In questa intervista COACHINACTION Mirko Cuneo, Imprenditore e Business Coach, ci spiega l’impatto del Coaching nei processi di trasformazione digitale delle aziende.
25 anni di esperienza al servizio dell’imprenditoria di successo
Mirko Cuneo è un imprenditore con un ricco bagaglio di esperienze imprenditoriali accumulate nel corso degli anni. Durante il suo percorso, ha conosciuto sia successi che fallimenti e ha imparato a trarre insegnamenti preziosi da ogni situazione. Oggi, il suo obiettivo principale è mettere a disposizione queste conoscenze per aiutare altri imprenditori a raggiungere il successo in modo più agevole, evitando gli ostacoli comuni lungo il cammino.
Da oltre 25 anni, Mirko si dedica con entusiasmo alla creazione, allo sviluppo e alla crescita delle sue imprese, che spaziano da progetti nel campo dello sviluppo software, del marketing e della cosmetica.
Le sue competenze e la sua creatività sono sempre al servizio del successo aziendale e della realizzazione di idee innovative. La sua missione è aiutare gli imprenditori a massimizzare le vendite, sia nel mondo online che offline, attraverso l’applicazione di strategie collaudate e la condivisione delle sue esperienze.
CoachInAction. L’intervista a Mirko Cuneo
Cosa rappresenta il termine “Coaching” per te e in che modo oggi stai condividendo la sua potenzialità col mondo?
Il termine “Coaching” per me rappresenta un processo di guida rivolto a un’altra persona per aiutarla a definire i propri obiettivi e fornire il sostegno necessario per raggiungerli.
Molte persone sono inclini all’auto-sabotaggio, ovvero sanno cosa dovrebbero fare ma possono sentirsi perse nel percorso da seguire. Il Coaching, dunque, è un’opportunità per aiutare le persone a sviluppare le loro capacità e a migliorare le loro prestazioni.
Spesso in Italia c’è grande confusione tra coaching, mentoring e consulenza, e si riscontra una forte ambiguità nei servizi offerti alle imprese e ai liberi professionisti.
Riflettendo sulle sfide della trasformazione digitale, quali consideri le più impegnative per le aziende e in che modo il Coaching può supportarle?
Alcune delle sfide più impegnative per le aziende includono la necessità di abbracciare un cambiamento culturale e l’adattamento alle nuove realtà tecnologiche. Spesso, le persone sono naturalmente inclini a mantenere lo status quo, e questo può rappresentare un ostacolo significativo.
Il Coaching gioca un ruolo fondamentale come facilitatore del cambiamento. Aiuta sia i dipendenti che i leader aziendali a prepararsi meglio per l’adozione di nuove tecnologie e paradigmi. Quando si introduce un nuovo strumento aziendale, come per esempio un CRM, è comune che ci sia resistenza al cambiamento. Il Coaching offre un supporto prezioso nell’aiutare le persone a sviluppare le competenze necessarie per affrontare queste nuove sfide e adattarsi in modo efficace alle nuove realtà aziendali.
Da quello che hai osservato negli anni, quanto ritieni che la paura del cambiamento possa rappresentare un ostacolo nel percorso di digitalizzazione e come è possibile superarlo?
La paura del cambiamento è senza dubbio un ostacolo diffuso lungo il percorso di digitalizzazione per molte organizzazioni. Riflette la resistenza naturale verso ciò che è nuovo e l’ansia associata all’incertezza e alle possibilità di fallimento. Questa paura costituisce un ostacolo significativo per molte aziende poiché spesso si verifica una sorta di inerzia organizzativa, con le aziende che tendono a rimanere ancorate a ciò che è loro familiare. Il passaggio verso nuovi modelli richiede l’uscita dalla zona di comfort, e molte aziende preferiscono evitare di affrontare uno sforzo significativo per farlo.
Questo lo ritroviamo anche nel cambio generazionale, quando subentrano ai vertici aziendali generazioni più giovani?
