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Psicologia – Circoli di Qualità in famiglia.

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Li hanno lanciati i giapponesi negli anni ’60. Si chiamano “Circoli di Qualità”, e generalmente sono composti da gruppetti di 5-10 operai che si riuniscono periodicamente e spontaneamente per migliorare la qualità della loro produzione. Dal 1981 i circoli hanno debuttato anche in Italia. Alla Fiocchi Snaps di Lecco, tanto per fare un esempio, hanno individuato un sistema per ridurre la porosità del rame utilizzato per fabbricare i tubetti per il rossetto. Risultato: gli ordini sono passati da 35 mila a 70 mila pezzi a settimana. Nel mio lavoro di consulente aziendale ho spesso introdotto questo modello altamente performante di riunione.

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Anche all’interno del nucleo familiare il fenomeno delle incomprensioni, della difficile comunicazione e della difficoltà a trovare buone soluzioni ai problemi all’interno del nucleo familiare è molto diffuso.

E, anche in questo caso, il Circolo di Qualità può essere estremamente utile e potente per la soluzione dei conflitti familiari per dare la possibilità di ritrovare la giusta armonia e permettere uno sviluppo pieno e la soddisfazione dei Bisogni Esistenziali dei figli.

Spesso le conseguenze dei conflitti familiari, a lungo andare, possono essere disastrose. Un intervento adeguato che permetta una buona guida e un buon orientamento, può aiutare a trovare la “via giusta” per risolvere e, ancor meglio prevenire, conflitti e tensioni, favorendo invece armonia nelle relazioni fra i membri del nucleo familiare, come anche una crescita e una sana cooperazione dello stesso. I Circoli di Qualità in famiglia sono una formula del tutto inedita che ha come obiettivo quello di facilitare l’integrazione psico-affettiva, risolvere conflitti, e permettere la soddisfazione armonica dei bisogni esistenziali di ognuno dei componenti del nucleo familiare, favorendo l’ottimizzazione delle dinamiche di comunicazione intra ed inter-relazionali.

Inizio col dire che comportamento letteralmente significa “ciò che la mente porta con sé” Con-porta-mento (e). Questo equivale a dire che ogni azione è il risultato di un complesso processo interiore tendente alla soddisfazione di bisogni esistenziali e costituito da pensieri-emozioni-convinzioni, decisioni operative che hanno origine nelle dinamiche relazionali e relativi modelli di comportamento interiorizzati nelle diverse tappe evolutive di ogni individuo. Tutto ciò viene analizzato in modo più o meno approfondito in studi della personalità e del comportamento di correnti diverse.

In quest’occasione farò riferimento ad aspetti di semplice comprensione al fine di offrire una guida e un orientamento pratico all’uso dei Circoli di Qualità in famiglia. Tuttavia, proprio al fine di facilitare questa comprensione, ti invito a leggere un mio prossimo articolo riferito ai Bisogni Esistenziali che ogni essere è portato naturalmente a soddisfare per la comprensione dei quali è fondamentale capire le dinamiche in gioco in una discussione familiare, come di qualsiasi altro tipo.

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Ad esempio, il bisogno di essere accettati per “come si è”, fa riferimento al diritto umano di essere considerati per la propria identità: maschio, femmina, bianco, nero, alto, basso ecc.

Il rifiuto, più o meno consapevole della soddisfazione di questo bisogno esistenziale, comporta di sovente danni profondi nell’equilibrio della personalità.

“Non voglio che sia femmina, voglio che sia maschio,” oppure, giudizi del tipo: “sei troppo grasso, troppo magro, troppo basso”, e così via, il tutto con toni a volte crudeli e dispreggiativi, feriscono l’intimo e mettono a dura prova la percezione adeguata di sé, causando conseguenze importanti nel breve, come nel medio e nel lungo termine.

Tra le funzioni e i benefici dei circoli di qualità, oltre alla tendenza a soddisfare ognuno i propri bisogni esistenziali, posso elencare anche la possibilità di sviluppare un senso di uguaglianza e il non sentirsi né superiori né inferiori agli altri componenti della famiglia. Qualunque comportamento apparentemente irritante di uno di loro non smette di farti scorgere l’esistenza della sua anima e del suo sé profondo. Nei momenti di discussione in famiglia sarai certo che nell’incontro del circolo di qualità potrai esprimere le tue ragioni e chiedere ciò di cui hai bisogno contando sull’accoglienza e la sincera disponibilità degli altri.

Comprenderai quanto il tuo ego sia solo uno scudo costituito da difese per le paure che hai di essere attaccato o rifiutato e potrai “deporre le armi” mostrando di te il lato migliore accogliendo il lato migliore degli altri.

Un altro aspetto focale di un CdQ è la Sincerità. Essere certi di poter contare sulla sincerità reciproca permette di capire ed apprezzare l’inutilità delle menzogne e di proporsi per ciò che in realtà non si è. Questo diminuirà sensibilmente le opportunità di risentimento, e ci si sentirà rinvigoriti e rinnovati anche in conseguenza allo sviluppo di una profonda autostima.

In ultimo, ma non meno importante: la capacita di sentirsi respons-abili, ovvero, in grado di rispondere con le proprie abilita ai bisogni comuni. Oltre a nutrire l’autostima, una sana responsabilità permette di consolidare i legami affettivi e, dunque, di appartenenza alla famiglia.

