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Smart working e giovani italiani: la rinascita dei borghi tra connettività e sostenibilità

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L’articolo che segue esplora il fenomeno crescente dello smart working tra i giovani in Italia, ed evidenzia come quest’ultimo stia influenzando le scelte residenziali di questa fascia demografica. Inoltre, offre uno sguardo sulle statistiche recenti e sulle tendenze emergenti nel Paese, fornendo una panoramica completa del tema.

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Un cambio di paradigma: l’ascesa dello Smart Working tra i giovani italiani

Negli ultimi anni, l’Italia ha assistito a una rapida adozione dello smart working, con oltre il 45% delle aziende italiane che hanno implementato forme di lavoro agile nel 2022, permettendo ai dipendenti di operare da casa almeno un giorno a settimana​​. Il fenomeno, lo sappiamo, ha guadagnato un incredibile slancio durante il periodo di lockdown imposto dalla pandemia COVID-19, con la percentuale di lavoratori in smart working che è schizzata dal 5% al 47% già nei primi mesi di pandemia, per poi stabilizzarsi successivamente​.

Il fenomeno dello smart working viene approfondito e discusso in molte pubblicazioni rendendo sempre più noto come in Italia sia in continua crescita e le previsioni per i prossimi anni indicano che questa modalità lavorativa diventerà sempre più diffusa. Ecco una disamina più approfondita delle tendenze e dei dati attuali:

  1. Aumento della Diffusione:
    • Entro il 2025, si prevede una crescita della diffusione dello smart working, con un maggior numero di aziende che adotteranno questa modalità e un incremento del numero di giorni lavorativi in smart working per i dipendenti​.
  2. Preferenza dei Lavoratori:
    • Una ricerca di Microsoft rivela che il 66% dei lavoratori italiani desidererebbe lavorare in modalità smart working almeno una volta a settimana, anche dopo la pandemia. Inoltre, l’88% dei manager prevede di introdurre il lavoro ibrido in futuro​.
  3. Adozione nelle Grandi Aziende:
    • Le grandi aziende italiane stanno guidando l’adozione dello smart working già dal 2021 e 2022, anni in cui la percentuale di grandi aziende che hanno adottato lo smart working è aumentata dall’81% al 91%. Queste aziende vedono ancora oggi circa la metà dei loro dipendenti usufruire della modalità di lavoro agile​.
  4. Risparmio Economico per i Lavoratori:
    • Lo smart working offre anche benefici economici ai lavoratori. Ad esempio, il risparmio netto annuo per i lavoratori che adottano lo smart working è di circa 600 euro (senza considerare i costi dell’alloggio, che vedremo tra poco), tenendo conto di un risparmio di circa 1.000 euro all’anno per il trasporto, nonostante una spesa aggiuntiva di 400 euro l’anno per le bollette​.
  5. Impatto Economico:
    • L’adozione dello smart working contribuisce a ridurre i costi operativi per le aziende e, al contempo, promuove una maggiore flessibilità lavorativa che può portare a una maggiore produttività e soddisfazione dei dipendenti.
  6. Sfide Future:
    • Nonostante i benefici, lo smart working porta con sé delle sfide, come la necessità di garantire una comunicazione efficace, la gestione delle performance (risolvibile con l’adozione di coach interni all’azienda) e la creazione di una cultura aziendale inclusiva anche in un ambiente ibrido o completamente remoto. Oggi, grazie alle video-conferenze e strumenti come Zoom o Meet di Google, oltre alle video-chiamate su Whatsapp, relegando gli incontri in presenza ad appuntamenti periodici di coordinamento generale, è decisamente tutto molto alla portata.

Di recente il quotidiano “Avvenire” ha dedicato un lungo articolo al fenomeno dei giovani che ripopolano i piccoli borghi. Perché effettivamente questi giovani sono tantissimi, e la loro scelta sta facendo la differenza. L’articolo si intitola “L’Italia dei giovani “nomadi digitali”: «Ripopoliamo i borghi. Da remoto»”. Un titolo piuttosto azzeccato, sottolinea Esquire che riporta la notizia.

Le tendenze per il futuro dello smart working in Italia sono positive, con una crescente adozione da parte delle aziende e una forte preferenza da parte dei lavoratori. La sfida sarà gestire questo cambiamento in modo tale da massimizzare i benefici sia per le aziende che per i dipendenti, garantendo al contempo un’efficace gestione delle sfide che lo smart working porta con sé.

