di Pierfrancesco Palattella –
Da tempo si dice che che le monete virtuali, criptovalute, potrebbero diventare il sistema di pagamenti del futuro in sostituzione delle tradizionali valute. Un tema dietro al quale si corre tra certezze e dubbi, che ha avuto l’indubbio merito di emergere in modo del tutto pesante negli ultimi mesi.
L’ascesa delle criptovalute è sotto gli occhi di tutti, già da anni, nel corso della pandemia ancora di più. Di recente, proprio partendo da questo boom, questi strumenti sono diventati un asset sul quale investire, non più soltanto un metodo di pagamento da utilizzare sul web. Oggi sono tanti coloro i quali investono in criptovalute, come riporta il sito https://www.e-conomy.it/.
Una crescita di questo genere non sta passando inosservata agli addetti ai lavori e neanche ai governi centrali che stanno iniziando a comprendere l’importanza di aprirsi al mondo delle monete digitali. La prima in ordine di tempo, pochi giorni fa, è stata la Svizzera.
Il primo paese europeo a compiere questo passo
Una nuova legge è in fase di approvazione, ruoterà intorno agli sviluppi della tecnologia blockchain, quella sulla quale si basa il funzionamento delle criptovalute.
Una sterzata decisa sulla quale si era espressa in modo favorevole anche la Consob, in Italia. A partire è stata invece la Svizzera tagliando quindi il traguardo del primo paese europeo a compiere un passo di questo genere.
Cosa dice nel concreto questa legge? Si parla di una misura che dovrebbe entrare in vigore a partire dal 1 agosto 2021 e che andrà a prevedere una serie di atti normativi utili per aumentare le misure di sicurezza per chi investe in monete digitali.
Si parla quindi di quella che è stata a lungo una delle criticità maggiori riferite alle criptovalute: quando si parlava di questi strumenti finanziari, era proprio il tema della sicurezza ad essere additato come un vulnus di tutto il meccanismo.
Una normativa per la blockchain
La Svizzera è quindi la prima nazione in Europa a prevedere un processo di regolamentazione della tecnologia blockchain, che ricordiamo essere alla base del funzionamento delle monete virtuali.
Si parla in particolare di nuovi strumenti digitali con maggiori diritti a favore di soggetti che utilizzino le criptovalute. L’obiettivo è quello di migliorare il fattore sicurezza, ad esempio per quanto riguarda eventuali rischi di insolvenza.
Un provvedimento che rientra in un quadro più ampio, quello del contesto svizzero, decisamente e per inclinazione propenso a fiutare business; non è un caso che da tempo il paese elvetico stia attirando investitori che sono a favore delle criptovalute.