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Hai già conseguito un master in Intelligenza Emotiva? Scopri EmotivaMente Intelligenti

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Vuoi allenare le tue competenze di Intelligenza emotiva? EmotivaMente Intelligenti è l’organizzazione creata da Maria Giovanna Venturini e Laura Magnani che permette di acquisire tutto il know how necessario per allenarsi e migliorare le proprie competenze di Intelligenza Emotiva e raggiungere i Risultati che si desidera dal punto di vista Personale (gestire il proprio stato e migliorare nella gestione delle emozioni), Relazionale (entrare efficacemente in relazione con gli altri allenando empatia, confini e comunicazione), Lavorativo (creare le condizioni per migliorare costantemente e raggiungere gli obiettivi desiderati).

Maria Giovanna Venturini e Laura Magnani hanno sviluppato una serie di percorsi, tra cui un Master altamente formativo sulle skills utili soprattutto a coach e trainer, con formule di ingresso particolarmente facilitate. Con Maria Giovanna Venturini…

…Parliamo di Intelligenza Emotiva

Sentiamo spesso parlare di intelligenza emotiva. Ma che cos’è davvero e a cosa serve?

Mi piacerebbe risponderti con le parole di Goleman che nel suo libro “Intelligenza Emotiva” la definisce come: “la capacità di motivare se stessi, di persistere nel perseguire un obiettivo nonostante le frustrazioni, di gestire gli impulsi e rimandare la gratificazione, di modulare i propri stati d’animo evitando che la sofferenza ci impedisca di pensare, essere empatici e di sperare“…. 

Come vedi c’è proprio tutto: per cominciare parla di una “capacità”, quindi di qualcosa che non è innato ma che si può allenare.

Poi racconta di come possiamo imparare a costruirci il futuro che desideriamo con motivazione. Il percorso che ci porta verso i nostri obiettivi è determinato da quanto sappiamo autogestirci, entrare in relazione con la nostra parte più profonda e da come stiamo in relazione con gli altri.

In estrema sintesi potremmo dire che siamo “emotivamente intelligenti” quando sappiamo integrare la nostra parte più razionale con quella emotiva per poter prendere buone decisioni e costruire relazioni solide e soddisfacenti.

Acquisire una formazione specifica a riguardo, in quale modo ci può aiutare nella vita?

Ci aiuta anzitutto come persone perchè impariamo come diventare intenzionali, ci permette cioè di agire nella direzione per noi più utile: ad esempio, se penso ad un genitore, essere emotivamente intelligente di fronte ad un figlio che sbaglia, significa avere la capacità di entrare in una relazione empatica con lui, comprendere le difficoltà che ha e contemporaneamente gestire la propria frustrazione genitoriale, così da costruire una relazione efficace, solida e duratura. Che magari vuol dire anche stare in un contraddittorio duro, ma intenzionale. 

La differenza è che durante il confronto verrà detto quello che davvero è utile all’altro per crescere e migliorare, e non ciò che serve al genitore per sfogare la rabbia, perchè essa sarà stata riconosciuta prima di iniziare il confronto. E da genitore emotivamente intelligente la saprà gestire anche durante il contraddittorio.

Non significa quindi mettere un “tappo” alle emozioni, al contrario significa riconoscerle, trarne beneficio, gestirle e poi agire mantenendo salda la propria intenzione, senza farsi trasportare dall’onda emotiva.

E nel lavoro?

Se ce la facciamo con gli adolescenti tutto il resto è facile! … Scherzo…

Nel lavoro è fondamentale la qualità della relazione con gli altri e la capacità di generare dialogo costruttivo e fiducia; non si tratta di usare delle tecniche, ma di comprendere di cosa abbiamo bisogno noi e di cosa hanno bisogno i nostri interlocutori, siano essi colleghi, capi, o clienti. 

Perchè costruire fiducia migliora la performance: è stato studiato che due team a parità di competenze tecniche possono avere uno scarto del 60,23% di performance soltanto per il clima che sanno costruire e mantenere all’interno del gruppo di lavoro (fonte Six Seconds).

