- Di Chiara Narracci –
Ciao, sono Chiara Narracci, Sociologa e consulente familiare, e oggi voglio parlarvi di bambini e dell’importanza di farli giocare in modo libero.
Il gioco libero è il metodo attraverso il quale la natura insegna ai bambini che non sono inermi. Giocando lontano dagli adulti, i bambini esercitano il controllo sulle loro capacità.
Giocare liberamente
Grazie al gioco libero i bambini imparano a prendere decisioni, a risolvere problemi, a creare e a rispettare certe regole e ad andare d’accordo coi loro eguali invece di essere dei subordinati obbedienti o ribelli.
Quando giocano all’esterno somministrano a loro stessi piccole dosi di paura – dondolano, scivolano, si arrampicano sugli alberi, esplorano – imparano così a controllare non solo il proprio corpo ma anche i loro timori.
Nei giochi collettivi imparano a trattare con gli altri, ad aiutare i piccoli e ad imitare i grandi e a gestire e a superare l’irritazione che può derivare da un eventuale conflitto, perchè sanno che devono trovare una mediazione per poter continuare a giocare.
Il gioco libero è inoltre il mezzo attraverso il quale la natura aiuta a scoprire i propri gusti: sperimentando svariate attività capiscono per cosa hanno talento e cosa preferiscono.
Le parole non sono in grado di impartire nessuna di queste lezioni, solo l’esperienza può farlo e l’esperienza si acquisisce con il gioco libero e con le emozioni che scatena: fondamentalmente interesse e gioia.
Le ricerche dimostrano che negli ultimi cinquant’anni le società occidentali, per così dire civilizzate, sono caratterizzate da famiglie che si sono fortemente ridotte nel numero dei suoi componenti, e hanno anche ridotto le opportunità di gioco libero dei bambini, aumentando il tempo che si passa a scuola o in altre attività dirette dai grandi, riducendo ulteriormente anche l’opportunità nei piccoli di imparare a controllare la propria vita, di imparare che non sono semplici vittime delle circostanze o di qualcuno più potente di loro.
Ecco la tremenda ironia
In nome dell’istruzione abbiamo privato i bambini del tempo e della libertà di cui hanno bisogno per istruirsi da soli, a modo loro, fra di loro.
E in nome della sicurezza, abbiamo stiamo togliendo ai bambini la libertà di cui hanno bisogno per sviluppare la capacità di comprensione, il coraggio, la fiducia in loro stessi, l’attitudine a uscire fuori dal coro e di darsi una voce, un’identità assertiva, necessaria ad affrontare con la giusta calma i pericoli e le sfide della vita.
Abbiamo perso la capacità di crescere in modo naturale i nostri figli e abbiamo creato un modo nel quale i bambini devono sopprimere l’istinto naturale a cavarsela da soli e ad occuparsi in prima persona della loro formazione per seguire pedissequamente strade tracciate dagli adulti.
Abbiamo creato un mondo in cui stiamo facendo ammalare molti giovani, e sto pensando non solo a tutti i disturbi dell’apprendimento, ma anche a tutti quei ragazzi che si chiudono nelle loro stanze perché hanno paura del mondo esterno, li abbiamo resi incapaci di sviluppare la sicurezza e le abilità indispensabili alle responsabilità della vita adulta.
E ora?
Ora invitiamoli spesso e volentieri a domandarsi “cosa pensi?” e “cosa senti?” rispetto alle situazioni che vivono, in modo tale da coltivare la conoscenza di sé, base per rispettarsi e rispettare l’altro.
Chiara Narracci
Sociologa – consulente familiare
Foto di Janko Ferlic da Pexels