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Lo scambio autentico, in questo caso, invece di rendervi più vulnerabili, come potreste temere, vi renderà più apprezzabili, affidabili e, dunque, stimabili.

Da ciò ne conseguirà una calda e profonda intimità che vi farà pensare con gioia all’idea di stare assieme, di condividere e progettare la vita propria e quella in comune. La sinergia, ovvero, l’energia moltiplicatrice frutto di questo scambio proficuo aiuterà ognuno a sentirsi più sicuro nelle proprie scelte, nei propri progetti e nella possibilità di raggiungere i propri obbiettivi, perché potrete contare sul contributo e il sostegno di tutta la famiglia.

Grazie alla routine del CdQ scoprirete che il dono generoso di voi stessi non sarà vissuto come una resa o come l’essere alla mercé degli altri ma, piuttosto, come una grande forza d’animo con la certezza della vostra grandezza e non della vostra superiorità. Offrire voi stessi e le vostre risorse per il bene comune è ciò che renderà più onore alla vostra dignità di essere umano e immediatamente ne percepirete anche la gioia profonda.

Un risultato importante della gestione delle relazioni attraverso i Circoli di Qualità è quello di avere la certezza di crescere ed evolvere sia in ambito personale che in qualunque altro ambito della propria esistenza. Come mi è capitato spesso di constatare, questo tipo di pratica abitua le persone allo scambio proficuo garantendogli una certa dimestichezza anche nel lavoro o in tutti quei “testa a testa” che la vita ci chiama ad affrontare.

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Come si svolge un “Circolo di Qualità” e quali sono le sue Regole?

Come detto all’inizio, l’essenza di un CdQ consiste nel riunirsi con tutti i membri della famiglia attorno a un tavolo, con un senso di parità condiviso.

Fase 1 – Ogni singolo componente scrive in un bigliettino un proprio problema che desidera risolvere con il contributo di tutto il gruppo.

Fase 2 – I bigliettini vengono messi in un cestino al centro del tavolo per essere “pescati”, letti ed elaborati per la loro soluzione, uno ad uno e grazie alla partecipazione di tutti. In un CdQ si può scegliere di affrontare un solo problema comune alla volta o uno dell’intera famiglia per essere elaborato e risolto col contributo delle proposte risolutive di ognuno.

Fase 3- Esposizione del proprio problema. In questa fase nessuno interviene e si ascolta con attenzione, senza giudizi e preconcetti vari. L’atteggiamento deve essere quello di una sana apertura per l’altro, con la consapevolezza che, anche se per noi sembra qualcosa da nulla, se viene raccontata è perché è importante per l’altro.

Fase 4 – Discussione. Ognuno a turno espone la propria soluzione brevemente, in modo che tutti conoscano il punto di vista altrui. Alla fine si sceglierà di comune accordo ciò che presenta le maggiori possibilità di successo, ovviamente argomentato da valide considerazioni sia razionali che emotive che spirituali. Si scoprirà che, spesso, la soluzione più pratica sarà quella di ordine anche più spirituale. Nel caso che il problema riguardi un singolo componente del gruppo familiare, l’ultima parola spetterà all’interessato, che sceglierà se adottare questa o altre soluzioni proposte. In ogni caso, avrà ottenuto una valida visione d’insieme del suo problema.

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Ci si impegnerà, infine, a realizzare delle verifiche dei risultati ottenuti dalle proposte adottate nei circoli precedenti, onde permettere l’ottimizzazione progressiva delle procedure adottate e da adottare in futuro.

Regole generali di un CdQ: I circoli di qualità si svolgeranno settimanalmente in un giorno e ora a convenire e sarà assolutamente prioritario mantenerne la realizzazione con disciplina e mutua motivazione gioiosa! Va da sé che abituare i figli quando sono più piccoli renderà l’approccio a questo tipo di scambio gioioso più agevole e proficuo.

Gli argomenti e le considerazioni saranno basati esclusivamente su valutazioni e riconoscimento delle qualità e delle risorse, note o da riconoscere, di ognuno dei membri del gruppo. Saranno pertanto totalmente evitati i giudizi e le considerazioni negative sulle persone e sui comportamenti, trasformando al positivo ogni possibile critica, per “vera” che possa apparire. Ogni attribuzione (sei incapace, cretino, non capisci niente…) sarà evitata in assoluto e trasformata in una proposta o richiesta del comportamento positivo che si desidererebbe dall’altro.

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Nella mia carriera di psicoterapeuta ho suggerito di adottare come routine i CdQ a tutti i genitori con i quali ho lavorato.

Le testimonianze delle trasformazioni dei problemi, anche annali, in soluzioni, sono davvero molteplici e si susseguono oramai da molti anni. Il frutto di questa esperienza è oggi un libro dal titolo “Genitori in 4 Mosse che può essere considerato un manuale teorico-pratico per migliorare i rapporti in famiglia e, indirettamente, nella conduzione di un CdQ.

La d.ssa Giovanna Kiferle è psicoterapeuta e formatrice aziendale. Fondatrice della Psicogenetica e Psicologia Trascendentale, studia da anni gli aspetti legati alla coscienza, all'evoluzione genetica in relazione alla "catena causale".

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