“Dubai è sempre più protagonista sulle pagine dei giornali, non solo per le opportunità che offre, soprattutto dal punto di vista finanziario, ma anche, purtroppo, perché diventa di sovente una leva per far abboccare qualche sognatore alla ricerca di facili soluzioni all’amo del malintenzionato di turno”.
L’intervista a Daniele Pescara
A raccontarci dell’ultimo fatto di cronaca che vede Dubai sullo sfondo, è Daniele Pescara, massimo esperto di investimenti a Dubai e oramai storico corrispondente di InsideMagazine per tutto ciò che riguarda gli Emirati Arabi. “In questo caso i protagonisti sono due sedicenti intermediatori finanziari e il loro avvocato i quali hanno chiesto a molti improvvisati risparmiatori di investire nella loro società dietro la promessa di una costante restituzione mensile del 10% del capitale. Versando ai primi sottoscrittori i soldi degli ultimi arrivati come finti interessi, hanno quindi potuto prolungare le loro manovre fino al limite, per poi scomparire trasferendo l’ingente capitale da loro accumulato in conti esteri criptati, facendo ponte con le banche di Dubai”.
“Questo è il punto”, ci spiega Daniele Pescara, “in rete circolano molti personaggi che, come questi citati, usano la leva Dubai per vendere piroettanti scenari. “Spesso il mercato è quello delle cryptovalute, degli nft, dei corsi online e del marketing e l’argomento gira sempre attorno ai “soldi facili”. Per questo si mostrano supercar, appartamenti lussuosi con piscina spesso affittati per l’occasione, e si millantano stili di vita da nababbi. Sempre per attrarre quelle persone meno informate e purtroppo più bisognose, dunque più suscettibili a facili infatuazioni”.
Non è sempre facile riconoscere una falsa promessa. Quali sono i campanelli d’allarme?
“Sai nel mio settore ci sono tante persone che danno informazioni gratis sbagliate. Il primo indizio di poca credibilità viene dal fatto che per farlo non spendono soldi, ad esempio investendo in pubbliredazionali o una mirata pubblicità su Google. L’unico modo che hanno solitamente di intercettare il pubblico bassospendente è quello di utilizzare i propri account social per pubblicare tanti post in cui fare grandi promesse su una vita da ricchi in Paesi come Dubai, ma che ovviamente non possono mantenere. QUesto è quindi il secondo indizio: quanto la loro comunicazione è strutturata? Quanto è professionale? Un professionista serio non usa mai la leva della Maserati per attrarre i suoi clienti. Dà informazioni utili e, soprattutto, corrette.”
La tendenza
Effettivamente in rete è molto facile incontrare venditori di fumo che mostrano cifre guadagnate da capogiro, che sfoggiano macchinoni e case splendide dove si sono appena potuti trasferire grazie al loro “innovativo business” al quale chiamano ad aderire in massa. Chi di noi non vede almeno un paio di post al giorno come questo sui propri social? – Vuoi una casa da sogno come questa? Clicca qui e scopri in un minuto come fare! – Sempre più spesso a questi post si accompagnano immagini della citta emiratina.
“Ormai è abitudine usare Dubai come leva” spiega Daniele Pescara. “Perché? Perché questa città oggi è al centro dell’attenzione e, nell’immaginario comune, è diventata una sorta di paese dei balocchi. Ma questa è una Dubai che non esiste davvero. Esiste, sì, quella delle grandi costruzioni, dei grattacieli e dei moderni edifici che vengono costruiti ogni giorno, dei servizi finanziari, del Real Estate, come dell’attenzione all’ambiente o del turismo. Non esiste la Dubai degli spaghetti e dei tarallucci, della svolta partendo dal fare il cameriere, del “vorrei ma non posso”. Questa è una citta molto seria che pretende serietà e, soprattutto, molta, molta preparazione.
Il fatto che gli Emirati Arabi offrano straordinarie opportunità di business non vuol dire assolutamente che cliccando sul link di un video trovato su Youtube o su Tik Tok, e aderendo all’ultima invenzione di business “facile”, trovando informazioni qua e là, a caso, fidandosi di chi promette molti soldi da fare in modo molto facile, si possa davvero riuscire a realizzare il sogno”.
