Il verde ci fa stare bene. I colori tenui dell’autunno ci rilassano. Assumono quelle tonalità dal verde al marrone che riconosciamo naturalmente come calmanti.
Siamo fatti per stare in natura
L’essere umano vive circondato dal verde praticamente da sempre. Se pensi che fino a pochi decenni fa la natura sovrastava i paesaggi, relegando le città a piccoli nei sparsi qua e là.
Oggi il ritmo frenetico delle città porta molti di noi a vivere a stretto contatto l’uno con l’altro, negli autobus affollati, nel traffico della tangenziale, stipati in uffici open-space su postazioni affinacate a pochi centimetri: poco spazio e in condizioni artificiali. A peggiorare la situazione ci si mettono le brutte notizie che ci circondano, la guerra in Ucraina, la crisi energetica, i rave party diventati il peggior male del secolo. Risultato: tutti noi siamo un po’ più angosciati, dubbiosi sul futuro, in cerca di soluzioni personali e sociali. In questo clima di incertezza, l’esigenza di recuperare la distanza dalla nostra dimensione ideale personale per ritrovare stabilità, si fa sempre più grande. Senza nemmeno accorgercene, cerchiamo spazi aperti, aria fresca, momenti di relax, tutte cose che il “verde” è in grado di darci, ed è per questo che di “verde” abbiamo sempre più bisogno.
Il colore dell’equilibrio
Il colore verde è il colore dell’equilibrio. Lo dice la medicina olistica orientale. E’, infatti, il colore del quarto chakra, quello legato al cuore e quello al centro di una catena di 7 livelli energetici teorizzati in alcune filosofie che affidano a questi centri di energia le funzioni organiche, psichiche ed emotive dell’individuo.
Il verde è il colore dell’incontro, dell’abbraccio tra noi e l’oggetto del nostro desiderio. Quando siamo immersi in un ambiente naturale ricco di verde, ci sentiamo parte di un insieme e, dunque, in un nuovo equilibrio che porta pace e rinnovamento nella nostra vita. Non per nulla, il verde è il colore della natura, della vegetazione, al centro di un ideale percorso fatto di sette livelli, che sono i sette colori con le loro frequenze, dalla più bassa del rosso, alla più alta del viola, in cui il verde armonizza e porta felicità. E’ il colore dell’amore, il verde, che per le sue proprietà sembra agisca favorevolmente sul sistema linfatico.
Concentrarsi sul verde
Concentrarsi sul verde porta equilibrio interiore. Lo dice anche uno studio del 2007 dell’Università di Berna sugli effetti psicologici di questo colore, che ha dimostrato come la percezione delle diverse sfumature di verde ha un effetto altamente rilassante.
Fermarsi a guardare un bel paesaggio stimola stati d’animo positivi, non solo, facilita la concentrazione, diminuendo allo stesso tempo i livelli di stress e le tensioni muscolari. Ma, visto che il nostro cervello non fa differenze tra esperienze vissute o solo immaginate (le aree che attiva sono le medesime), chiudere gli occhi e pensare a un paesaggio, a una pianta, immaginare di passeggiare in un bel bosco, dona simile benefici. Provare per credere.
E’ per questo motivo che, come coach, invito sempre i miei coachee a fare le nostre sessioni all’aperto, in un parco circondati dal verde. I benefici sono notevoli e, oltre a permetterci di camminare attivando endorfine che aumentano le sensazioni di piacere nel corpo e spingono a pensare in modo più ottimista (quindi in termini di soluzioni e meno di problemi), il solo fatto di stare immersi nel verde abbassa immediatamente i livelli di stress. Un percorso di coaching, a mio parere, dovrebbe sempre prevedere almeno una parte di sessioni “outdoor” (approfondisci).
A proposito di stress
A proposito di stress. Lo stress è la malattia del nostro tempo, Ognuno di noi ogni tanto ne ha sperimentato gli effetti: quella certa difficoltà a dormire, il morso allo stomaco causato dall’ansia, le palpitazioni, i tremori. Il cervello, in casi di tensione, inizia a produrre cortisolo, l’ormone cosiddetto “dello stress” e, mentre l’amigdala mette la quarta marcia, spingendosi a tutto motore al centro di comando per rispondere al pericolo incombente (più spesso percepito che effettivamente causato da un predatore che ci ha preso di mira), il sistema simpatico non dà più spazio al parasimpatico, prendendosi, anche lui, il palco tutto per sé.
Così, tutto l’organismo vive una particolare tensione che causa un certo malessere. Ma attenzione: lo stress non è il nemico. Anzi. In realtà sta lì per una funzione che è quella di prepararci al meglio per la prestazione che siamo chiamati ad affrontare.
Lo stress è un compagno di viaggio, né cattivo, né buono. Sta semplicemente al nostro fianco e, quando c’è bisogno di lui, interviente. Se non esistesse lo stress riusciremmo a far ben poche cose. Per questo dobbiamo imparare a considerare gli effetti come la tensione o la “sudarella” prima dell’esame all’università, una condizione ottimale. Se lo chiamiamo con un altro nome, puoi letteralmente trasformare il vissuto da negativo a positivo e trovare nello stress un amico, smettendo di subirlo e cominciando a farne buon uso.
Detto questo, torniamo al verde e a questo autunno inoltrato, foriero di stress, è vero, ma anche di un’opportunità di tranquillità, per chi lo saprà sfruttare.
Mentre siamo circondati la maggior parte del tempo da un paesaggio artificiale, in cui tutto richiede attenzione: le luci, la folla, gli schermi, le pubblicità, il traffico, il rumore, le mascherine e siamo chiamati a compiere scelte, gestire situazioni, arrivare a fine giornata in condizioni dignitose, un’arma ci viene in soccorso, quella di focalizzarci per qualche minuto sul verde. Entrare in un parco e prenderci pochi istanti per noi, oppure dedicare una domenica per una gita fuori porta, in famiglia, in bicicletta magari o passeggiando in mezzo a un bosco, lungo un sentiero pacifico, ascoltare i suoni della natura, respirare lentamente e lasciare andare i pensieri, slegandoli dai “devo” della vita, è una straordinaria medicina, spiega Yoshifumi Miyazaki, docente di architettura del paesaggio all’Università di Chiba, in Giappone.
Nel verde siamo più portati a vedere possibilità che doveri…
A noi non rimane che seguire la “via” e, tra una fuga fuori porta e l’altra, concederci attimi di verde, magari sistemare una pianta in casa e una in ufficio, per i più volenterosi improvvisare un piccolo oro in giardino o sul balcone. Oggi ne esistono di smart che possiamo mettere anche in casa, come puoi scoprire qui, e tornare a essere quegli “animali naturali” che così bene ci ha sempre fatto.