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Roma Whisky Festival: ecco i vincitori di questa celebrazione della cultura del whisky

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Il Roma Whisky Festival si conferma anche quest’anno come un punto di riferimento per gli appassionati di whisky in Italia grazie alla sua piattaforma unica capace di esplorare la vasta gamma di sapori e storie legate a questa bevanda affascinante. L’evento non si limita alla degustazione di whisky di alta qualità provenienti da tutto il mondo, ma si propone anche come un’occasione educativa, con masterclass e seminari dedicati. Quest’anno, l’entusiasmo intorno al festival riflette non solo l’aumento dell’interesse per il whisky tra il pubblico italiano ma anche il desiderio di approfondire la conoscenza di questa bevanda complessa e la sua produzione.

La crescente passione per il whisky in Italia

Il Roma Whisky Festival si conferma un evento imperdibile per gli appassionati di whisky italiani, testimoniando una crescente passione nazionale per questo nobile distillato. Andrea Fofi, organizzatore dell’evento, col quale abbiamo avuto il piacere di intrattenerci qualche minuto per commentare la riuscita dell’appuntamento del 2024, ha sottolineato come in questi anni si sia assistito a un’evoluzione del whisky da bevanda di nicchia a fenomeno culturale ampiamente apprezzato.

Gli abbiamo chiesto di raccontarci la genesi di questo straordinario festival intitolato al whisky. Come nasce e come sta andando. Fofi ha descritto l’evento con grande entusiasmo: “Roma Whisky Festival” si chiamava originariamente “Spirit of Scotland”, ed è nato nel lontano 2011. La mamma del mio migliore amico, di origine scozzese, aveva capito che non volevo più fare l’avvocato e mi propose di organizzare un Whisky Festival a Roma, e scegliemmo come location l’Arancera di San Sisto. Questa prima edizione la presentammo con una decina di aziende, ed ebbe un discreto successo tanto che decidemmo di proseguire con questa iniziativa. Ora siamo alla dodicesima edizione, e già dalla terza ci dovemmo trasferire in un posto più grande perché siamo passati in poco tempo da 1.000 visitatori a circa 6.000 l’anno e da 10 aziende alle 60-70 di oggi!”

E cosa è successo poi?
“Questa passione crescente è maturata successivamente nell’apertura di un Whisky Shop e del Whisky Bar, ed è bello perché gli appassionati di questo settore crescono ogni anno e la manifestazione è molto dedicata al consumer e poco al trade; come avrete visto, ci sono tantissime donne e il pubblico è molto attento al dettaglio, a quello che sta bevendo, ed arriva preparato. Questo significa che negli anni abbiamo fatto un buon lavoro di divulgazione della cultura del whisky. Nel complesso siamo molto felici di come sta andando, nonostante ci sia in generale una totale flessione del mondo spirits, ed un mio personale vanto di questa edizione è l’allestimento dell’area vintage, con etichette molto rare e preziose.”

Educazione e innovazione al centro del festival

Una delle caratteristiche distintive del Roma Whisky Festival è l’attenzione rivolta all’aspetto educativo, con l’organizzazione di masterclass e seminari che permettono ai partecipanti di approfondire la loro conoscenza sul whisky.

In evidenzia l’importanza di queste attività formative, che vanno dalla storia del whisky alle tecniche di degustazione, permettendo così ai visitatori di apprezzare pienamente le diverse sfumature di questa bevanda. Inoltre, l’evento di quest’anno ha dato particolare risalto all’innovazione e alla sostenibilità nel settore del whisky, con la presenza di distillerie che si impegnano in pratiche produttive rispettose dell’ambiente e orientate alla qualità. Tra queste, spicca la distilleria italiana Poli, la cui partecipazione al festival sottolinea l’importanza di un approccio che coniuga tradizione e innovazione.

