LAUREN JARVIS è la penna dietro a questo elenco. un elenco di azioni possibili alla portata di tutti noi, per salvare il pianeta. Lauren ci parla del lancio dell’iniziativa Planet Possible di National Geographic, vi riveliamo 26 idee sostenibili che partono dal fattore di cambiamento più importante: noi stessi.
Il concetto chiave è semplice, quanto ardua la sfida: prestare maggiore attenzione alle nostre abitudini di consumatori, dagli acquisti all’uso dell’acqua, dalle origini dei cibi ai mezzi di trasporto. Il motto: tutti possiamo fare la differenza.
“Sostenibilità” è un concetto complesso. Ma in termini di azioni quotidiane che ognuno di noi fa, se tutti usassimo dei piccoli accorgimenti, l’impatto sarebbe significativo.
Ciò che consumiamo a casa – ci spiega Lauren – può riflettersi direttamente sugli ecosistemi più grandi e fondamentali della Terra. Per invertire la tendenza che ci sta portando alla devastante perdita di specie e biodiversità bisogna agire.
In occasione della Giornata della Terra 2021, National Geographic ha lanciato Planet Possible, una nuova iniziativa per incentivare una vita più ecologica sul nostro pianeta. Questo sembra l’anno giusto dal quale partire. La pandemia ci ha portato a un gradino superiore di coscienza. Ci siamo riscoperti un pianeta unico, soggetto a un’unica grande crisi.
Una conferenza, 26 azioni
Il prossimo novembre a Glasgow, nel Regno Unito, si svolgerà la 26a Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, conosciuta anche come COP26. Incentrata su cambiamento climatico, sostenibilità e perdita della biodiversità, è un’opportunità per leader mondiali, scienziati e ambientalisti di approvare un’azione coordinata a livello globale.
La salute del nostro pianeta e lo scoppio di malattie come la COVID-19 sembrano essere collegati più di quanto molti di noi non si rendano conto. E quindi l’equazione viene spontanea: noi tutti possiamo fare la differenza attraverso le scelte che facciamo ogni giorno: vediamo alcuni dei 26 modi individuati da National Geographic, in sintesi, per cominciare.
Compra meno oggetti
Di tutte le materie prime che prendiamo dalla natura e trasformiamo in prodotti, i due terzi circa finiscono tra i rifiuti. La salute del pianeta dipende quindi dal fatto che tutti noi ci procuriamo in modo sostenibile gli oggetti di cui abbiamo realmente bisogno e li riutilizziamo quando non ci servono più.
“La nostra visione di un’economia circolare è quella in cui rifiuti e inquinamento sono eliminati, materiali e prodotti vengono concepiti per essere mantenuti in uso e la natura viene rigenerata”
afferma Dame Ellen MacArthur, la velista inglese di maggior successo, nonché fondatrice della Ellen MacArthur Foundation. “Un’economia di questo tipo permetterebbe di bilanciare le esigenze della società con quelle del pianeta”.
Mangia più vegetali
“Allevare e uccidere 80 miliardi di animali ogni anno a scopo alimentare mette decisamente a dura prova il nostro pianeta soprattutto a causa del terreno necessario per coltivare e raccogliere i foraggi che si tratti di soia, mais o erba” spiega il regista Kip Andersen che ha prodotto la serie di documentari a tema ambientalista Cowspiracy: The Sustainability Secret e Seaspiracy. Secondo Andersen, “si tratta della causa principale della distruzione dell’habitat, del consumo di acqua, dell’inquinamento, della deforestazione e dell’estinzione della fauna selvatica. Determina la sostituzione della diversità degli ecosistemi con monoculture (soia, mais o erba) e monospecie (bovini, suini oppure avicoli)”. Secondo alcune stime il mercato globale delle alternative alla carne raggiungerà un valore di oltre 5,7 miliardi di euro entro il 2025 e i prodotti a base vegetale stanno avendo la meglio anche sui fan più accaniti della carne.