La leva Dubai
Al centro c’è sempre Dubai, c’è sempre la leva della bella vita. In questo periodo più che mai fa gola, in piena crisi internazionale, dopo le restrizioni del Covid che hanno portato (e portano ancora oggi) alle dimissioni di massa, di molte persone alla ricerca di uno stile di vita migliore. “Ma la verità è che, chi offre guide di appeal dai titoli altisonanti del tipo “Trova lavoro a Dubai in 8 step” dipinge un mondo molto lontano dalla realtà” ci confida Daniele. “Qui la nuova forza lavoro per tutte le attività manageriali viene selezionata fuori Dubai e ogni società la trova attraverso un proprio network altamente specializzato. Un ingegnere ultra referenziato potrebbe essere contattano su LinkedIn? E’ possibile, certo, ma è un caso su un milione!
Se vuoi iniziare una nuova vita a Dubai, hai bisogno di conoscere le informazioni vere. Contattare un consulente di riconosciuta credibilità, pagare una consulenza seria e puntuale, che ti metta in grado di fare ciò che hai progettato insieme al tuo consulente nei minimi dettagli. Questo è l’unico modo, lo ripeto sempre e con forza, per non rimanere bruciati dal miraggio di splendide promesse irrealizzabili”.
Daniele Pescara vive a Dubai ormai da molti anni e ne conosce i segreti e le opportunità. Ma qual è la sua esperienza reale in proposito? Ecco la risposta:
“Fin qui ho voluto mettere in guardia il lettore dalla ricerca di facili soluzioni e grandi promesse a bassi costi. È vero anche che, nel momento in cui la affronti in modo serio, la svolta Dubai è possibile. Io ci vivo molto bene, ma solo dal momento in cui ho fatto le cose opportune per crearmi il giusto assetto. Questo è un gran Paese, non c’è dubbio, e apre le porte a chi ha serie intenzioni di investire su se stesso. Qui ad esempio, non ci sono state contingentazioni di nessun tipo a causa del Covid, anche perché abbiamo avuto un bassissimo tasso di contagio. C’è molta attenzione e la ricerca di soluzioni intelligenti negli Emirati Arabi per certi tipi di cose. Ed infatti non esiste una propaganda politica come quella europea che ti distoglie dal tuo focus o ti fa percepire le cose con quella tipica insicurezza a cui siamo abituati ad esempio in Italia.
Cosa ti piace di Dubai, Daniele?
Io dico sempre che questo è un Paese che amplifica le tue doti e i tuoi difetti. Ti sfida, costantemente. Per questo è necessario lavorare attentamente per abbassare al minimo i secondi e sviluppare al massimo potenziale i primi. E’ una palestra per le tue migliori skills! E se hai qualcuno ad affiancarti nel farlo, che sa quali passi fare per portare a zero le possibilità di errore, allora le porte di Dubai si possono aprire improvvisamente. Ma per riuscirci devi essere per prima tu una persona seria, referenziata, con un grande mindset e un super focus. Qui è come giocare continuamente uno sport ai massimi livelli e devi essere ben equipaggiato per giocare la stessa partita che giocano i grandi del tuo business. E’ la stessa differenza che c’è tra le scuole primarie e l’università o un master in una specifica materia”.
La Daniele Pescara Consultancy offre un supporto a chi vuole investire a Dubai e aprirci la propria società. Ha una sede a Padova, una a Dubai e la nuova arrivata la sede di Tirana in Albania, “e questa è già una garanzia di affidabilità perché possiamo comunicare facilmente tra Italia ed Emirati Arabi e ne conosciamo alla perfezione entrambe le realtà fiscali”, conferma Daniele.
“Per questo siamo in grado di offrire una consulenza calibrata sulla persona e sulle sue esigenze. Siamo strutturati per guidare i nostri clienti ad aprire una nuova società a Dubai in poco tempo, guidandoli nell’arduo percorso dell’ottenimento del visto, dell’apertura del Conto Corrente Bancario e del giusto assetto finanziario per poter risiedere in città e comunicare da qui con tutto il mondo del business internazionale. Le tante recensioni positive che accreditano il nostro impegno e la nostra leadership nel settore, significano una cosa sola: essere affiancati in modo professionale è la modalità corretta di interfacciarsi oggi con Dubai. Non ne esistono altre”.