“Procida è aperta. #Procida è l’isola che non isola, laboratorio culturale di felicità sociale”: con questo slogan Procida 2022 – Capitale Italiana della Cultura si è aggiudicata l’ambito titolo e si appresta ad accogliere i turisti per la prossima estate” così Artribune in un recente post introduce il 2022 che attende l’isola di Procida come Capitale Italiana della Cultura.
Dopo l’articolo pubblicato il 19 gennaio, a firma di Ileana Barone, torniamo a parlare di Procida, per leggere le varie dichiarazioni istituzionali.
Procida è stata selezionata da una rosa di dieci città finaliste composta da Ancona, Bari, Cerveteri, L’Aquila, Pieve di Soligo, Taranto, Trapani, Verbania e Volterra; i loro dossier di candidatura erano stati presentati durante le audizioni tenutesi gli scorsi 14 e 15 gennaio, e a decretare la città vincitrice è stata una giuria presieduta dal Prof. Stefano Baia Curioni. “È un anno molto complicato per tutti noi, il turismo e la cultura”, spiega Franceschini appena iniziata la cerimonia di proclamazione, “noi stiamo cercando di sostenere le attività culturali e turistiche e la giornata di oggi ci proietta verso il 2022, data in cui in Italia e nel mondo tornerà la normalità”. Cerimonia inconsueta, quella di quest’anno, che ha visto durante la diretta Zoom il Prof. Curioni inviare al Ministro Franceschini un messaggio via WhatApp con il nome della città vincitrice. “Dovremmo trovare un meccanismo per premiare le altre città finaliste, per cui arrivare in finale sia già un titolo, ci lavoreremo nei prossimi anni”, ha aggiunto Franceschini. “Meritavano tutte le 10 città finaliste. Ci hanno sfidati per la qualità”, ha commentato Stefano Baia Curioni. “E quel che è importante è che tutti questi territori si sono affidati alla cultura per il loro sviluppo e l’idea che il patrimonio culturale sia la base stessa dello sviluppo è qualcosa di innovativo e fondamentale. Noi speriamo in un meccanismo di emulazione dei territori”.
La cultura non isola
A distanza di un anno, lo scorso 18 gennaio, la commissione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT), dopo aver esaminato i dossier di dieci candidature finaliste, ha premiato come Capitale italiana della Cultura 2022 quella che potremmo definire “la pietanza mediterranea”: Procida. Nome del piatto, ovvero del tema del dossier: la cultura non isola.
Come ha detto spesso Baia Curioni durante varie presentazioni, il riconoscimento di Capitale italiana della cultura è un riconoscimento alla capacità di progetto, non alla città più bella o ricca di storia. “Ci è stato chiaro che il nostro lavoro non sarebbe stato facile. Siamo stati sfidati dalla qualità delle proposte, alcune concepite dai migliori progettisti di politiche culturali non solo d’Italia, anche d’Europa. Ogni città ha portato nel suo progetto le proprie gemme e i propri demoni. E la buona notizia è che l’idea di uno sviluppo sociale ed economico a base culturale sta diventando un approccio comune e una pratica progettuale concreta. La cultura è pensata come pane quotidiano, finalmente”.
Questa la motivazione. “Il progetto culturale presenta elementi di attrattività e qualità di livello eccellente. Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è dedicata alle isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”.
«È un anno – ha detto il ministro per i Beni Culturali e il Turismo Franceschini aprendo la cerimonia della proclamazione – complicato per tutti: stiamo cercando di sostenere in ogni modo le attività culturali e turistiche e la designazione oggi della Capitale italiana della cultura per il 2022 è un segnale per il futuro, la ripresa. Nel 2022 saremo tornati alla normalità e la cultura e il turismo torneranno importanti e fortissimi come lo erano prima della pandemia».
Il ministro, che ha fatto i complimenti a Procida e al sindaco che era in collegamento, ha sottolineato come «l’ideazione della capitale italiana della cultura che risale al 2014, determina un percorso di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice, mettendo in moto un meccanismo virtuoso e attrattivo, come per i candidati all’Oscar».