Eleonora Chioda, Direttore responsabile Millionaire. Ideatrice e coautrice di Silicon Valley e del bestseller Startup (entrambi Hoepli). parla sul suo account social di una nuova startup: “Hanno creato la startup AdEspresso, l’hanno fatta crescere, l’hanno venduta. E poi sono ripartiti. Nel pieno della pandemia. Hanno appena raccolto 5,4 milioni di dollari. Loro sono Armando Biondi e Massimo Chieruzzi. La loro nuova avventura si chiama Breadcrumbs. «E ci piacerebbe fosse ancora più grande della prima».
Fanno #leadscoring, una cosa per addetti ai lavori, a metà strada tra il makerting e le vendite..
Di Terni, Massimo è da sempre un nerd. «A 14 anni sono stato il più giovane denunciato in Italia per crimini informatici». Da 20 anni lavora a Milano. Nel 2000, fonda un’agenzia web che chiude quando inizia l’avventura di AdEspresso. Armando vive a San Francisco da 10 anni. Prima di AdEspresso aveva un’altra impresa. Ha investito in più di 160 startup.
Azienda americana, ma c’è una bella notizia. Dentro ci sono dipendenti (pagati benissimo) e capitali italiani. A credere in loro il fondo di Gianluca Dettori, Andrea Rota e Paola Bonomo, Massimo Sgrelli e Luigi Bajetti
«L’Italia è un Paese con molti problemi ma anche tante risorse, soprattutto dal punto di vista umano» mi hanno raccontato. A chi chiede loro perché ricominciare da zero, rispondono:
«Una nave in porto è sicura ma non è per questo che sono state costruite le navi»
Hashtag: #bellestorie
Breadcrumbs
La società è stata fondata da Gary Amaral e dagli italiani Armando Biondi (ceo) e Massimo Chieruzzi, questi ultimi cofondatori e rispettivamente ex coo e ex ceo di AdEspresso, startup che proponeva un sistema per la gestione dei budget legati alla pubblicità su Facebook e che nel febbraio 2017 è stata poi acquisita dalla canadese Hootsuite (si veda altro articolo di BeBeez).
Breadcrumbs in recentemente ha annunciato di avere chiuso un round di investimento da 5,4 milioni di dollari guidato da Blue Canyon e con la partecipazione di Active Capital, Primo Ventures, Hustle Fund, Stormbreaker VC e una nutritissima compagine di angel investor tra cui molti italiani come Paola Bonomo, Andrea Rota, Massimo Sgrelli, Lorenzo Thione, Matteo Daste, Simone Brunozzi, Paolo Picazio, Andrea Febbraio, Giuliano Iacobelli, Eugenio Cassiano, Filippo Catalano, Antonella Fanuzzi.
Breadcrumb in sostanza consente la creazione rapida di lead da parte dei suoi utenti in tre semplici passi. “Identifica, fornisce e chiude i contatti migliori.”
Startupbusiness ha parlato con Armando e Massimo per conoscere meglio Breadcrumbs e come i fondatori investiranno i 5,4 milioni di dollari raccolti con il round.
“Stiamo assistendo a un momento di cambiamento fondamentale nel modo in cui le aziende fanno business – spiega Biondi – soprattutto se si sfruttano i canali online, si sta passando dal paradigma del sales drive motion a quello del marketing driven motion, cosa che ha coinciso con il repentino abbassarsi dei costi di acquisizione delle lead e quindi l’attenzione ora si sposta sempre più verso l’efficienza di tali lead che si devono trasformare in clienti e quindi in fatturato per l’azienda, se ciò non accade, per quanto l’acquisizione delle lead sia economico, sarebbero comunque soldi male spesi e quindi è fondamentale aumentare l’efficienza e per farlo servono strumenti capaci di mettere insieme i dati, interpretarli e creare connessioni tra le varie divisioni delle aziende. Fino a ieri questa attività, essendo molto costosa in termini di tempo e denaro, era appannaggio solo delle grandi organizzazioni, ciò che noi abbiamo fatto è costruire uno strumento che consente anche alle imprese di piccole e medie dimensioni di effettuare quella che si chiama lead scoring”.
“Siamo certi che questo sia un trend destinato a svilupparsi in modo esponenziale nei prossimi 3, 5, 10 anni – continua il Ceo –. Quando 10 anni fa si facevano i primi esperimenti di lead scoring le aziende avevano ancora pochi dati rispetto a tantissimi che hanno oggi ma non riescono a usarli al meglio e soprattutto non alla velocità che serve oggi per gestire il business”.
La startup ha lanciato la sua beta pubblica sei mesi fa. “Oggi abbiamo già i primi clienti di Breadcrumbs e ogni mese chiudiamo nuovi contratti, in questa fase ci concentriamo su B2B, Saas, e sul mid-market, quindi su aziende con fatturati medi tra i 3 e i 5 milioni di dollari o di euro, ma vediamo potenziale ovunque: in ogni tipo di industria, in ogni area geografica e presso imprese con diversi livelli di maturità a partire da quelle con fatturati da 200, 250 mila dollari o euro – dice Biondi -. Grazie al round appena chiuso abbiamo più risorse che ci consentono di puntare a obiettivi ambiziosi, vogliamo fare di Breadcrumbs una billion dollar company ma soprattutto vogliamo aiutare i nostri clienti a migliorare i loro business, i loro fatturati e la loro efficienza”.
“Siamo convinti che il momento sia quello giusto – sottolinea Chieruzzi – perché arriviamo sul mercato con la nostra soluzione in un momento in cui è già in atto nelle aziende un cambiamento di mentalità”
“Già con i primi clienti abbiamo iniziato a osservare l’impatto che l’impiego della nostra soluzione ha – conclude Biondi – e che si traduce in tre aspetti: l’allineamento tra il marketing e le vendite, l’emersione di opportunità che altrimenti le aziende non vedevano e la possibilità di chiudere le lead più rapidamente e con un valore mediamente più elevato”.