di Barbara Suigo –
Scrisse il saggio Dale Carnegie: “Ci si fa più amici in due mesi mostrandosi interessati agli altri che non in due anni tentando di indurre gli altri a interessarsi a noi.”
Uno fra i più grandi problemi insiti nelle relazioni interpersonali (e nella conquista del carisma), risiede proprio nel fatto di mettersi al centro della relazione – di qualunque genere essa sia – parlando unicamente di sé e dei propri problemi. Ora, questo tipo di atteggiamento non è che sia completamente sbagliato: basti pensare ai nostri amici più sinceri, o ad un partner: a volte viviamo delle situazioni di vita particolarmente impegnative nelle abbiamo veramente bisogno di vuotare il sacco e di raccontare di noi. E fino a qui può avere senso.
Il punto è il numero delle volte in cui abbiamo l’abitudine di farlo.
Noi al centro del Creato
E se al posto di queste persone – quelle più intime della nostra vita, dunque – ce ne fossero altre, emozionalmente o sentimentalmente molto distanti da queste, quante volte mettiamo in atto questo fastidioso atteggiamento che consiste nel gestire i tre quarti della conversazione parlando di noi, delle nostre situazioni, dei nostri problemi e dei nostri mali? E’ bene e, soprattutto, è onestà intellettuale nei nostri confronti, guardare con sincerità ad ogni aspetto della nostra comunicazione, perché da questa dipende il tipo di relazioni di qualità che riusciamo a creare o meno.
Le persone che parlano tanto (troppo) di sé sono letteralmente ammorbanti, non ci trasmettono valore in questo monologo perché, proprio perché si tratta di un monologo, va sé che non porti con sé nessun tipo di valore aggiunto alla situazione. Un monologo del genere potremmo dunque farlo quando ci guardiamo allo specchio o quando siamo da soli in macchina. Ma questa roba, portata di fronte ad una persona, è molto pericolosa perché il rischio è che quella persona possa sparire a velocità razzo.
Egocentricamente logorroici
I motivi per i quali assumiamo questo atteggiamento accentratore possono essere molteplici: possiamo non avere valide argomentazioni altre che noi stessi, possiamo essere terribilmente egocentrici e, dunque, nutrire scarso interesse per il prossimo.
Oppure vogliamo attrarre a tutti i costi l’attenzione, convinti che autonarrazione logorroica sia la soluzione. La verità è esattamente il contrario.
Pensateci un attimo: riflettendo a proposito di tutte le persone che conoscete, vi ha attratto di più quella che ha passato tutta la serata raccontare di sé e delle proprie prodezze o quella che, pacatamente, ha dimostrato genuino interesse nei nostri confronti? Le persone che si interessano a noi sono quelle delle quali, probabilmente, serberemo nel tempo un ottimo ricordo perché hanno dimostrato l’aspetto fondamentale di chi ha carisma da vendere: il sapere creare un potente ponte comunicativo con l’altro, perché interessati a conoscerlo e a sapere il più possibile di lui
Olivia Fox Cabane
Olivia Fox Cabane, esperta di carisma e leadership, ha tenuto corsi ad Harvard, Yale, Stanford e al MIT, oltre che alle Nazioni Unite.
Spesso invitata a tenere conferenze o ingaggiata come consulente in materia di leadership da aziende della classifica Fortune 500, è specializzata nell’agevolare la capacità di influenzare, persuadere e ispirare gli altri.
Partendo da una base comportamentista, Olivia ha messo a punto una serie di strumenti pratici per le imprese, che consentono loro di usufruire delle stesse tecniche che originariamente aveva pensato per Harvard e il MIT.
Scrive regolarmente su Forbes, e di lei hanno parlato il New York Times, Business Week, The Wall Street Journal.