In questa intervista COACHINACTION Valentina Reiner, Business Coach, ci racconta il suo processo personalizzato di coaching ispirato alla spirale aurea per valorizzare l’unicità di imprenditori, professionisti e manager.
Un approccio razionale e scientifico che lascia spazio alla creatività e all’empatia
Valentina Reiner ha una formazione scientifica e per più di trent’anni ha lavorato come imprenditore e manager nello sviluppo farmaceutico.
Nel 2013, poco dopo aver compiuto cinquant’anni, partecipò a un seminario aziendale dal titolo “Essere leader di te stesso per essere leader degli altri” e da allora si appassionò al mondo del coaching, della consapevolezza, della crescita interiore e del cambiamento.
Frequentò il Master in Business Coaching (SCOA 2015-2016) e superò l’esame per la qualifica professionale (Certified Business Coach, WABC).
Iniziò a professare come coach con privati ottenendo molte gratificazioni e continuò il proprio sviluppo personale formandosi anche nell’ambito della psicologia positiva e delle neuroscienze.
Nel 2019 decise di lasciare il suo ruolo da Manager e di intraprendere la libera professione come Business Coach, facendo diventare la sua passione il suo nuovo lavoro.
La fusione di queste esperienze così diverse rappresenta la sua peculiare personalità.
L’alchimia e la complementarità tra il suo approccio manageriale, razionale e scientifico e la sua empatia, emotività, sensibilità e creatività, sono alla base del suo essere coach. Il suo processo personalizzato di coaching è uno sviluppo evolutivo, sistemico ed armonico ispirato alla Spirale Aurea, che si esprime in Natura con forme differenti e uniche, proprio come “uniche” sono le persone e il loro percorso di cambiamento.
La sua mission è quella di accompagnare imprenditori, dirigenti, manager e liberi professionisti in percorsi individuali (personal business coaching), per permettere loro di “tirar fuori” tutte le loro potenzialità, la loro unicità, da esprimere al meglio a seconda del ruolo e del contesto.
CoachInAction. L’intervista a Valentina Reiner
Cosa rappresenta il termine “Coaching” per te e in che modo oggi stai condividendo la sua potenzialità col mondo?
Il termine Coaching per me rappresenta crescita, cambiamento, evoluzione, prima di tutto personale e poi di conseguenza anche professionale. Sto condividendo questa potenzialità a cominciare dalla quotidianità delle relazioni con le persone vicine a me, e poi con i miei coachee.
Per migliorare la condizione di chi si affida a me! Sono molto grata di questa professione, ho l’opportunità di accompagnare le persone in un momento di cambiamento, di affiancarle nel prendere consapevolezza di sé, di Valorizzarsi e poi vederle Rinnovarsi nella loro Unicità.
Oggi a cinquant’anni è possibile cambiare la propria vita e tu ne sei l’esempio. Per fare la differenza è fondamentale la nostra unicità oppure siamo agevolati dalle tecnologie che offrono opportunità per tutti?
Considero la tecnologia uno strumento che può certamente aiutarci ma parte tutto da noi, dalla nostra unicità come persone e di conseguenza come coach.
In che modo riconoscere la nostra unicità aiuta il cambiamento armonioso e perché fa la differenza in un percorso di crescita personale?
Come dicevano Socrate e Platone, conoscere se stessi è il primo passaggio importantissimo. Solo quando prendiamo consapevolezza di ciò che siamo e di ciò che vogliamo possiamo aggiungere delle cose nuove e intraprendere un percorso di crescita e di rinnovamento.
Nella sequenza di Fibonacci si dice che “ogni punto, ogni conquista è sempre la somma di quanto fatto, vissuto e acquisito in precedenza”. Che ne pensi? Questa citazione ha a che vedere con la spirale aurea e il coaching?
La spirale aurea rappresenta la mia concezione del coaching perché ha qualcosa di matematico, di scientifico e di razionale ma ha anche un modo di mostrarsi unico e creativo. Basti pensare a come la spirale aurea si manifesta in natura, per esempio con le galassie.
