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4 lezioni di leadership dalla Regina Elisabetta

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Leader si nasce o si diventa? Nel caso della regina Elisabetta II era un destino al quale adeguarsi. Mai come nel suo caso si può dire che fosse davvero nata leader. Fin da bambina ha sempre saputo giocare con il suo ruolo, con le aspettative ed ha saputo imparare le skills più importanti del leader. Alcune delle quali le possiamo sintetizzare in questo articolo.

Leader si nasce o si diventa (come si nasce o si diventa regine)?

Di seguito è riportato un elenco di lezioni di leadership essenziali che ogni manager dovrebbe conoscere. Sono le competenze e le conoscenze indispensabili che ti aiuteranno a costruire una grande squadra, guidare un’organizzazione sana e migliorarne la cultura.

La regina Elisabetta, ad esempio, ha spesso dimostrato che non puoi cambiare le persone; puoi solo cambiare te stesso e il tuo ambiente si adeguerà di conseguenza. Il suo cappellino, un marchio di fabbrica, era un modo di “cambiare” pur rimanendo fedele a se stessa. Ne nacque un segno distintivo del suo brand e del suo modo di essere regina, leggero ma forte. Sapeva che le persone del suo entourage avevano esigenze personali, quindi si assicurava che ottenessero ciò di cui avevano bisogno per essere felici sul lavoro (ma questo non significava accontentarsi della mediocrità, se mai il contrario).

Alcune persone sono nate leader; altre devono imparare questo difficile lavoro attraverso tentativi ed errori. Le persone con personalità forti tendono ad avere più successo di quelle che sono tranquille o timide perché hanno più fiducia nella loro capacità di prendere decisioni e gestire situazioni stressanti, questo secondo Psychology Today.

I leader devono sapere quando è il momento per loro di passare da determinate posizioni o ruoli all’interno delle loro organizzazioni, nonché quando è il momento per loro di affrontare nuove sfide all’interno delle loro carriere. E questo fu anche il caso della Regina Elisabetta, che seppe acquisire determinazione e polso fermo per diventare una guida per il suo popolo anche nei momenti più difficili.

I leader che si concentrano sul fare le cose nel modo giusto invece di limitarsi a fare le cose, troveranno successo in qualsiasi campo, che si tratti di gestione o marketing. E la regina Elisabetta ne fece un emblema di vita di questo “modo giusto” che potremmo riassumere in 4 punti essenziali.

1. Costruisci il tuo Brand personale

Man mano che cresci come leader, ti ritroverai con sempre più opportunità di parlare pubblicamente. Questo è fantastico, ma per molti non così tanto. All’inizio non lo fu neanche per Queen Elizabeth II, che di fronte a una platea mostrava una certa timidezza.

Seppe imparare magistralmente a presenziare in pubblico, con charme e contegno sempre misurati al contesto. Fu il primo passo per creare un personal brand particolarmente distintivo. Anche se come leader, Elisabetta seppe ricordarsi che non si può prendere per sé tutto il merito del tuo successo. “Il brand personale riguarda tanto ciò che gli altri pensano di te quanto ciò che pensi di te stesso“, suggerì una volta. Questo significa che non puoi controllare ciò che gli altri dicono di te, ma puoi controllare come queste cose influenzano l’immagine che hai di te stesso e POI mostrare quella stessa immagine agli altri.

La regina Elisabetta II è diventata così uno dei volti più riconoscibili al mondo. Grazie al suo stile distintivo nel vestire – colori brillanti e cappellino, sempre perfettamente in tono – e nel comportarsi, nel corso degli anni è riuscita a costruire un brand personale estremamente riconoscibile, semplicemente partendo dal sentirsi a suo agio con se stessa.

Avere il tuo brand autentico come leader è estremamente importante per come sei percepito all’interno della tua organizzazione e potrebbe aprire molte porte anche al di fuori di questa. Il motto qui è: riconoscersi per farsi riconoscere.

