di Michele Gritti – Coraggio: cos’è?
Parliamo di coraggio
Oggi vorrei parlare di coraggio. Una parola che mi suscita sempre un po’ di paura. Non potrebbe, però, essere altrimenti: coraggio e paura infatti non sono opposti (come siamo soliti pensare) ma piuttosto due lati della stessa
medaglia.
L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza.
(Giovanni Falcone)
Così parlava il giudice Giovanni Falcone, uomo che di coraggio ne ha avuto molto. Il coraggio non è quindi l’assenza di paura (incoscienza), ma piuttosto la capacità di saper accoglierla e di continuare lo stesso.
Coraggio, infatti, viene dal latino e mette insieme le parole cor (cuore) e habere (avere), oppure cor-agere (agire col cuore). Il suo contrario dovrebbe essere quindi agire senza cuore.
Questo è quello che dovrebbe farci davvero paura: vivere senza metterci il cuore.
Riscoprire il coraggio
vale la pena vivere senza metterci il cuore?
Sicuramente è più facile, ma a quale prezzo. Vi ricordate quando eravamo bambini, la confidenza e l’attitudine che avevamo. Un bambino davanti a una cosa nuova ci dice: ” dammi, che faccio io!”. Non ci lascia neanche il tempo di spiegargli cosa deve fare, che è già pronto a farla e ovviamente a sbagliare! I bambini vivono nel fare, noi nel pensare di fare.
Questo rendeva ogni giorno un’avventura, ogni giorno eravamo i padroni del mondo, ogni giorno tutto era possibile.
Poi qualcosa si rompe e la maggior parte delle persone si convince di doversi inserire in un percorso già determinato. Togliamo l’imprevisto, il caos, tutto quello che rendeva emozionante la nostra vita da bambini.
“Non sei più un bambino, è ora di fare il grande!” Ma perché?
Logicamente non possiamo mantenere gli atteggiamenti di un bambino per tutta la vita (anche se sarebbe un mondo molto più divertente), ma perché dobbiamo buttare via anche le cose migliori di quel periodo?
Ogni giorno dovrebbe essere per noi una sfida appassionate. Ogni nostra energia dovrebbe concentrarsi su quelle aree sfidanti per noi, che porterebbero un vero impatto nella nostra vita.
Invece finiamo a saper benissimo cosa vorremmo fare per essere felici, ma a non riuscire nemmeno a fare un passo in quella direzione (di nuovo siamo nel pensare di fare). Ecco perché dovremmo riscoprire il nostro coraggio, ora!
Il Coraggio va allenato!
Tendiamo spesso a pensare che le virtù delle persone siano qualcosa di dato a priori. Ci sono le persone coraggiose, le persone altruiste, quelle giudiziose, quelle entusiaste ecc. Convinti che si nasca così e che se tu non hai quella qualità non le avrai mai.
Una scusa perfetta, no?!
Un fondamento di verità in realtà c’è: ognuno di noi ha delle predisposizioni (che sono scritte nel nostro DNA) che ci rendono più facile sviluppare una determinata qualità, ma tutto finisce qui! Pensiamo all’altezza. Le ricerche scientifiche oggi ci dicono che nel nostro DNA c’è scritta la nostra altezza potenziale, ma questa non è scritta nella roccia. L’ambiente al quale ci esponiamo può infatti portarci ad esprimere il nostro massimo potenziale in quell’ambito (raggiungere la nostra altezza massima), oppure lasciarlo parzialmente inespresso. Quindi sì forse avreste potuto essere un po’ più alti!
Lo stesso vale per le nostre virtù. L’ambiente in cui viviamo e le scelte che facciamo possono avere un grande impatto sullo sviluppo della nostra personalità.
- La gentilezza può essere allenata dedicando del tempo a esercizi sulla gratitudine.
- L’autodisciplina può essere coltivata nel tempo. Lo sport può essere molto utile in questo caso.
E così anche il coraggio può essere sviluppato. “Il coraggio, uno non se lo può dare”. Quello che diceva Don Abbondio nei Promessi sposi, non è quindi completamente vero!
Come essere coraggiosi
Quindi cosa devo fare?
La primissima cosa: accettare le tua paura!
Ti ricordi quello che ti dicevo all’inizio. Paura e coraggio non sono contrapposti, ma si intrecciano tra loro.
Il coraggio è quella forza che ci spinge ad agire (ad avere cuore) La paura invece è l’emozione che ci evita di diventare incoscienti. Non è lì per bloccarci (quello sarebbe il terrore), ma solo per ricordarci di stare attenti, così anche se cadiamo non ci facciamo troppo male!
Purtroppo da piccoli siamo stati abituati a una visione semplicistica delle nostre emozioni, che spesso venivano divise tra buone e cattive. Quelle da provare e quelle da non provare mai!
Non avere paura! Non te lo sei mai sentito dire?
È proprio quello che invece dovremmo fare. Dovremmo imparare ad entrare in confidenza con questa potente emozione. Riconoscerla, accettarla e accogliere tutto quello che ci vuole dire. La paura è ricca di storia informazioni!
A questo punto è il momento di mettersi in gioco ed entrare in contatto con l’errore e il fallimento.
Abituati a sbagliare senza giudicati, anzi inizia a prenderci gusto. Pian piano scoprirai che è quasi più bello sbagliare, che fare tutto giusto!
Come sempre applica l’imperfezionismo. Inizia da piccole, situazioni che non ti travolgono emotivamente.
- Preferisci prendere i biglietti del treno alle macchinette automatiche, perché non ti piace interfacciarti con l’uomo burbero della biglietteria. Ok, oggi vai comunque in biglietteria e chiedigli lo stesso un biglietto. Chiedi e vedi come va ( non serve nemmeno che alla fine tu compri il biglietto da lui)
- Chiedi indicazioni in inglese Non importa se non capisci la risposta, conta solo mettersi alla prova con qualcosa che ci mette un po’ di paura.
- Aggiungi qui quella situazione semplice che vuoi affrontare.
Sempre a piccoli passi!
«Osare è perdere solo momentaneamente la propria strada. Non osare è perdere se stessi».
(filosofo Kierkegaard )
A presto.
Michele