E aggiungerei che per costruire relazioni generative ed efficaci che portino ad un incremento della performance e della soddisfazione è necessario anzitutto occuparsi della relazione con se stessi. 

Della qualità di ciò che ci diciamo, in termini di autostima, riconoscimento dei propri punti di forza e delle aree di miglioramento

Nel momento in cui gestiamo il nostro stato emotivo possiamo accedere a tutte le risorse di cui abbiamo bisogno, perchè non esistono persone senza risorse ma esistono stati mentali ed emotivi che ci impediscono di accedere alle nostre più preziose risorse. A volte ci sono stati emotivi non gestiti che ci impediscono anche di riconoscerle.

Come professionista di questa materia quali sono i primi tre consigli che ti senti di dare ai nostri lettori per migliorare nella propria intelligenza emotiva?

1) Date valore alle emozioni: anche quelle più spiacevoli portano con sè informazioni preziose, quindi vale la pena indagare cosa le abbia generate e quali informazioni sono importanti per noi (Che emozione provo e che significato mi porta? Cosa c’è in gioco di importante per me?)

2) Esercitatevi sulle alternative: talvolta ci sentiamo sopraffatti dalle situazioni e siamo privi di iniziativa oppure stiamo sul “fare” ma con una fatica immensa perchè releghiamo le emozioni ad un angolo remoto del nostro cuore (sarebbe più corretto dire “del nostro cervello” visto che è qui che nascono). 

Esercitarsi sulle alternative significa aver riconosciuto e gestito le emozioni sapendo che c’è un tempo in cui è importante fermarsi ed esercitare l’ottimismo intelligente, quello che ci chiede di prenderci le nostre responsabilità ed affrontare con creatività i nostri progetti avendo chiaro ciò che dipende da me e ciò che invece non posso cambiare. (Che alternative ho?)

3) Allineate i vostri comportamenti a ciò che per voi è importante, ai vostri valori, e ogni tanto fate un check. Se state andando in una direzione diversa spendetevi per comprendere cosa non funziona e, ancora una volta, fermatevi e scegliete la strada che da risposta ai vostri desideri, che è buona per voi e per il contesto nel quale vivete.

Pensate a quale sarà il vantaggio nel lungo periodo: è quello che chiamiamo “obiettivo eccellente”. (Cosa è importante fare?)

Questi tre consigli hanno dentro le 3 domande cardine dell’intelligenza emotiva:

  • Che emozione provo e che significato mi porta? 
  • Che alternative ho?
  • Cosa è importante fare?

Certo serve un pò di allenamento, quindi forse un consiglio che arriva ancora prima è: approfondite, studiate, siate curiosi di capire come funzionate voi e come funzionano le persone che avete intorno.

La curiosità è un’emozione meravigliosa che sostiene il cambiamento e l’apprendimento. Togliamoci la toga del giudice e indossiamo il cappello di Indiana Jones!


Come professionisti della formazione, Hr, consulenti in che modo possiamo formarci e poi proporre questo tema ai nostri clienti?

In Emotiva_Mente Intelligenti abbiamo sviluppato vari percorsi mirati. C’è moltissima richiesta in questo senso, negli ultimi anni anche in Europa e in Italia il tema dell’Intelligenza Emotiva è molto sentito; aziende nazionali e multinazionali attuano programmi volti al suo allenamento, quindi è fondamentale per chi si rivolge al mondo aziendale conoscere approfonditamente la materia e poterla proporre. 

Il World Economic Forum ha individuato ormai da anni l’intelligenza emotiva come una delle 10 skills fondamentali del 2022. 

Noi come gruppo “Emotiva_Mente Intelligenti” portiamo avanti un master che ha un filone “life”, per chi desidera allenare l’intelligenza Emotiva per aumentare la propri efficacia, e un filone “business”, per chi desidera apprendere la materia ed integrarla con la propria professione di trainer, coach, consulente, manager, hr…. 