“Solo il 9% circa dei rifiuti plastici viene riciclato mentre il resto si accumula nelle discariche, nei fiumi e nei mari” Ne abbiamo parlato QUI, spiegando anche le possibili soluzioni anche in termini di investimenti per il futuro. Infatti, investire oggi in società che producono carne vegetale, e in società che producono biocarburante avanzato riciclando i nostri scarti di plastica, è di sicuro un buon affare. Anche questa è New Economy.
Riduci il consumo di energia
Le politiche per promuovere l’investimento nella generazione di energia a ridotte emissioni di carbonio e le tecnologie emergenti hanno portato a una riduzione del 67% delle emissioni di CO2 nel settore energetico britannico tra il 2008 e il 2019 – spiega sempre Lauren Jarvis – e a una diminuzione dei costi dell’eolico offshore da oltre 150 sterline (173 euro)/MWh a circa 40 sterline (46 euro)/MWh. Tuttavia, all’incirca il 22% di tutte le emissioni di carbonio del Regno Unito proviene dalle abitazioni. Perciò, potresti considerare l’idea di passare a una società verde come Green Energy, Octopus, Ecotricity o la quotatissima Bulb che offre preventivi istantanei, gestisce la transizione con il tuo fornitore precedente, riduce le bollette mensili e ti aiuta a ridurre le emissioni di CO2 di 3,2 tonnellate in media all’anno. Wow!
Evita la plastica usa e getta
Ogni anno produciamo 300 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica: quasi il peso dell’intera popolazione umana. Spiagge e parchi sono disseminati di plastica. Isole di plastica grandi come continenti galleggiano negli oceani. In risposta a questo fenomeno l’organizzazione per la salvaguardia del mare Ocean Generation vuole far fronte a questo tsunami di rifiuti plastici con alcuni suggerimenti facili da seguire nella sua guida Picnic Without Plastic Challenge.
Usa detergenti ecologici
Gli scaffali dei supermercati sono ancora carichi di prodotti di pulizia in confezioni di plastica piene zeppe di sostanze chimiche potenzialmente dannose per la salute dell’uomo e del pianeta. Sostituisci la candeggina corrosiva con il bicarbonato di sodio o l’aceto per pulire i bagni e gli scarichi (funziona in modo straordinario e non rovina le tubature) oppure, per il bagno o la cucina, scegli prodotti di pulizia più delicati di aziende più attente all’ambiente Ecco una buona pratica che si può avvalere dei sani e buoni metodi “della nonna” spesso anche migliori di quelli prodotti nelle fabbriche chimiche del mondo.
Controlla i tuoi investimenti
Magari ti stai concentrando sulla riduzione della tua impronta di carbonio nel presente ma stai involontariamente contribuendo ad attività poco etiche e inquinanti attraverso gli investimenti per il tuo futuro? La tua banca o istituto previdenziale potrebbe finanziare qualunque cosa, dai combustibili fossili alla deforestazione. Scopri dove vengono spesi i tuoi soldi.
Pensa alle microfibre
Non è solo il mare di plastica che vediamo portato a riva sulle spiagge di tutto il mondo a danneggiare l’ambiente. Durante ogni ciclo di lavaggio casalingo i materiali sintetici rilasciano all’incirca 700.000 microfibre: minuscole particelle di plastica che scivolano attraverso gli attuali sistemi di filtraggio per finire nei nostri mari dove vengono ingerite dagli organismi acquatici. Secondo uno studio il 63% dei gamberetti del Mare del Nord contiene fibre sintetiche.
La campagna Stop Ocean Threads della Marine Conservation Society sta esortando i produttori di lavatrici affinché installino con urgenza filtri idonei a bloccare le 10 migliaia di miliardi di fibre che vengono rilasciate ogni settimana nell’ambiente nel solo Regno Unito. “Nel frattempo, utilizzare l’ammorbidente, lavare a 30 gradi e a pieno carico e passare dal detersivo in polvere a quello liquido sono tutti modi per ridurre la dispersione di microfibre”, spiega la Dottoressa Laura Foster, responsabile della campagna Clean Seas per la Marine Conservation Society. Anche utilizzare una borsa per il bucato Guppyfriend può essere utile per ridurre dell’86% in media la dispersione di microfibre durante un ciclo di lavaggio.