Giovani e Lavoro Agile: un nuovo modo di concepire il lavoro

La generazione più giovane, in particolare, ha mostrato una crescente preferenza per lo smart working. Un sondaggio ha rivelato che il 50% dei giovani intervistati è entusiasta della possibilità di lavorare da remoto, sebbene circa il 40% creda che questa modalità debba essere affiancata da opportunità di lavoro e formazione in presenza​​. Solo il 9% dei giovani, prevalentemente under 30, ha scelto di connettersi almeno una volta da luoghi pubblici o spazi di co-working, evidenziando una preferenza per l’ambiente domestico​.

Vita da Nomade Digitale: una panacea anti-burnout?

Abbiamo chiesto a due nomadi digitali, Marco e Laura, di condividere la loro esperienza e visione sullo smart working, in particolare in contesti rurali e nei piccoli borgi italiani.

Marco, un graphic designer freelance, si è trasferito da Milano a un piccolo borgo in Umbria durante il lockdown. “Qui la vita scorre a un ritmo differente, ho ritrovato un equilibrio che in città sembrava irraggiungibile,” racconta Marco. “La possibilità di lavorare immerso nella natura, fa sì che ogni giornata sia meno stressante e più produttiva.”

Laura, una digital strategist, ha optato per un piccolo paese in Toscana, dove ha trovato una comunità di altri lavoratori remoti con cui condividere spazi di co-working e momenti di svago. “La condivisione di spazi e idee con altri nomadi digitali è stimolante. Inoltre, vivere in un contesto rurale permette di avere un approccio più green e sostenibile, sia nella vita quotidiana che nel lavoro.”

Entrambi hanno sottolineato come vivere in contesti rurali abbia migliorato notevolmente la loro qualità della vita, inclusa l’alimentazione. La disponibilità di prodotti locali, freschi e genuini ha reso la loro dieta più sana e variegata. Inoltre, la possibilità di fare passeggiate nel verde durante le pause lavorative, ha contribuito a ridurre i livelli di stress, offrendo un valido antidoto al burnout.

La testimonianza di Marco e Laura evidenzia una tendenza emergente tra i giovani lavoratori italiani: la ricerca di un equilibrio tra vita professionale e personale, facilitato dalla flessibilità offerta dallo smart working. Tuttavia, non tutti i borgi o le aree rurali sono attualmente attrezzati per supportare lo smart working, soprattutto in termini di connettività internet.

Inoltre, nonostante l’entusiasmo per il lavoro remoto, molti giovani sottolineano l’importanza di mantenere opportunità di formazione e networking in presenza. Questo evidenzia una necessità di bilanciare la flessibilità dello smart working con opportunità di crescita professionale e interazione sociale.

Il fenomeno dello smart working e il conseguente esodo verso aree meno urbanizzate potrebbe rappresentare una grande opportunità per i piccoli comuni italiani che potrebbero attrarre giovani professionisti offrendo servizi e infrastrutture adeguate a partire da internet veloce e, magari, adibendo qualche struttura pubblica a co-working. Inoltre, questo movimento potrebbe contribuire a rivitalizzare le economie locali e a promuovere uno sviluppo sostenibile e inclusivo.

Il futuro del lavoro in Italia sembra indirizzarsi verso modelli più flessibili e sostenibili, in cui la tecnologia facilita nuovi modi di concepire la lavorazione, promuovendo al contempo una maggiore qualità della vita e uno sviluppo locale più equilibrato.

Scelta residenziale: la ricerca di luoghi favorevoli allo Smart Working

L’adozione dello smart working ha anche influenzato le scelte residenziali dei giovani. Molti stanno scegliendo di trasferirsi in piccoli borghi italiani, attratti dalla natura incontaminata, dai servizi disponibili e dalle ampie abitazioni offerte a prezzi molto competitivi​​. Esquire riporta: “I borghi italiani hanno vantaggi enormi: sono vicini alle grandi città italiane, offrono case a prezzi vantaggiosi (anche case molto spaziose), con tanto di garage, di cortili, verande e balconi. Tutte cose che in città costerebbero migliaia e migliaia di euro in un piccolo borgo italiano costano pochissimo. Un affitto può costare anche solo 250 euro”. Il risparmio in questo caso sarebbe di migliaia di euro l’anno.

Questa tendenza riflette un desiderio di equilibrio tra vita lavorativa e personale, unito alla possibilità di esplorare nuove aree geografiche senza la vincolo di una sede fisica.

Quanto detto evidenzia, quindi, come l’incremento dello smart working in Italia rappresenti oggi una svolta significativa nel mondo del lavoro, con implicazioni profonde sulle scelte di vita dei giovani. La possibilità di lavorare da remoto ha non solo modificato le dinamiche lavorative, ma anche aperto nuove prospettive residenziali, delineando un futuro lavorativo più flessibile e adattabile alle esigenze individuali.

Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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