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Apologia dell’autodeterminazione. La nuova skill da aggiungere nel curriculum!

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Marco Valsecchi, giornalista di LinkedIn Notizie ci introduce al concetto di autodeterminazione. “La persona autodeterminata è centrata, spiega la career counselor e coach Nicoletta Intelvi, ha un approccio razionale e – pur non potendo controllare tutto – sa di essere in grado di incidere sul proprio futuro attraverso le scelte che compie. Ecco qualche consiglio su come sviluppare questa abilità.”

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L’autodeterminazione, cioè la capacità di prendere decisioni riguardo alla propria vita senza farsi condizionare da interferenze o influenze esterne, è una qualità importante “tanto nella vita personale quanto in quella professionale”, scrive la career counselor e coach Nicoletta Intelvi sul sito di Randstad Italia. Secondo l’esperta, questa qualità aiuta non solo a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, ma anche a crescere e a sviluppare la propria carriera o a trovare nuove opportunità

Ma come sviluppare la propria autodeterminazione? Questi i suggerimenti della consulente:

⏳ Prendersi il giusto tempo per pensare a che cosa si desidera veramente.

📝  Scrivere una lista dei propri obiettivi e procedere per eliminazione, in modo da focalizzarsi su ciò che veramente ci sta a cuore.

❤️ Cimentarsi nell’arte della scelta, annotando mentalmente i risultati ottenuti e come prendere queste decisioni ci ha fatto sentire.”

L’atto con cui l’uomo si determina secondo la propria legge: espressione della ‘libertà’ positiva dell’uomo, e quindi della responsabilità e imputabilità di ogni suo volere e azione. Questa è l’autodeterminazione.

Sviluppare l’autodeterminazione

Una qualità molto importante tanto nella vita personale quanto in quella professionale. Ma soprattutto una dote che si può imparare a conoscere e a sviluppare. I cui vantaggi sono notevoli. La persona auto-determinata, infatti, si caratterizza per chiarezza mentale e capacità di scelta, maggiore probabilità di raggiungere i propri obiettivi, senso di soddisfazione e positività.

nicoletta intelvi

L’autodeterminazione implica prima di tutto un buon senso di responsabilità. Si legge su randstad.it a firma di Nicoletta Intelvi.

Una persona autodeterminata sa che, pur non potendo controllare tutto, ha modo di incidere sul proprio futuro, in base alle scelte che compie. E ogni scelta, naturalmente, comporta delle responsabilità, verso sé stessi e verso gli altri. 

Tuttavia, è soprattutto su sé stessa che la persona autodeterminata è centrata: può ascoltare i consigli degli altri, ma non lascerà che questi incidano radicalmente sui suoi pensieri, desideri e obiettivi. Conosce abbastanza bene sé stessa da sapere quali sono gli obiettivi che vuole raggiungere e come farlo.

Ha un approccio razionale e analitico: sa quali sono le strade percorribili, conosce le proprie potenzialità e i propri limiti. Allo stesso tempo, lascia spazio alla creatività, e per ogni problema o ostacolo è in grado di ipotizzare soluzioni diverse. 

Raccontata in questi termini, potrebbe sembrare una persona infallibile: in verità non lo è affatto. Come chiunque può fallire, anzi, sicuramente fallisce, perché chi si dà da fare incontra più spesso l’errore di chi rinuncia in partenza a scegliere (leggi anche: cosa fare quando si commette un errore a lavoro? ecco come rimediare). Ciononostante, sa rialzarsi e riprovare, perché ha fiducia in sé. Sa anche quali sono i propri diritti ed è in grado di difenderli, così come di comunicare serenamente con gli altri e di renderli noti senza timori.

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Paolo De Simone in risposta, scrive: “La verità è questa: l’autodeterminazione, così come il coraggio o la correttezza o qualsiasi altro aspetto del carattere sono cose che si acquisiscono e si modificano in 2 modi: – in modo consapevole: qui c’è tutta l’industria della crescita personale che, per essere chiari, non consiste nel saltare sulle sedie e fingersi felici stile MLM. Consiste nell’applicazione di teorie ed esercizi volti a migliorarsi al fine di raggiungere un obiettivo specifico. – in modo inconsapevole: il tuo carattere si forma in base alla famiglia, al luogo, alle esperienze ed agli amici. Purtroppo questo è il modo in cui, anche in età adulta, le persone plasmano il loro carattere ed è un problema perché loro non cambiano in funzione dell’obiettivo che si pongono (molti anche non ce l’hanno, il che è gravissimo) ma in modo casuale a seconda di ciò che succede. Per cui ottimi consigli ed esercizi MA da soli non bastano. Quantomeno è necessario ripeterli con costanza per aver un risultato minimo. Perché uno che oggi si fa influenzare ed ora legge sti consigli magari li applica domani ma poi, tra una settimana, sarà al punto di partenza perché sarà guidato dal suo carattere/inconscio e quindi la sua situazione non cambierà.”