Articoli per la cura personale più sostenibili, come spazzolini da denti non in plastica e contenitori ricaricabili per cosmetici, oltre alle borse riutilizzabili, sono sistemi ovvi, ma di grande impatto, per ridurre la quantità di rifiuti che produciamo personalmente.
Cura personale ecologica
Tutti noi adoriamo i prodotti di bellezza o da bagno. Ma quando abbiamo capito ciò che funziona e ciò che ci piace, comprare una ricarica invece di un altro vasetto o di un altro flacone potrebbe farci risparmiare tonnellate di rifiuti. Fortunatamente sempre più marchi si stanno occupando di questo problema e molti stanno collaborando con l’azienda specializzata in riciclo TerraCycle al Progetto di shopping a zero rifiuti Loop e ad altre collaborazioni per il riciclo direttamente in negozio.
Evita la carta
Ricevere i rendiconti della banca e gli aggiornamenti degli enti benefici che sostieni in formato elettronico è un buon punto di partenza. Inoltre, un adesivo con scritto “Niente posta indesiderata” è facile da realizzare e applicare alla cassetta delle lettere.
Rendi ecologico il tuo ufficio
Prova così. Ricicla la mobilia per creare il tuo spazio di lavoro e utilizza sistemi di archiviazione digitale invece di riempire gli scaffali di documenti. Ricicla e riutilizza carta e buste e considera di usare Ecosia come browser web: ogni ricerca online supporta la piantagione di nuovi alberi. Prediligi le batterie ricaricabili, le lampadine a LED e investi in una multipresa a risparmio energetico. Ricorda di ottimizzare la tua stessa efficienza – e felicità – con una finestra, luce naturale e tante piante.
Lascia i pesci nel mare
“Prelevare dall’oceano e uccidere 1.500 miliardi di pesci per cibare gli umani ogni anno è di gran lunga la principale causa del collasso della biodiversità che sta avvenendo nei nostri oceani indipendentemente dal fatto che le attività di pesca siano commerciali, ‘sostenibili’ o di allevamento”, afferma il regista di Seaspiracy e Cowspiracy Kip Andersen. “L’oceano semplicemente non può far fronte a un saccheggio di tali dimensioni”. Integra la quota di pesce nella tua dieta con alternative vegane al pesce oppure opta per pasti vegetariani.
Fai plogging
Nata dall’unione delle parole svedesi corsa (jogga) e raccogliere (plocka upp), questa attività è, come il nome suggerisce, una combinazione di esercizio fisico e azione ecologica in quanto prevede di raccogliere i rifiuti. Questa nuova attività fisica sta acquisendo notorietà in tutto il mondo come modo per ridurre i rifiuti di plastica nei propri dintorni con l’incentivo di fare al contempo esercizio fisico e diffondere sui social media sia delle buone azioni che la dimostrazione dell’entità del problema.
Riduci il ricambio tecnologico
La nostra ossessione per la tecnologia sta promuovendo il progresso dell’umanità. Ma i costi sempre più bassi dell’elettronica e la cultura dello scarto hanno reso i prodotti elettronici la categoria di rifiuti in più rapida crescita al mondo: nel 2019 nel mondo sono state prodotte 53,6 milioni di tonnellate di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE). Solo poco più del 17% è stato ufficialmente riciclato mentre il resto di questi oggetti contenenti un mix di materiali pericolosi e di valore finisce nelle discariche o viene scomposto spesso da lavoratori in condizioni disagiate.
Cura il tuo giardino
Circa 27 milioni di persone nel Regno Unito sono amanti del giardinaggio e i giardini della nazione complessivamente hanno una superficie pari a un quinto di quella del Galles. Qualsiasi siano le sue dimensioni, puoi usare il tuo giardino per fare un piccolo orto o coltivare delle verdure o piante mangerecce. Esistono vari tutorial online, come quello per creare un mini stagno con una semplice bacinella, illustrato dal naturalista e presentatore televisivo Chris Packham per la serie Save Our Species della BBC, è un modo facile per attirare le creature acquatiche e troverai altre idee nel suo libro Back To Nature: How To Love Life – And Save It, scritto insieme a Megan McCubbin.
