Che cos’è la sindrome dell’impostore? E’ il fenomeno per cui una persona si sente incompetente e pensa di aver ingannato gli altri circa le proprie capacità, vivendo uno stato psicologico intriso di senso di colpa, mancata introiezione del successo, paura del giudizio e sentimenti di indegnità e inefficienza professionale.
Una sindrome che conosciamo bene
Ci sono momenti in cui sentiamo di non meritarci davvero quello che stiamo ottenendo nella nostra vita. E’ il caso di quando si inizia un nuovo lavoro, una nuova sfida. Ci si trova a fare cose nuove, convinti di non avere maturato la giusta esperienza per meritarci di essere lì. Se sei un coach, se sei un professionista, se sei un imprenditore dagli alti obiettivi di business, probabilmente avrai sperimentato la sindrome dell’impostore a tua volta. O potresti ancora oggi trovarti costantemente in uno stato in cui ti senti nel dubbio di meritarti o meno il tuo posto e il tuo ruolo nella vita degli altri.
La prima buona notizia è che sei in buona compagnia. Questo tipo di perplessità le sperimenta la maggior parte di noi, perché mentre siamo “in carriera”, stiamo in realtà ancora lavorando sulla nostra vita. Quindi molto spesso possiamo trovarci nello stato di pensare: chi sono io per dire a qualcuno cosa dovrebbe fare? Chi sono io per dire a qualcuno come sistemare la propria vita? Quando anche la mia vita è un continuo sistemare cartelli di “lavori in corso”? Chi sono io per dire cosa dovrebbe fare qualcuno nella sua attività, quando sento che anche la mia attività è ancora traballante?
Sindrome dell’impostore: un’opportunità?
Ed ecco la seconda buona notizia: la verità è che sono proprio questi dubbi a trascinarti sulla via per la tua eccellenza. Sono proprio loro che ti mantengono vigile, che ti spingono a fare meglio, a concedere quel “miglio in più” per essere ancora più in gamba agli occhi dei tuoi amici, familiari, colleghi. Questo ovviamente se stai riuscendo a prendere quest’onda cavalcandola come un surfista, portandola dalla tua parte, piuttosto che venirne travolto.
Molto più spesso succede che, l’onda della sindrome dell’impostore tende a venirci addosso e a spazzare via tutti i progressi che abbiamo fatto e a mettere in discussione le nostre capacità di creare risultati per qualcun altro. Ero nello stesso stato nel 2017, l’anno in cui la vita mi ha messo in discussione, il lavoro di una decade è svanito e sono stato costretto a uscire, mettere la testa fuori dal guscio e, come coach, chiedere un compenso a qualcuno per lavorare con me.
A quel tempo, avevo cominciato a scrivere il primo libro, e quella faccenda mi dava da pensare molto: “sto scrivendo davvero qualcosa di utile per qualcuno? Ogni pagina mi metteva di fronte allo specchio. Mi domandavo chi fossi io per scrivere un manuale sul realizzare “obiettivi”. Io che ancora non avevo ancora davvero dimostrato nulla! Non mi rimaneva altro che mettere in pratica ciò che sentivo di sapere solo a livello teorico, rimettendo tutto in discussione praticamente ogni giorno.
Le mie attività erano appena nate ed erano a malapena redditizie. Mi sono ritrovato nello stato di dubitare costantemente delle mie capacità e ritrovarmi intrappolato nello stato di sentirmi un impostore. C’è voluto tempo per sentirmi davvero in grado di “surfare l’onda”. Quindi il mio invito per te mentre leggi questo articolo è ad aprirti all’idea che va bene se senti di vivere la sindrome dell’impostore ogni tanto. Perché questo viaggio può richiedere tempo ed è vero anche per chi ti è intorno, per i tuoi clienti. Come coach editoriale vivo molto la responsabilità di essere una guida, mentre cerco di mostrare le reali potenzialità che i miei coachee possono sfruttare.
Uno stimolo a dare di più
Nelle pagine di InsideMagazine facciamo uno sforzo consapevole ogni settimana per presentare informazioni per mostrare cosa succede in giro, cosa fanno le nuove startup, condotte da nuovi imprenditori che hanno vissuto le stesse paure. Parliamo di skills indispensabili per nutrire il nostro essere umani, e imparare che proprio da questa umanità si può creare un lavoro davvero a misura di noi stessi, delle nostre capacità, attitudini ma anche debolezze e sensibilità. Lavoriamo, tutti noi, per migliorarci e ogni giorno è il giorno giusto per farlo. Per spostare l’asticella un poco più in là. Questo è l’unico modo per accogliere quella sensazione di non essere adeguati e trasformarla in un’energia propulsiva.
Puoi migliorare e imparare ad aiutare gli altri a farlo. E se sei una persona interessata a una crescita costante, ti invito a premere il pulsante per seguirci sui canali social di I’M. Il nostro impegno per il 2022 è trasformare ogni articolo in un’ispirazione e uno stimolo all’eccellenza. La strada inizia da qui, dal sentire quella necessità a completarsi per dare a chi ci sta vicino il meglio che possiamo, ed anche qualcosa in più di questo.