La dinamica del cambio generazionale all’interno delle aziende può essere influenzata dal grado di digitalizzazione dei membri più giovani della famiglia. In genere, i figli possono rappresentare un valido strumento per sperimentare e introdurre nuovi processi organizzativi e di comunicazione all’interno dell’azienda. Tuttavia, è essenziale avere una figura competente e preparata sul digitale per aiutare nell’effettiva implementazione di tali processi.
Ci racconti un’esperienza di successo nell’aiutare un imprenditore a superare grazie al Coaching le resistenze al cambiamento durante la sua trasformazione digitale?
Spesso, quando mi sono trovato di fronte ad imprenditori che opponevano forti resistenze al cambiamento, mi hanno aiutato i casi di successo e il fatto di definire un piano di azione dettagliato. Questo perché molti di loro si sentivano smarriti e non sapevano da dove cominciare. Trovare una persona competente che potesse guidarli è stato cruciale, poiché spesso avevano precedentemente affidato la loro trasformazione a individui incompetenti che non avevano prodotto risultati tangibili.
La strategia adottata è stata quella di definire la nuova direzione un mattoncino alla volta. Abbiamo preso un obiettivo molto ampio e complesso, l’abbiamo suddiviso in obiettivi più piccoli e azioni concrete. Nel tempo, questi piccoli passi hanno contribuito a creare un senso di progresso e successo, incoraggiando l’imprenditore a continuare nel processo di trasformazione digitale con maggiore fiducia e determinazione.
Pensando alle qualità di un Business Coach in questo contesto, quali competenze ritieni fondamentali per supportare efficacemente una trasformazione digitale?
Un Business Coach deve possedere una solida conoscenza delle tecnologie, delle tendenze e delle best practice che caratterizzano la trasformazione digitale. Deve essere in grado di comunicare in modo efficace, poiché è fondamentale far comprendere i benefici del cambiamento. Deve dimostrare un eccellente ascolto attivo per cogliere le preoccupazioni e le sfide che l’imprenditore e i suoi dipendenti stanno affrontando, senza giudicare. Inoltre, deve avere una profonda comprensione dei processi di gestione del cambiamento e la capacità di guidare l’azienda attraverso le diverse fasi di adozione delle nuove tecnologie.
In termini di risultati, quali sono gli impatti positivi del Coaching in un percorso di digitalizzazione?
Il Coaching può avere un impatto straordinariamente positivo e significativo in un processo di digitalizzazione aziendale. In primo luogo, accelera notevolmente l’adozione delle tecnologie digitali, rimuovendo le resistenze al cambiamento che possono rallentare il processo. Inoltre, il Coaching aiuta le risorse aziendali nello sviluppo di competenze digitali attraverso programmi di formazione e supporto personalizzati.
Questo approccio contribuisce a migliorare l’efficienza operativa dell’azienda e a ripristinare un livello di agilità che potrebbe essere andato perso col tempo. Le soluzioni digitali, infine, aprono nuove opportunità di mercato e consentono alle aziende di raggiungere un pubblico più ampio.
Dal tuo punto di vista, come possiamo meglio identificare e gestire le barriere emotive che emergono durante un cambiamento?
E’ essenziale adottare un approccio che si basi sull’ascolto attivo e coinvolga pienamente i dipendenti fin dall’inizio della trasformazione digitale. Coinvolgere gli attori chiave nel processo di definizione degli obiettivi è fondamentale perché in questo modo si sentiranno coinvolti e parte integrante del team. Un altro aspetto cruciale è comunicare in modo chiaro e trasparente a tutti i dipendenti i benefici che questo processo di trasformazione porterà all’interno dell’azienda. Questo contribuirà a dissipare le preoccupazioni e a creare un senso di scopo comune. Inoltre, è importante fornire supporto e opportunità di formazione per coloro che potrebbero avere lacune nelle competenze necessarie per il nuovo ambiente digitale, aiutandoli a definire un percorso di sviluppo adeguato.
Riguardo alla leadership, come vedi il suo ruolo nel determinare l’esito di una trasformazione digitale? E come credi che il Coaching possa influenzare i leader in questo processo?
