Retail, il paradosso natalizio: con la crisi energetica un commerciante su tre rinuncerà a luci e decorazioni per risparmiare. Ma per il 66% dei retailer sono proprio gli addobbi a far aumentare i clienti
Una fotografia dei nostri tempi
Per oltre il 57% dei retailer indipendenti italiani le festività natalizie valgono fino alla metà delle vendite fatte durante tutto il corso dell’anno. Il Natale e le conseguenti vacanze di fine anno, infatti, rappresentano per quasi il 30% dei commercianti il momento più importante a livello commerciale. Ma, complice il caro bollette degli ultimi mesi, la stessa percentuale di negozianti (1 su 3) per questo Natale ha deciso di non utilizzare luci e decorazioni elettroniche per poter risparmiare a livello energetico.
E’ la fotografia scattata dalla prima survey sul retail indipendente realizzata da Ankorstore, piattaforma B2B che vuole aiutare negozi e brand indipendenti a crescere sul mercato internazionale, con la missione di riportare le piccole attività commerciali al centro tanto del mondo del commercio, quanto nei centri storici delle città. Lo studio ha coinvolto oltre 570 rivenditori indipendenti nel Regno Unito, Francia, Germania, Spagna e Italia per comprendere meglio i comportamenti e le loro esigenze in vista delle festività natalizie in rapporto al contesto economico attuale e alla crisi energetica.
La survey
Dalla survey, con uno sguardo al mercato italiano, emerge proprio una chiara contraddizione che l’incertezza sui costi dell’energia sta portando nelle scelte dei retailer indipendenti in vista delle imminenti feste natalizie. Perché come evidenziato dalla ricerca il 30% di loro quest’anno, per contribuire ad abbassare i costi delle bollette, rinuncerà ad allestire il proprio negozio con luci decorative e addobbi elettrici/elettronici. Tutto questo nonostante il 66% dei negozianti intervistati sostenga che sia proprio l’allestimento di luci e decorazioni natalizie a portare in negozio un numero maggiore di clienti.
“Molti negozianti indipendenti, ben oltre il 71% di quelli che abbiamo intervistato, adotterà diverse misure per combattere il caro bolletta – commenta Alessandro Zanchetton, General Manager Italia di Ankorstore – Nel 20% dei casi queste misure di risparmio riguarderanno l’abbassamento del riscaldamento del negozio, lo spegnimento totale delle luci interne quando non essenziali, anche durante il giorno, e ovviamente le insegne nelle ore notturne.
In altri casi i commercianti rinunceranno ad assumere personale di supporto per le festività (9,38%), così come limiteranno l’inventario e lo riforniranno solo all’ultimo e quando necessario (12,50%) o troveranno marche alternative più convenienti (18,75%). Fino ad arrivare ad aumentare i prezzi pur di riuscire a mantenere i margini di guadagno (12,50%).”
Elevator Pitch di Ankorstore
Fondata nel 2019, Ankorstore vuole rilanciare la vendita al dettaglio per riportare il commercio al suo “ordine naturale”, mettendo al centro piccoli brand e attività indipendenti e creando, grazie alla tecnologia, un ecosistema che consenta loro di prosperare. Oggi, Ankorstore lavora con oltre 300.000 rivenditori indipendenti e 30.000 marchi in 28 paesi europei. L’azienda è stata fondata nel 2019 da quattro imprenditori di e-commerce francesi e ha ottenuto lo status di unicorno nel 2021. L’azienda ha uffici a Parigi, Londra, Milano, Barcellona e Berlino e oltre 600 dipendenti.