Continua il dibattito Silvia Schiaroli, Chief Technical Director presso Huawei Technologies: “Penso che spesso il passo più difficile è capire cosa c’è che non ci soddisfa prima di individuare un obiettivo da raggiungere e che ci potrebbe far sentire più realizzati. Viviamo in un mondo dove è quasi più facile ‘farsi portare’ dalla società a seguire un percorso standard come scuola, università e opportunità che rispecchiano lo studio fatto, piuttosto che capire cosa ci appassiona davvero e avere il coraggio di fare un cambio rotta, a qualsiasi età.

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Autodeterminazione è soprattutto questo: far tacere tutto quello che c’è intorno e aprire la mente verso strade che più ci appassionano, senza timore di sfide. Alla base di questo però serve l’approccio giusto alla vita”.

Autodeterminazione e mondo del lavoro.

Continuando su randstad.it: “Essere autodeterminati aiuta moltissimo a muovere i primi passi nel mondo del lavoro, così come a crescere e a sviluppare la propria carriera, o a trovare nuove opportunità (leggi anche: quali sono i canali più efficaci per trovare lavoro). 

Oggi più che mai lo scenario è in costante mutamento, per cui non bisogna “sedersi”, ma è necessario al contrario essere flessibili e propositivi. Una persona autodeterminata sarà in grado di selezionare meglio le opportunità più in linea con il proprio profilo, le proprie competenze e i propri interessi

Di conseguenza, avrà maggiori probabilità di successo. Non si abbatterà se un colloquio non avrà un esito positivo; non metterà in dubbio le proprie abilità. Inoltre, in sede di colloquio, saprà raccontarsi al meglio, esprimendo capacità, desideri, opinioni. I recruiter non potranno che apprezzarlo (leggi anche: come rispondere alla domanda “mi parli di lei” in un colloquio).

Pietro Grossi, Software Engineer, Manufacturing Execution System specialist commenta così: “La cosa più difficile da fare in assoluto è: cominciare! Come si dice “mettere a terra”, esplicitare, definire ciò che vogliamo ma prima di tutto ciò da cui partiamo credo che sia il passo più difficile. Un sorta di sindrome da pagina bianca dello scrittore a cui manca l’incipit. Siamo distratti, anzi bombardati, da tante informazioni e notizie che talvolta mettiamo anche in discussione ciò che ci era chiaro fino a pochi istanti prima.”

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Come sviluppare l’autodeterminazione.

Pur essendoci persone più portate per carattere e storia personale a essere autodeterminate, tutti possiamo, magari con tempi diversi, diventare tali. Sicuramente il punto di partenza è la definizione dei propri obiettivi: prendetevi del tempo per pensare cosa desiderate veramente. 

Scrivetelo: aiuta sempre. 

Potete anche partire da una lista e procedere per eliminazione, in modo da focalizzarvi su ciò che veramente vi sta a cuore. Attenzione, però: gli obiettivi devono essere realizzabili. O ancora meglio, SMART: specifici, misurabili, raggiungibili in tempi ragionevoli e realistici.

Ciò fatto, iniziate a prendere decisioni in autonomia, cimentandovi nella non semplice arte della scelta. La buona notizia è che, come ogni abilità, l’autodeterminazione si può acquisire e sviluppare notevolmente con l’allenamento. Provate e riprovate, annotando mentalmente i risultati ottenuti e ragionato sul come prendere una decisione indipendente, guidata dai vostri obiettivi e valori, vi abbia fatto sentire. Un po’ per volta questa modalità diventerà parte di voi e vi accompagnerà nelle scelte di tutti i giorni.

Infine l’input di Alberto Mascia, Senior Business Lawyer, Human Skills, Negotiation and A.D.R. Trainer & Consultant: “Il tema è molto bello. Vedo l’autodeterminazione come una sorta di processo dinamico, che coinvolge più di ogni altra cosa lo sperimentare, in una triplice dimensione, personale, relazionale e professionale.

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È attraverso la sperimentazione che si riescono a esplorare, provare e vivere appieno i vari ‘colori’ che la vita, le relazioni, il lavoro possono offrire.

Per fare questo presterei attenzione a tutta una serie di aspetti, che possono aiutare a creare una propria bussola. Personalmente cerco di muovermi in questa sorta di puzzle composto da tasselli che mi spronano:

  • 📍essere curiosi
  • 📍essere consapevoli di sé e del proprio mondo
  • 📍valorizzare il lato umano dei rapporti
  • 📍agire, testare, scoprire
  • 📍avere dei valori forti
  • 📍far sentire la propria voce
  • 📍cercare la propria diversità
  • 📍mettersi in gioco Cosa ci può ostacolare in questo processo?
  • 📍Vivere una vita voluta dagli altri
  • 📍Non trovare il tempo per la nostra ‘ricerca’
  • 📍Opporci a ogni cambiamento
  • 📍Ragionare per stereotipi
  • 📍Pensare, progettare e non agire
  • 📍Avere paura di sbagliare o fallire

Come iniziare? Uscendo dal guscio e scoprendo il proprio ‘perchè’ nella vita, nelle relazioni, nel lavoro.

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