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Amazon e i nuovi punti vendita. E’ sfida ai grandi magazzini!

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Per aiutare l’azienda a espandersi in diversi settori merceologici, Amazon ha deciso di creare dei department store: ecco cosa si sa sulla nuova mossa del colosso della vendita online.

Esperienze d’acquisto su misura

The Wall Street Journal ha recentemente annunciato che Amazon aprirà dei grandi magazzini in diversi stati americani, a partire dall’Ohio e dalla California. L’intento alla base di quest’operazione è quello di viaggiare stranamente controcorrente. Fino ad ora si è raccontata una storia: i negozi migrano online, e il futuro dei negozi “fisici” è segnato. A quanto pare non è vero. Il futuro dei negozi fisici che non si aggiornano è segnato, probabilmente. Di quelli che non sanno offrire esperienze personalizzate. E questo si può fare in due modi.

Il primo, dando un’esperienza su misura, zero digitale, ma tutta personale. Rapporto umano, ascolto delle esigenze, alta formazione del personale che deve saper gestire anche il cliente più “difficile”. L’ooferta è quella di prodotti di nicchia, dalle specialità del territorio, agli abiti sartoriali.

Il secondo, è digitale a tutti gli effetti. Una vetrina connessa online, fortemente votata a dare una scelta vastissima grazie ad una presenza in cloud che permette di scegliere taglia, colori, ma anche materiali e tessuti, avere immediati feedback dalle recensioni degli altri clienti, e fare una scelta mirata conforntando diverse alternative. Infine, farsi spedire tutto a casa, anche dall’altra parte del mondo, magari in giornata. Amazon, non a caso, oggi è il primo venditore di articoli di abbigliamento negli Stati Uniti attraverso i suoi servizi online, davanti ai negozi fisici di Wal-Mart.

La nuova sfida di Amazon

La sfida di Amazon è quella di creare diversi punti vendita fisici di grandi dimensioni (come i cosiddetti department store, molto popolari negli Stati Uniti) e avere così anche una presenza più ampia nella vendita al dettaglio. Il fine ultimo ovviamente è avvicinare i clienti in modo diverso, stabilendo una vicinanza più “fisica”, incrementando anche le vendite in settori come quello dell’abbigliamento, degli articoli per la casa, dell’elettronica e altre categorie merceologiche che la vendita online intercetta solo parzialmente.

Commenta così Il Sole 24Ore: “Si tratta di una notevole novità per il pioniere dello shopping online, che a lungo ha ignorato i negozi fisici prima di acquisire la catena di supermercati Whole Foods per 13,7 miliardi di dollari. I primi magazzini dovrebbero essere aperti in Ohio e California, secondo le fonti. Per Amazon non si tratterebbe comunque di una novità assoluta, in quanto già oggi si possono fare acquisti in negozi fisici di proprietà. Tra questi si segnalano gli Amazon Books, gli Amazon 4-star, gli Amazonfresh e gli Amazon pop up, affiancati dalle insegne Amazon go e Amazon gogrocery, disponibili in diversi Stati degli Usa.”

Un fattorino di Amazon - Foto Epa www.giornaledibrescia.it

Così, dopo i punti vendita “Amazon Books”, “Amazon 4-star” /vedita fisica dei prodotti migliori), “Amazon Pop-up”, “Amazon go” (i nuovi negozi senza casse) e “Amazon grocery”, si sta preparando ad una nuova avventura nel mondo del commercio al dettaglio aprendo store fisici da 3mila metri quadri.

Un “taglio” comunque contenuto rispetto alla media dei superstore americani, che si attesta attorno ai 9mila mq. Sempre perché l’idea è fornire anche un’esperienza digitale. Il vero business è dietro le quinte e fa sempre parte dell’immensa organizzazione di spedizione e servizio post-vendita in cui Amazon oggi appare imbattibile. Store che offriranno ai consumatori articoli dei marchi più famosi accanto ai private label a marchio Amazon che saranno protagonisti.

Nel premercato, il titolo di Amazon ha perso lo 0,44%. Complice probabilmente un iniziale scetticismo nell’assistere a questa virata epocale del brand. Ma chissà che presto gli store di Amazon non arrivino anche in Europa.

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