Un capo che vede il tuo potenziale può darti molti feedback, non tutti positivi. Alcuni potrebbero essere commenti aspri, duri, motivati dalla sua convinzione che “puoi fare di più”. I rapporti in ufficio si fanno spesso complicati proprio per una difficoltà di comunicazione: da una parte il lodare troppo, che viene avvertito come un invito ad abbassare la guardia, dall’altra l’eccessiva austerità che si accompagna all’avarizia di feedback positivi, che tendono ad allontanare i manager dai dipendenti, i capi dalla loro squadra. Il risultato è che, come molto spesso succede (e come abbiamo approfondito nell’articolo “Employee Retention“), i dipendenti cambino aria emigrando in altre aziende con la speranza che il “clima” in ufficio sia migliore.
Capi e dipendenti
Bruce Tulgan, il fondatore di RainmakerThinking e autore di “It’s Okay to Manage Your Boss“, ha scritto che i capi tendono a parlare di più con i dipendenti che apprezzano e di cui si fidano. Se quindi il tuo capo ti interpella spesso, può essere un buon segno. Se il capo chiede spesso il tuo contributo in incontri individuali e di gruppo e ti lascia molto tempo per parlare e poi risponde favorevolmente a ciò che dici, questi sono buoni segnali.
Si potrebbe pensare che i manager inondino di lodi i dipendenti che apprezzano, ma la realtà di fatto è che non è sempre così.
Anzi, raramente è così. Complice il l’idea radicata che troppi complimenti possono “ammorbidire” le performance dei propri dipendenti, e che è sempre meglio mantenerli sulle spine per spronarli a dare il meglio.
Il primo suggerimento utile: chiedere un feedback per chiarire bene le cose come stanno. Fare domande, e far seguire queste a altre domande, per andare in profondità ha anche il vantaggio indiretto di evidenziare il tuo specifico interesse. In ogni caso i dipendenti non dovrebbero sempre aspettarsi un feedback non sollecitato. Ma andiamo oltre.
Una questione di rapporti
I manager spesso spostano su altre mansioni i loro dipendenti più talentuosi. Probabilmente non riceverai una medaglia d’oro, ma sarai incaricato di progetti importanti e persino ad assumere ruoli di responsabilità sui tuoi colleghi. Per questo, se il tuo capo dice agli altri di andare da te per avere una guida, istruzioni o esempi per la prossima missione aziendale, questo va colto come un buon segno. Anche in questo caso vale la pena chiedere maggiori feedback e, se sei nella posizione giusta, cercare un accordo per ottenere maggiori benefit a lavoro concluso.
I capi in gamba ci tengono alla felicità dei loro dipendenti. Sono una risorsa fondamentale e se hai intenzione di andartene per lidi migliori, trovano il modo affinché la compagnia possa mantenerti. E’ un rapporto win win che va onorato con rapporti chiari e con onestà intellettuale e di intenti. Dichiara al momento opportuno cosa ti aspetti, quando chiedi a tua volta cosa il manager si aspetta da te. Fornire un ambiente di lavoro e una cultura confortevole è una sfida ormai navigata da molte organizzazioni. Il fatto è che, i dipendenti vogliono sentirsi sicuri e a proprio agio sul lavoro.
"I capi in gamba ci tengono alla felicità dei loro dipendenti"
I dati raccolti dalla American Institute of Public Opinion parlano chiaro: le aziende che mettono al centro delle loro politiche il benessere dei dipendenti hanno tutta una serie di benefici:
- + 21% di produttività
- – 37% di assenteismo
- – 65% di turn over
- + 21% nella soddisfazione dei clienti
Inoltre, prendiamo in considerazione quest’ultimo aspetto centrale: le aziende che adottano policy sulla felicità dei dipendenti aumentano la loro redditività di ben il 22%. Secondo alcuni recenti studi si parla addirittura del 31% di maggiore produttività, e vendite del 37% più elevate oltre a una creatività tre volte superiore nelle aziende con alti livelli di felicità sul lavoro. Il che si traduce, nei periodi di crisi, di una maggiore capacità di trovare nuove soluzioni e di rilanciarsi. Le aziende che sono sopravvissute al Covid presentano infatti generalmente dei team più affiatati e un clima interno basato su collaborazione e interdipendenza.
Ecco allora un suggerimento prezioso da Laura Grieco, HR e direttore amministrativo presso Parkmobile: in ufficio e in ambienti in cui è previsto un lavoro congiunto, “si dovrebbe sempre essere trasparenti condividendo ciò che si impara e la linea d’azione per affrontare i problemi. Ad esempio, dopo un recente sondaggio sul coinvolgimento in azienda, abbiamo scelto di condividere i nostri risultati con tutti i dipendenti. Non solo comunicando le nostre aree di successo top, ma anche le aree in cui possiamo migliorare e come programmavamo di affrontarle da lì in avanti. Con una comunicazione trasparente e con l’ascolto si può fare molta più strada, insieme”.
Grazie del tuo prezioso contributo!
L’azione più facile e diretta è quella, allora, di ringraziare i propri collaboratori, proprio perché è uno dei modi più immediati per aumentare la produttività e il rendimento del proprio staff. Tra l’altro è sotto il diretto controllo del leader, del capo, del CEO. “Grazie, ottimo lavoro!”.
Al primo posto per gratificare un dipendente non c’è un aumento di stipendio o un bonus in busta paga, bensì il riconoscimento e la messa in evidenza dei risultati professionali. E’ il modo preferito dall’83% dei lavoratori intervistati dal sondaggio di Absolute Digital Media.
Oppure, come detto, un altro feedback che il dipendente può cogliere, è sull’attenzione che il suo capo gli dedica e le mansioni che gli assegna. Anche se al momento può sembrare un surplus di lavoro, se gestito bene quel cambiamento può trasformarsi in un’opportunità.
Ti chiedono di insegnare agli altri? Quando il tuo superiore ti chiede costantemente di mostrare al principiante dell’ufficio le basi o di spiegare come funzionano le cose ai tuoi colleghi, potrebbe sembrare che ti stiano solo caricando di compiti extra e, a dire la verità, potrebbe essere proprio questo il caso. In ogni modo considerare questa come un’opportunità per fare un buon lavoro e per dimostrare il proprio valore, può dare in futuro maggior potere di contrattazione. A quel punto il tuo capo potrebbe così impressionato dalle tue capacità da volerci contare e magari diffondere agli altri. Invece di considerare queste richieste come un lavoro extra, usale allora come opportunità per affinare le tue capacità di leadership e mostrare la tua esperienza in ufficio.