In questo modo è possibile apprendere attraverso la pratica, in un’aula nella quale si è discenti ma si può dare uno sguardo al “dietro le quinte”, comprendendo anche le dinamiche che andranno gestite qualora si proponga l’argomento all’interno delle aziende come docenti o coach.


Secondo la tua esperienza come valutano le aziende questo tipo di proposta formativa?

Dopo gli ultimi due anni è sempre più chiaro che il nostro è un mondo complesso e pieno di cambiamenti che spesso spaventano: le aziende sanno che qualsiasi tipo di formazione venga proposta diventa efficace se viene gestito il piano emotivo dell’aula, che è strettamente legato alla capacità e alla disponibilità all’apprendimento. 

Quindi è fondamentale conoscere queste dinamiche: aver frequentato un percorso professionalizzante in questo senso dà senz’altro una marcia in più in termini di efficacia e di capacità di proposta formativa e anche, perchè no, dal punto di vista del curriculum vitae.


Che tipo di agevolazioni offrite a chi decide di iniziare questo percorso?

La possibilità di seguire il percorso completo on line sincrono, con due trainer a disposizione per confronti costanti e domande.

Materiali di approfondimento post corso e schede di lavoro che possono essere personalizzate dal singolo e riproposte ai clienti, la possibiità di osservare tutta la parte progettuale di ogni singolo argomento così che, una volta terminato il corso, chi è interessato possa a sua volta erogare percorsi legati alla leadership, alla motivazione e alla comunicazione Emotiva_Mente Intelligente. 

Insomma tanti tool e un accompagnamento passo-passo. 

Il percorso non è per tutti, quindi chiediamo un breve colloquio con noi prima della conferma dell’iscrizione.

Per i lettori di InsideMagazine c’è anche una scontistica dedicata, quindi se qualcuno è interessato lo aspettiamo al colloquio così che possiamo raccontare nel dettaglio anche l’aspetto economico.

A chi consigli di farlo? Chi dovrebbe assolutamente farlo?

Io sono di parte, quindi ti risponderei: “tutti quelli che desiderano essere più efficaci come persone e come professionisti: chi desidera stare bene con se stessi e con gli altri “.  

Ma proprio perchè so di essere di parte, inviterei chi vuole sapere com’è il corso ad andare sul mio profilo Linkedin per leggere dalle parole di chi l’ha frequentato, quali sono stati i risultati ottenuti. 

Pratici e misurabili da subito, questo è il nostro obiettivo.


Raccontaci un aneddoto di quando, l’intelligenza emotiva ha fatto la differenza…

Nella mia vita ci sono stati moltissimi momenti nei quali l’intelligenza Emotiva mi ha aiutato: nello specifico, come trainer ricordo ancora quando in un’aula una persona ha reagito malissimo ad un confronto con i colleghi mettendo in atto un comportamento decisamente fuori luogo. 

Stavamo lavorando sul sequestro emotivo e sulla comunicazione Efficace, eravamo al terzo giorno del corso, e se non avessi lavorato su di me e sulla mia capacità di gestione d’aula non avrei saputo come muovermi. Allo stesso tempo, se non lo avessero fatto i suoi colleghi probabilmente oggi non lavorerebbe più in quell’azienda.

Il fatto che parlassimo un linguaggio comune, che avessimo capito come gestire le nostre emozioni e fossimo riusciti ad entrare in una modalità di aiuto consapevole ed empatico ha fatto la differenza: ciò che è accaduto ha aiutato quella persona a far emergere e superare un suo schema mentale che nella vita gli aveva creato non pochi problemi, per il gruppo è stato un momento di grande collaborazione ed è aumentato il senso di appartenenza e l’affiatamento.

Per me è stata l’ennesima dimostrazione che come trainer e come coach il primo passo è sempre il lavoro su di sé: solo così puoi pensare di essere davvero di supporto agli altri.


I due percorsi Master di Emotiva_Mente Intelligenti

Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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