rispondere alla crisi con quel tipo di risposte apprese in passato. Ad esempio, il risanamento di un importante e problematico stabilimento di Detroit. In seguito ha riorganizzato il disordinato dipartimento delle risorse umane dell’azienda.
Così, a dicembre del 2013, Dan Akerson annunciava la promozione di Mary Barra come CEO di General Motors. In un momento molto critico per l’azienda che l’abile manager riuscirà a superare con importanti e dirompenti rivoluzioni interne.
E arriviamo ad oggi. In uno scenario complesso come quello pandemico, la flessibilità e il coraggio della CEO si riflettono in questo nuovo modello basato su “lavoro appropriato”. Fare ciò che c’è bisogno di fare, in base a una formula semplice: coinvolgere e responsabilizzare. Assieme a un approccio vincente, anche una serie di azioni parallele, per dotare gli impiegati degli strumenti in grado di fargli raggiungere i risultati attesi. Innanzitutto, creare un migliore equilibrio tra la vita privata e quella professionale per ogni lavoratore. Poi, General Motors sta introducendo altri 200 nuovi leader di gruppi di produzione in Nord America, il suo quartier generale da sempre è a Detroit. Infine, l’azienda doterà i siti produttivi di laptop e altri dispositivi aggiuntivi e consentirà di completare i corsi di formazione online dal lavoro o da casa.