Emilio Gagliostro ha scritto un post molto apprezzato sul quale condivide un pensiero probabilmente coraggioso e controcorrente, visto che mette al centro la parola gentilezza e propone che non sia solo una “parola”, ma un modo per vivere i rapporti con gli altri. A partire dal primo approccio, da quella consueta domanda che tutti ci poniamo l’un l’altro:
“Come stai? Tutto bene grazie!
Quante volte lo diciamo al giorno e quante volte ce lo sentiamo dire?
Potremmo dire che questo il modo in cui iniziano praticamente tutte le nostre conversazioni, siano essere orali o scritte.
E spesso e volentieri questo diventa quasi un mantra che ripetiamo come fosse un’unica parola, senza darci troppo peso.
Ma fermiamoci un attimo a riflettere:
🤔 Quanti di noi sono effettivamente interessati a sapere come sta la persona con cui stiamo iniziando a parlare o alla quale stiamo scrivendo e quanti si limitano a pronunciare il mantra solo per cortesia e semplice buona educazione?
😶🌫️ Quanti di noi si aprono veramente e rispondono a questa domanda dicendo se c’è veramente qualcosa che non va?
Praticare la #gentilezza significa praticare piccoli gesti quotidianamente, significa dimostrare attenzione alle persone in tutto quello che facciamo.
Chiedere ad un/a collega “come stai?”, quindi, non deve essere una formalità, ma comporta che dobbiamo essere realmente interessati alla sua risposta ed al suo stato d’animo.
Potrebbe sembrare difficile o addirittura invadente. Ma se ci pensiamo bene, è facile e per nulla invasivo dimostrare il nostro vero interesse.
Come fare?
🤗 In primo luogo, proviamo ad aggiungere qualche dettaglio in più oltre la semplice domanda. Qualcosa del tipo: “come stai? È da un paio di giorni che ti vedo preoccupato/arrabbiato/triste…” oppure “tutto bene? Dalle tue ultime e-mail mi pare di aver percepito che….”. In questo modo stiamo dimostrando reale interesse per la persona che abbiamo di fronte e gli stiamo facendo capire che abbiamo notato qualcosa di strano e ci interessa sapere se possiamo fare qualcosa per lui/lei.
😉 Alla prima occasione utile, facciamo follow up. Per la serie: “allora? Hai risolto poi quella questione che ti preoccupava?” oppure “allora? Mi pare di vederti più sereno/a, quindi buone news sul fronte…?”
Questo vuol dire praticare la gentilezza!
Iniziamo ad fare attenzione a questi piccoli gesti già da domani mattina”.
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