Il valore aggiunto delle esperienze immersive

Il Roma Whisky Festival si distingue non solo per la varietà e qualità dei whisky presentati ma anche per la creazione di un’esperienza immersiva che va oltre la semplice degustazione. “Ogni anno, ci impegniamo a trasformare il festival in un viaggio sensoriale completo, dove ogni assaggio diventa un’occasione di scoperta e apprendimento,” afferma Andrea Fofi, che oltre a essere l’organizzatore del Festival è anche il conduttore del noto Oro Whisky Bar di Roma.

Tra l’altro abbiamo letto tra le brochure del kit di degustazione che ci sarà anche un festival estivo quest’anno, proprio perché non è vero che il whisky si beve solo d’inverno! La risposta di Andrea Fofi ce l’ha confermato: “Assolutamente! Era da un po’ di tempo che volevamo dedicare una giornata agli american whisky, organizzando una giornata di festa all’aperto in puro stile Austin, con giochi come il toro meccanico, con musica folk e country, e il barbecue. La faremo a giugno: il luogo e la data sono da definire, ma saremo sempre noi, quindi non mancate!”

Reel dell’evento

Tanto fermento quindi, e tante attività dentro e intorno a questa notevole manifestazione. Qui le masterclass, guidate da esperti internazionali, sono state particolarmente apprezzate per la loro capacità di connettere storie e tecniche di produzione con l’esperienza di degustazione, arricchendo così la percezione del whisky da parte dei partecipanti. “Vogliamo che i nostri visitatori lascino il festival non solo con un palato più raffinato ma con una comprensione più profonda della cultura del whisky,” aggiunge Fofi, sottolineando l’importanza di un approccio olistico all’educazione sul whisky.

Sfide e opportunità future nel mondo del whisky

Guardando al futuro, il Roma Whisky Festival si pone davanti a sfide significative ma anche a opportunità entusiasmanti. La crescente domanda di whisky di qualità apre la porta a nuove distillerie e a sperimentazioni innovative nel settore. “L’industria degli spirits sta vivendo un momento di generale flessione, mentre noi ne stiamo sperimentando una di particolare successo e dinamismo con questi eventi caratterizzati da una tensione costante tra tradizione e innovazione,” osserva Fofi.

Questo equilibrio delicato rappresenta una sfida per i produttori, che devono navigare le aspettative dei consumatori sempre più informati senza perdere di vista le radici storiche e culturali del whisky. L’incontro ravvicinato coi migliori brand internazionali si è distribuito su 2500 metri quadri dedicati all’esposizione e alla degustazione, dove gli ospiti hanno avuto l’opportunità di assaggiare oltre 1000 etichette. L’area mixology, curata da ORO Whisky Bar, ha proposto una selezione raffinata di drink, mentre l’area masterclass ha ospitato più di 20 incontri nel corso dei due giorni, con la presenza di rappresentanti delle distillerie e esperti del settore.

L’evento ha offerto anche attività speciali di degustazione che hanno coinvolto sigari, cioccolato, ostriche e crudi, arricchendo l’esperienza dei partecipanti.

Parola agli espositori

Appuntamenti del calibro del Roma Whisky Festival lasciano un particolare entusiasmo, ispirano, perché sanno superare i confini territoriali per diventare palcoscenici globali, dove la passione per il whisky unisce culture e tradizioni di tutto il mondo. La nostra esperienza al festival ci ha poi permesso di incontrare e dialogare con numerosi protagonisti di questa industria, ognuno dei quali presentava con maestria le proprie etichette, ognuna con una storia unica e una raffinatezza inconfondibile. Dai malti giapponesi, passando per i classici scozzesi e le novità americane, fino alle sorprendenti produzioni italiane, il festival ha offerto un panorama completo delle eccellenze nel mondo del whisky.

