Se da una parte la digitalizzazione delle informazioni ha permesso a chiunque di conoscere tutte le notizie dal mondo in tempo reale, dall’altro lato, le fonti e il numero dei dati diventano insostenibili da monitorare. E’ qui che, in aiuto al
mondo della creazione di contenuti, arriva l’Intelligenza Artificiale.
Durante l’emergenza
Durante l’emergenza sanitaria abbiamo conosciuto gli eventi catastrofici di una bufala e abbiamo imparato quanto sia preziosa l’informazione proveniente da fonti certe. Tuttavia, se da una parte la digitalizzazione delle informazioni ha reso possibile l’accesso alle notizie ovunque e a chiunque, d’altro canto, la quantità di dati e informazioni da tenere
sotto controllo è cresciuta in modo esponenziale.
Scrivere un articolo, un post o un contenuto che interessi il pubblico e che sia aggiornato in
accordo con tutte le fonti attendibili è diventato molto complesso.
Lasciando la parte più creativa alla mente e alla mano dell’uomo, l’Intelligenza Artificiale (AI) è in grado di semplificare il processo di scrittura nelle fasi più meccaniche e, quindi, “automatizzabili”, quelle del monitoraggio delle fonti, della selezione dei temi da trattare e della pubblicazione.
Uno strumento in grado di offrire tutte queste soluzioni è stata l’idea di Marco Sangalli, co-fondatore di Socialbeat insieme a Vitantonio Santoro e Mirko Vairo. Durante la sua esperienza lavorativa, Marco si è reso conto che i giornalisti e creatori di contenuti sono spesso costretti a tenere tante schermate del browser aperte contemporaneamente per controllare l’uscita di nuove notizie.
Socialbeat è nata proprio con l’obiettivo di semplificare la vita dei creatori di contenuti e racchiudere tutte le informazioni in un’unica schermata.
L’Intelligenza Artificiale al servizio del mondo dell’informazione
Mettiamo a disposizione dei clienti i servizi tecnologici per l’esecuzione di analisi e procedure complesse sui contenuti testuali e visivi, nello specifico: NLP, Entities Recognition, Contents Recommendation e Image & Video Recognition
La startup è nata nel 2017 e, ad oggi, è una piattaforma che aggrega milioni di news, post social e video e permette di manipolare i Big Data del mondo dell’informazione. In altre parole, consente ai giornalisti -e non solo- di monitorare in tempo reale le notizie da diverse fonti così da sapere quali sono i temi più caldi al momento e nell’immediato futuro, anche in base ad una determinata area geografica e/o argomento.
Oltre alla funzione “monitoring”, Socialbeat opera anche in senso contrario, ovvero, favorisce la distribuzione dei contenuti ai lettori. Attraverso gli algoritmi di AI, Socialbeat riesce a stabilire qual è l’articolo migliore pubblicato
dalla testata, farne una sintesi, creare un’immagine del contenuto e condividere tutto sui social nel momento migliore, senza alcun intervento umano.
La seconda funzione di distribuzione, invece, riguarda la creazione e l’invio automatico di newsletter da parte della testata giornalistica. Anche in questo caso, l’intervento umano viene sostituito da Socialbeat che crea mail personalizzate e le invia agli iscritti in base ai dati raccolti.
Insieme, le capacità di monitoraggio e distribuzione si traducono in una crescita sostanziale sia del traffico che dei follower.
Chi ha creduto in Socialbeat fin da subito
Finora l’azienda ha raggiunto molti traguardi, tra cui la stipula di collaborazioni con molte testate giornalistiche, locali e nazionali, enti locali (Regione Lombardia), politici e aziende (Hitachi, Global Thinking Foundation, ecc.).
Non solo, circa un anno dopo la fondazione, Socialbeat ha partecipato al bando per l’innovazione nel mondo dell’editoria digitale lanciato da Google, la Google Digital News Initiative, ed è stata l’unica startup selezionata a ricevere un finanziamento di 400mila euro a fondo perduto. Il progetto è stato gestito in collaborazione con Sesaab Spa e Accenture Italia.
“Siamo andati a sviluppare delle soluzioni di AI da integrare nella nostra piattaforma, ovvero, degli algoritmi che riconoscono il testo delle notizie e lo analizzano. In termini tecnici, abbiamo svolto operazioni di elaborazione del linguaggio naturale, raggiungendo risultati nella lingua italiana, spagnola, tedesca e francese paragonabili a quanto mostrato sull’inglese dai modelli di AI più avanzati” spiega il co-founder Antonio Santoro.
L’azienda ha attirato anche l’attenzione di realtà internazionali fra cui uno dei principali editori australiani, che ha messo a disposizione di circa 50 testate nazionali e 300 giornalisti del gruppo i prodotti e servizi di Socialbeat.
L’Intelligenza Artificiale made in sud Nonostante questa voglia di crescere al di là dei confini italiani, Socialbeat non vuole dimenticare parte delle sue radici mediterranee e ha deciso di aprire una seconda sede fisica a Salerno, con l’intenzione di lanciare il progetto south-ai che ha lo scopo di creare un polo dell’Intelligenza Artificiale del Sud Italia.
Mirko e Vitantonio, infatti, provengono rispettivamente da Napoli e Salerno.
La sede ospiterà fin da subito due nuovi membri ma in programma ci sono altre assunzioni, per il raggiungimento degli obiettivi futuri dell’azienda.
A tal proposito, Mirko spiega: “Durante il progetto finanziato da Google ci siamo resi conto che ci sono molti limiti nello sviluppo di algoritmi di AI e abbiamo deciso di creare una piattaforma interna che ci aiutasse in questo. Lo strumento è nato da una nostra necessità ma anche altre aziende erano interessate, per questo, abbiamo in programma di potenziare anche questa linea di business”.
Per portare avanti quest’ultimo obiettivo, Socialbeat ha partecipato a Smart&Start Invitalia la quale ha approvato un progetto da 750mila euro e ha erogato 600mila euro di finanziamento.
Cosa c’è in programma per il futuro
Sono tante le soluzioni che l’azienda propone ai Media, infatti, un altro progetto in corso riguarda la costruzione di una piattaforma di Content Management System (CMS) che integri tutta l’offerta di Socialbeat in un unico posto. La creazione di questa nuova Digital Experience Platform (DXP) è stata interamente finanziata dal programma europeo
STADIEM con 150mila euro a fondo perduto.
Inoltre, la startup sta completando lo sviluppo di una nuova App dedicata agli utenti finali (B2C). Lo scopo del progetto è quello di fornire ai lettori uno strumento informativo (news, post social, ecc.) che massimizzi la loro esperienza di navigazione facendo leva su tutti i modelli di Intelligenza Artificiale sviluppati da Socialbeat per l’editoria.
Parlando di numeri, l’azienda mira a raggiungere il mezzo milione di euro di fatturato per la fine del 2021, raddoppiando il risultato del periodo precedente.
Un veloce sguardo a Socialbeat
Socialbeat è a nata nel 2017 da un’idea di Marco Sangalli che ha fondato la startup insieme a Vitantonio Santoro e Mirko Vairo. Ad oggi, l’azienda ha due sedi fisiche una a Bergamo e una Salerno.
Socialbeat offre, attualmente, due soluzioni tecnologiche in supporto al lavoro dei creatori dei contenuti: il monitoraggio e l’analisi dei contenuti online e la distribuzione degli stessi contenuti sui social e via mail. In programma, il potenziamento di una piattaforma per lo sviluppo di algoritmi per ’Intelligenza Artificiale, il lancio della nuova DXP e l’ingresso nel segmento B2C con un’App
informativa per i lettori finali.