Ecco una bella idea: piantine di pomodoro coltivate in casa. Data l’attuale crisi della biodiversità, piantare piante negli spazi esterni può aiutare gli impollinatori e creare microsistemi utili per gli insetti.
Cambia il modo di viaggiare
Le restrizioni di viaggio imposte dalla pandemia di Covid-19 hanno portato a una riduzione quasi del 57% nelle emissioni di CO2 prodotte in Europa rispetto al 2019, secondo Eurocontrol, ma con il ritorno alla normale attività, il trasporto aereo tornerà ad essere uno dei più grandi dilemmi etici per i viaggiatori ecologicamente responsabili. United Airlines sta siglando accordi con i propri partner aziendali della Eco-Skies Alliance per acquistare carburante sostenibile per l’aviazione (SAF) e studiando la tecnologia di cattura atmosferica (DAC), ma la maggior parte delle compagnie aeree ripiegheranno sul carbon offsetting per compensare le proprie emissioni di carbonio. “La compensazione del carbonio non è una soluzione: è solo una ‘toppa’ per guadagnare tempo” afferma Alexa Poortier. Dunque, come suggerivamo nella nostra serie di articoli dedicati al biocarburante (inizia QUI), la soluzione è utilizzare nuova benzina ecosostenibile e a impatto zero.
Fare meno viaggi, spostarsi in treno, traghetto o in bicicletta, rivolgersi ad agenzie di viaggio come Charitable Travel, che dona il 5% del costo del vostro viaggio in beneficienza, oppure a tour operator responsabili come G Adventures, che supporta progetti a livello delle comunità locali, sono altri modi per alleggerire l’impronta dei nostri viaggi.
Fai acquisti ecologici
“Nel fare la spesa, considera il Paese di origine del cibo che compri: più ha viaggiato, più energia è stata usata per carburante, refrigerazione e confezionamento, più sono state quindi le emissioni prodotte dai combustibili fossili”, afferma Karen Edwards, autrice di The Planet-Friendly Kitchen: How To Shop And Cook With A Conscience. “Acquista il cibo nei mercati contadini locali o dai piccoli rivenditori oppure cerca di coltivare un tuo piccolo orto”. L’agricoltura biologica è più sostenibile per l’ambiente, incluse le api. Ed ancora: “A casa, riduci lo spreco di cibo programmando in anticipo i tuoi pasti settimanali” consiglia Karen. “E sostituisci la pellicola di plastica con quella biodegradabile di cera d’api”.
Scegli la moda green
Ogni anno nel mondo vengono prodotti un miliardo di capi di abbigliamento e si stima che l’equivalente di 412 miliardi di euro vada perduto sotto forma di vestiti mai messi o quasi e raramente riciclati: ogni secondo, l’equivalente di un camion della spazzatura di vestiti finisce nelle discariche o viene bruciato. Considerando i trend attuali, entro il 2050 l’industria della moda consumerà un quarto del budget di carbonio del mondo. E allora? Condividi, ripara, regala, vendi e ricicla il più possibile gli abiti che non metti più.
Non sprecare
Al giorno d’oggi produciamo e acquistiamo 70 volte di più di quanto non si facesse negli anni ‘50 e il 99% di questi acquisti diventano rifiuti entro i primi 12 mesi. Tenere presenti le “tre R” non è mai stato così importante: Ridurre, Riutilizzare e Riciclare.
Per l’ambientalista Sir David Attenborough, il messaggio è semplice e chiaro: “Smettiamo di sprecare. Fermiamo la produzione di rifiuti di ogni tipo. Smettiamo di sprecare energia, smettiamo di sprecare cibo, smettiamo di sprecare la plastica e smettiamo di sprecare tempo. Questa è una parola preziosa e ognuno di noi può usare le proprie azioni e la propria voce per salvare il pianeta. È importante che ci impegniamo in questo come se il nostro personale futuro dipendesse da come ci comportiamo”.
Per gli altri suggerimenti di National Geographic, vai all’articolo completo.