La leadership riveste un ruolo fondamentale nel determinare l’esito di una trasformazione digitale. I leader devono svolgere diverse funzioni chiave: devono guidare il loro team attraverso le fasi di adozione delle nuove tecnologie, promuovere una cultura di innovazione e mostrare un forte impegno nei confronti di questa trasformazione. Inoltre, è compito dei leader definire una visione chiara, stabilire obiettivi strategici e, soprattutto, ispirare e motivare il loro team affinché le persone si sentano sicure e fiduciose nel lavoro che stanno svolgendo.
Il Coach fornisce ai leader gli strumenti necessari per guidare le persone e gestire il cambiamento in modo efficace.
Se dovessi sottolineare i vantaggi del Coaching in un periodo di evoluzione aziendale, quali sarebbero secondo te?
Il Coaching favorisce una crescita delle performance sia a livello individuale che di gruppo, spingendo le persone a superare i propri limiti e migliorando la comunicazione e le relazioni all’interno dell’azienda. Inoltre, il Coaching contribuisce a rafforzare la fiducia e la motivazione all’interno dell’azienda, promuovendo così la crescita sia personale che professionale. Questi benefici, a loro volta, portano a un maggiore coinvolgimento e soddisfazione dei dipendenti, oltre a facilitare il raggiungimento degli obiettivi aziendali nei tempi stabiliti. Il Coach svolge un ruolo fondamentale nell’aiutare le persone a passare dal livello amatoriale a quello professionale, rivelando loro opportunità e prospettive che altrimenti potrebbero sfuggire.
E’ il momento del consiglio pratico…Quali consigli o risorse ti sentiresti di condividere con le aziende che desiderano abbracciare il Coaching come alleato nella loro trasformazione digitale?
Un consiglio pratico per fare un primo passo significativo è quello di leggere un libro che spieghi cosa sia il Coaching e come funzioni. Trovare il tempo durante la giornata per la lettura rappresenta un’abitudine estremamente proficua. Uno studio ha dimostrato che la differenza tra un manager di serie A e uno di serie B è spesso il numero di libri che legge in un anno, con i manager di successo che solitamente leggono circa 25 libri all’anno.
Proponi una lettura ai nostri lettori. Qual è il messaggio che possiamo trarre dalla lettura?
Consiglio il libro di Dale Carnegie, “Come trattare gli altri e farseli amici”, un grande classico che offre consigli pratici per sviluppare relazioni significative e coinvolgenti.
Credo che, anche in un mondo online in continua crescita, le competenze nell’interazione faccia a faccia rimangano essenziali. In un periodo in cui abbiamo centinaia, o addirittura migliaia di amici su Facebook, è cruciale mantenere legami forti con alcune persone, per rimanere nelle vite reciproche mentre tutti ci allontaniamo.
Carnegie sottolinea l’importanza di coltivare la positività e di incoraggiare gli altri a condividere le proprie storie personali. Questi semplici gesti possono contribuire a creare connessioni più profonde e autentiche.
Proponi ai nostri lettori un film coaching. Qual è il messaggio che possiamo trarre dalla visione?
Il film che consiglio è “L’allenatore nel pallone”, una commedia italiana degli anni ’80 con protagonista Lino Banfi nei panni di un allenatore di calcio che riesce a motivare e guidare la sua squadra al successo. Questo film dimostra come un Coach possa aiutare le persone a superare le sfide, a scoprire il loro potenziale e a raggiungere obiettivi che sembrano al di là delle loro capacità iniziali.
Grazie Mirko per questa intervista, che rappresenta una grande opportunità di crescita per tutti coloro che desiderano approfondire i legami tra Coaching e cultura digitale.
Se vuoi metterti in contatto con Mirko Cuneo collegati su Linkedin.
Ciao, sono Cristian Breviario! Sei un coach professionista? Aiuti ogni giorno le persone nel migliorare la propria vita personale e professionale? Vuoi condividere la cultura del coaching in Italia insieme a me?
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