Silenziosi ulivi osservano da tempo immemore il susseguirsi delle stagioni, beandosi della quiete di quei luoghi a cui appartengono, mentre piante di vite fanno capolino tra rigogliose sugherete, saziate da vene acquifere di cui il territorio è ricco.
Bisos, l’ecoturismo
Circondato da tale scenario sorge un piccolo borgo di circa duemila anime, i cui vicoli, angoli, palazzi, nascondono una storia, un passato: Paulilatino.
Il grigiore dell’asfalto, alternato da ciottolati e lastricati. Casette basse in basalto nero, con portali ‘aragonesi’ e balconi di ferro battuto, risaltano tra le vie, donando al paese una veste magica.
A pochi passi dalla piazza principale, Su Pangulieri, si erge un palazzo signorile, le cui origini risalgono alla seconda metà dell’Ottocento. Un’opera architettonica edificata da Giomaria Urgu e dal cognato Angelo Schintu, successivamente restaurata dal bisnipote, l’architetto Francesco Urgu, il cui sogno è divenuto realtà: realizzare la prima dimora ecosostenibile al 100% lasciando che il senso di familiarità, di casa, impresso nei suoi ricordi, continuasse a vivere.
Idee, sogni, progetti
Un territorio custode di un patrimonio archeologico e naturalistico. Paesaggi selvaggi quanto affascinanti. Una comunità legata alle proprie tradizioni. Un filo conduttore lega questi elementi: Francesco Urgu.
Alimentato dal desiderio di sviluppare un turismo sostenibile locale in grado di creare forme di aggregazione sociale e scambio culturale, il bioarchitetto, dopo aver rilevato la storica casa di famiglia, decise di attuare un progetto innovativo. Grazie alla sua trentennale esperienza nell’ambito della bioedilizia e dell’ecosostenibilità e ai fondi europei ottenuti, quest’uomo ha saputo fondere antico e moderno, come ying e yang, preservando l’anima, la storia e le caratteristiche architettoniche del palazzo.
Architettura e sostenibilità
Bisos è un esempio di come sia possibile trasformare una costruzione esistente in una struttura ricettiva di tipo orizzontale, senza impattare sull’ambiente circostante. Un’idea nata nel lontano 1998 quando Francesco Urgu prese parte al convegno sugli Alberghi Diffusi del Professor Giancarlo Dall’Ara.
Questo è il principio su cui si basa il concetto di Albergo Diffuso e, più in generale, di Ospitalità Diffusa. Che ruolo ha giocato la sostenibilità all’interno dell’ambizioso progetto di recupero? La risposta è nella bioedilizia.
Difatti, l’intero edificio è stato sottoposto a un lavoro di restaurazione ben attenti a utilizzare solo materiali naturali ed ecologici, così da non intaccare lo scheletro strutturale originario.
Grazie all’impiego di tecniche costruttive locali e materiali sostenibili, Bisos ha ottenuto il riconoscimento NZEH, ossia Nearly Zero Energy Hotel. È una delle prime Dimore storiche italiane il cui consumo di energia fossile è pari a zero, dando in tal modo la possibilità di raggiungere altissime prestazioni di comfort e funzionali.
Ogni dettaglio progettuale è stato curato minuziosamente:
- classe energetica elevatissima, grazie alla presenza del fotovoltaico;
- coibentazione in fibra di legno e sughero;
- intonaci in calce naturale;
- pitture con vernici ecologiche e naturali al 100%;
- infissi interni ed esterni in legno dotati di vetri selettivi e basso emissivi;
- lampadine a led;
- aria interna ricambiata 24 h su 24 con controllo umidità;
- rubinetti dei bagni a risparmio idrico;
- materassi in lattice.
Una sfida, quella di Francesco Urgu, ampiamente vinta e il cui merito è, senza dubbio, aver realizzato un vero e proprio gioiello eco & bio nel pieno rispetto della tradizione sarda e preservando i ricordi di un passato tutt’ora palpabili.
Tra passato e presente
L’attenzione verso le tematiche ambientali del territorio in cui si trova la struttura si concretizza, oltre che nel garantire il benessere degli ospiti, anche nel proporre prodotti eno gastronomici che provengono dall’area circostante e artigianali caratteristici della tradizione locale.
Fili di lana sapientemente combinati tra loro in un arazzo unico.
Un arcobaleno di colori dà il benvenuto a coloro che varcano le porte di Bisos, accompagnandoli in un viaggio alla riscoperta delle cose semplici e belle della vita, dell’autenticità di un luogo fatto di storie ed emozioni.
Atmosfere esclusive e autentiche
Sussurrano storie e segreti.
Bisos
La missione di Bisos è quella di creare connessioni con la comunità,, essere parte del territorio, sostenerne le radici. Come un gioiello incastonato nel suo borgo, offre al visitatore un insieme di esperienze diverse.
Affreschi dalle molteplici forme e sfumature decorano gli ampi soffitti, alternate da volte a vela in cotto o da travi di legno, creando giochi di luci, mentre ricche geometrie di cementine e mattonelle impreziosiscono corridoi e stanze.
In ogni angolo si intravedono oggetti e arredamenti tipici delle case sarde di un tempo: un’antica cassa in legno di castagno finemente intagliato, la cui colorazione rossastra deriva dal fatto che era dipinta con sangue di bue; un armadio delle brocche, in origine usato per le scorte d’acqua fresca, dove oggi sono collocate due brocche d’artista.
S’Apposentu Birde, che in dialetto sardo vuol dire la camera verde, S’Apposentu Biaittu, l’azzurra, S’Apposentu Murru, il cui colore verte sul bianco/grigio, S’Apposentu Grogu, la gialla, S’Apposentu Ruju, la camera rossa e infine S’Apposentu Nieddu, la camera nera.
Così sono state denominate le sei bellissime camere, ognuna delle quali presenta caratteristiche singolari e racconta le diverse anime della casa.
Nonostante i vari cambiamenti d’uso dei vari locali e gli ammodernamenti apportati negli ultimi anni, la tradizione, il senso di famiglia sono tutt’oggi evidenti grazie all’impegno dei vari artigiani nel realizzare letti, tende, mobili e suppellettili vari.
Il significato di ospitalità diffusa
Torte, crostate, formaggi, ricotte, marmellate. Sapori unici e genuini, profumi antichi e autentici, come quelli di un tempo.
L’arte culinaria, tradizione, cultura, usi e costumi si intrecciano in modo sostenibile all’interno della comunità, coinvolgendo gli abitanti e rafforzando i legami con i produttori locali.
Perché Bisos è anche questo: un presidio sociale.
Un piccolo albergo, un’esperienza suggestiva, una narrazione antica. Bisos è molte cose in una, E’ soprattutto un luogo che si rivolge a un viaggiatore interessato a soggiornare in un contesto urbano di pregio, a vivere a contatto con la realtà locale vivendo un modello di sviluppo davvero sostenibile e ideale, a zero impatto ambientale.