Noi oggi siamo le cose che abbiamo fatto nel nostro passato ed è importante essere consapevoli che quello che facciamo oggi ci condurrà a quello che saremo domani. E’ un messaggio molto bello perché esprime un senso di crescita e di evoluzione.
Mi hai detto che il tuo processo di coaching è uno sviluppo evolutivo. La scelta del processo adottato è frutto della tua formazione scientifica pregressa o del tuo modo di essere coach oggi?
E’ l’insieme del mio approccio scientifico e manageriale con la parte più emotiva e creativa che si è sviluppata nel tempo. Non mi occupo del passato, ma parto dall’oggi. E’ comunque uno sviluppo evolutivo perché siamo sempre in evoluzione.
La medicina energetica afferma che il moto orario abbia la capacità di concentrare l’energia e quello antiorario di disperderla. Cosa significa?
Non mi occupo di medicina energetica ma pratico yoga e mindfulness perché aiutano ad acquisire maggiore consapevolezza del corpo e maggiore energia. In ogni sessione di coaching comincio con qualche esercizio di mindfulness per ottenere attenzione e consapevolezza del corpo e del respiro.
Perché oggi è ancora più importante che un imprenditore o professionista scelga di affidarsi a un coach professionista?
Se faccio questo lavoro oggi è perché ho avuto un coach in azienda e ho capito quanto questo tipo di percorso apra cassetti inesplorati delle persone, tiri fuori risorse dimenticate e generi una consapevolezza differente con tutti i benefici che questo comporta.
Purtroppo si fa fatica ad entrare nelle aziende e a trasmettere il famoso ROI che nel caso del Coaching non è immediatamente misurabile. E’ un valore inestimabile che l’azienda acquisisce perché è il valore delle persone, di come crescono, di come sono motivate, di come imparano a gestire il tempo.
Dalla mia esperienza con le aziende quello che vale di più è la testimonianza concreta, io ho avuto casi di manager che si sono rivolti a me privatamente e che poi hanno riportato la loro esperienza positiva in azienda, innescando un circolo virtuoso.
A questo proposito secondo me sarebbe molto utile se le aziende condividessero tra di loro in un’ottica di collaborazione le pratiche che hanno portato vantaggi e benefici, in modo che la promozione del coaching venisse fatta direttamente da chi ne ha avuto esperienza concreta.
Riconoscere la propria unicità è un aspetto che viene associato ai percorsi con Mental Coach, Life Coach o Counselor; come mai lo troviamo anche in un percorso con un Business Coach?
Prima del business c’è sempre la persona, è importante sapere che persona c’è dietro quel manager o quel professionista, quali sono i suoi valori, i suoi obiettivi, la sua visione.
E’ il momento del tuo consiglio pratico per i nostri lettori…
Vorrei dare un consiglio e un esercizio pratico.
Il consiglio è quello di fare un colloquio con un coach, il primo incontro conoscitivo è gratuito e permette di comprendere il valore che il coaching può portare.
L’esercizio riguarda la gratitudine e ci fa prendere consapevolezza di noi e di quello che abbiamo intorno. Si tratta di scrivere ogni giorno per 21 giorni almeno 3 cose diverse per cui siamo grati. Quando esprimiamo gratitudine, il nostro cervello rilascia la dopamina e la serotonina, due neurotrasmettitori che migliorano immediatamente il nostro umore.
Proponi ai nostri lettori un film coaching. Quale è il messaggio che possiamo trarre dalla visione?
“L’attimo fuggente” (carpe diem, cogli l’attimo). Il messaggio è di guardare la vita da diverse prospettive e di scegliere la vita che vuoi, altrimenti gli altri scelgono per te.
Proponi una lettura ai nostri lettori. Qual è il messaggio che possiamo trarre dalla lettura?
“Coaching per la vita spirituale” di Natale Brescianini e Alessandro Pannitti. in cui i grandi valori della nostra cultura e tradizione cristiana vengono rielaborati secondo una visione contemporanea del coaching.
Grazie Valentina per i tuoi preziosi consigli e per tutte le esperienze che hai condiviso con noi.