2. Il dovere prima di tutto

Molti leader commettono l’errore di concentrarsi su se stessi invece che sui membri del proprio team, o addirittura scambiando i propri bisogni per quelli delle persone che guidano. È importante che quando un leader viene promosso o gli viene assegnato un nuovo lavoro, pensi sempre a come questo avrà un impatto su tutti coloro che lo circondano, e non solo su se stesso. Il leader è tale quando inizia a ragionare dall’io” al “noi”.

È difficile pensare a un altro leader nella storia moderna che incarni la mentalità del “dovere prima” più della regina Elisabetta durante i suoi 70 anni di regno. Da quando è diventata una regina alla delicata età di 25 anni, ha subito preso con senso del dovere il suo ruolo di monarca. Fu la vocazione principale della sua vita e non ha mai messo null’altro prima della corona. Elisabetta ha sempre visto la leadership come un atto di servizio – servire le persone che guidi e fissare come propri gli obiettivi che tutti perseguono. È questo un tipo di leadership vincente, perché altruista e che si concentra sugli altri.

Dalla formazione come meccanico di camion durante la seconda guerra mondiale, lavorando fino ai suoi ultimi giorni quando ha nominato Liz Truss come nuovo Primo Ministro del Regno Unito, ha vissuto una vita nella completa e totale devozione al suo dovere di servire e unire la nazione.

3. Crea una cerchia solida

Quando sei in una posizione di leadership, devi essere in grado di fidarti del tuo team e ritenerlo responsabile. Ma devi anche dimostrare che sei disposto a metterti al lavoro da solo. Se non c’è nessun altro in giro che può farlo, allora non hai altra scelta che farti avanti e farlo tu. Non è sempre facile, ma farà la differenza nel modo in cui verrai percepito da quel momento in avanti.

Essere la regina ed essere l’amministratore delegato di un’azienda sono ruoli che hanno molte cose in comune. Uno di questi è quello del vivere il senso del team. Sebbene sembri un lavoro da una sola persona, in realtà richiede uno sforzo di squadra. La regina aveva una solida cerchia di consulenti con cui ha collaborato – ascoltando le loro opinioni e suggerimenti prima di prendere qualsiasi decisione. Inoltre è sempre stata molto brava a delegare compiti e condividere responsabilità con gli altri membri della Famiglia Reale.

Un grande leader comprende l’importanza di avere un team eccellente in cui si lavora in modo collaborativo con e, soprattutto, sfruttando al meglio le diverse aree di competenza, esperienze e punti di vista.

4. Lavora sodo ma trova il tempo per fare ciò che ami

Non puoi passare tutto il giorno a dare ordini o far sentire le persone come se non avessero altra scelta che seguirli; a un certo punto qualcuno deve potersi anche rilassare e divertirsi. Quel qualcuno dovresti essere anche tu. Questo significa che ogni ora di ogni giorno non debba essere spesa solo per affrontare difficoltà o lavorando a qualcosa di noioso, anche se questo fa parte del proprio lavoro. Significa che se c’è qualcosa di personale o creativo che puoi trovare anche in questi momenti, sapendoli trasformare o trovandovi un aspetto divertente, questo cambierà molto l’approccio che avrai alle mansioni, anche le più scoccianti.

E poi c’è una regola non scritta ma sacra, che è quella che dice che solamente trovando tempo per un sano svago, distraendo la mente dai pensieri, è in grado di rifocillarti e riportarti pieno di energie agli impegni più gravosi. Si tratta di coltivare l’otium come il negotium, così come insegnavano nell’antica Roma.

La regina Elisabetta II è sempre stata una grande lavoratrice completamente devota al suo ruolo e alla sua nazione. Il suo programma di impegni è sempre stato maniacale. Tuttavia, non è un segreto che sia sempre riuscita a bilanciare le sue responsabilità con i suoi hobby. Ha sempre apprezzato i vantaggi di trovare il tempo per fare le cose che le piaceva fare, come passare il tempo con i suoi cavalli e mangiando panini con marmellata di lamponi.

Conciliare lavoro e gioco e, in particolare, essere in grado di dedicare del tempo a fare le cose che ti rendono veramente felice e lenire la tua mente e la tua anima, è una lezione incredibilmente importante per i leader indaffarati – che può solo avere un impatto positivo su tutti gli aspetti della tua vita.


Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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