L’ultimo progetto dell’azienda danese apparirà come una serie di giardini che si muovono a spirale verso il cielo. La foto del progetto l’abbiamo pubblicata non a caso in un altro articolo, un’intervista intima ad un architetto italiano a New York. Qui cogliamo l’occasione per fare uno zoom su quell0immagine e scoprirne il contesto, occasione tra l’altro per parlare di architettura in un mondo in veloce cambiamento che sta virando verso il “green”.
Dalla Danimarca con furore
L’architetto danese Bjarke Ingels è noto per aver dato una svolta ai suoi edifici accogliendo l’ambiente e il territorio, spaziando e allargando, aggiungendo giardini e vetrate ampie sul landscape cittadino.
E’ l’esempio di un “attico” con pareti in vetro che Bjarke Ingels ha progettato a Miami.
Le torri tortuose di Grand Bay, nel progetto dell’architetto danese, prevedono grandi terrazze con vista, vasche da bagno “galleggianti” e vogliono dare la sensazione a chi le abita di far parte della città, eliminando la linea di confine tra intero ed esterno. Il complesso residenziale si trova nel quartiere Coconut Grove di Miami.
Per tornare “a bomba”, quale posto migliore per aggiungere il tocco caratteristico di Ingels se non lo skyline più iconico del mondo? A New York la sua azienda, la Bjarke Ingels Group, ha recentemente svelato i suoi piani per una torre per uffici a Manhattan di 1.005 piedi e 65 piani che si estenderà su un intero isolato della città. Situato sulla Tenth Avenue, il grattacielo andrà dalla 34th Street alla 35th Street, grande anche per gli standard di New York. La torre di vetro dovrebbe sorgere al 66 di Hudson Boulevard, come parte del massiccio sviluppo di Hudson Yards che è attualmente in costruzione sul lato ovest della città.
Chiamato Spiral, il nuovo edificio di BIG sarà vicino all’amato parco High Line di New York, e il suo design incorpora anche la natura, sotto forma di una serie di terrazze paesaggistiche che salgono a spirale, creando un percorso verde continuo attorno alla facciata che si assottiglia man mano che sale verso l’alto.
“Lo Spiral combina la classica silhouette a ziggurat del grattacielo premoderno con le proporzioni snelle e le disposizioni efficienti del contemporaneo grattacielo”
ha affermato Ingels in una nota. Tishman Speyer, una società immobiliare globale il cui portafoglio include il Rockefeller Center e il Chrysler Building, sostiene il progetto.
All’interno del grattacielo, i potenziali inquilini avranno accesso a 2,85 milioni di piedi quadrati di ciò che BIG chiama spazi per uffici “connessi e sostenibili”. L’edificio comprenderà piani che si aprono entrambi verso l’esterno mentre sembrano fluire senza soluzione di continuità l’uno nell’altro.
Non esiste una data di inizio confermata per il progetto. L’audace e culturalmente significativa nuova torre di New York, ha tanto da raccontare all’architettura di oggi e di domani. QUI la pagina online del progetto, comunicata in modo ineccepibile, come solo oltre oceano sanno fare. Grafiche dinamiche, video immersivi e spot testuali proiettano il visitatore in un’esperienza quasi sensoriale. Per noi di I’M una vera chicca!
Sostenibilità e design, questo è l’approccio per un edificio costruito pensando agli esseri umani. The Spiral incarna l’audace visione e l’ottimismo di Tishman Speyer è riflette il futuro che la multietnica, poliedrica, e sempre all’avanguardia Grande Mela vuole costruire. In tutti i sensi.
The Spiral è decisamente un’opera senza precedenti di design incentrato sull’uomo. Come nell’intervista tra Tony e Michael Fasciano in cui si parla di funzione dell’architettura che nel passato fin troppo spesso non era finalizzata alla qualità della vita, all’esperienza ideale, ma opera di progettazione fine a se stessa. The Spiral offre al suo “lettore” una nuova idea di costruzione. Caratterizzata da una continuità di terrazze a cascata che raggiungono ogni piano della torre, The Spiral offre luce, aria fresca e accesso assicurato allo spazio esterno sempre e ovunque ai suoi inquilini, migliorandone la salute e il benessere e, perché no, le performance lavorative. Un giro in terrazza, la vista su New York, fino all’orizzonte seguendo l’Hudson river, lasciando spaziare la mente, facendola entrare nel più creativo diffuse mode (alternativo alla modalità focalizzata) per riportarla alla sua massima efficienza. Insomma, gli uffici del futuro devono mettere al centro l’uomo e ciò che oggi sappiamo bene essere le sue esigenze chiamate a contrastare uno stile di vita esasperato, oramai non più sostenibile.
Per i principali leader del settore della città, The Spiral è il futuro del posto di lavoro, una dichiarazione di ambizione e un’opportunità per mettere in scena la prossima era di crescita. Un valore aggiunto davvero significativo allo skyline della città.