Desideriamo esprimere la nostra gratitudine a tutti coloro che hanno dedicato del tempo per condividere le loro impressioni con noi. Di seguito, l’elenco delle persone che abbiamo avuto il piacere di incontrare, molte delle quali appaiono nel video qui sopra “Parola agli espositori”:

  • Gabriele Rondani e Fergus Simpson – Duncan Taylor
  • Giacomo Acerbi ambassador che ci ha mostrato la macchina vaporizzatore “The Golden Dram” che Martini & Rossi ha intestato ad Aberfeldy
  • Michele Picone – Yamazakura (whisky giapponese)
  • Valeria Tummolo – Akashi ((whisky giapponese))
  • Jacopo Poli, titolare della Poli Distillerie – whisky “Segretario di Stato”
  • Luigi Di Filippo – “oste” dei prodotti importati dalla D & C (distilleria Kurayoshi)
  • Un particolare grazie a Giovanni Continanza, ufficio stampa del festival – Giampiero Francesca e Federica Corona, ufficio stampa “I maestri del cocktail

Quanta varietà! Gli stand erano davvero tantissimi, e tante le attività promosse. Un’area lunch condita da ottimo jazz dal vivo, l’area “Vintage” con etichette da collezionisti, le aree masterclass, corsi per imparare l’ABC del whisky, e la premiazione finale “Whisky & Lode”, che ha eletto i migliori whisky del salone valutati secondo la regola del blind tasting, in quattro diverse categorie: Best Scotch Whisky, Best Cask Strength, Best World Whisky e Best American Whiskey. Ed ecco i vincitori dell’ambito titolo:

Categoria 𝗕𝗘𝗦𝗧 𝗔𝗠𝗘𝗥𝗜𝗖𝗔𝗡 𝗪𝗛𝗜𝗦𝗞𝗘𝗬 ecco a voi il podio:

🥇Jack Daniel’s Bonded – 50% | Brown Forman
🥈Yellowstone Hand Picked Collection Lion’s Choise Kentucky Straight Bourbon Whiskey Single Barrel – 51% | Meregalli
🥉WhistlePig 12yo – 43% | Moët Hennessy

Categoria 𝗕𝗘𝗦𝗧 𝗪𝗢𝗥𝗟𝗗 𝗪𝗛𝗜𝗦𝗞𝗬 ecco a voi il podio:

🥇Mars Tsunuki Edition 2022 Japanese Single Malt Whisky – 50% | @finespiritsitalia
🥈Dunville’s PX 12yo Single Malt Irish Whiskey – 46% | @spiritsecolori
🥉Milk & Honey Apex Dead Sea Single Malt Whisky – 55,5% | @anthology_di_mavolo

Categoria 𝗕𝗘𝗦𝗧 𝗦𝗖𝗢𝗧𝗖𝗛 𝗪𝗛𝗜𝗦𝗞𝗬 ecco a voi il podio:

🥇 Nc’Nean Organic “Huntress 2023 Woodland Candy” Small Batch Single Malt Scotch Whisky – 48,5% | @gemma.wine
🥈 Morrison Mac-Talla Strata 15yo Islay Single Malt Scotch Whisky – 46% | @lostdramselections
🥉 Nc’Nean Organic “Quiet Rebels Lorna” Small Batch Single Malt Scotch Whisky – 48,5% | @gemma.wine

Infine, per la Categoria 𝗕𝗘𝗦𝗧 𝗖𝗔𝗦𝗞 𝗦𝗧𝗥𝗘𝗡𝗚𝗧𝗛 ecco a voi il podio:

🥇The Glenallachie 2011/2023 Single Cask Speyside Single Malt Scotch Whisky Oloroso Puncheon – 62,3% | @lostdramselections
🥈Laphroaig 10yo Batch 016 Original Cask Strength – 58,5% | @stock_spirits_italia
🥉Glendronach Cask Strength Batch 9 Highland Single Malt Scotch Whisky – 59,4% | @finespiritsitalia

Complimenti ai vincitori e a tutta la macchina organizzativa che testimonia l’abilità del Roma Whisky Festival di andare oltre il locale, diventando anno dopo anno sempre più un punto di riferimento internazionale per gli appassionati, sottolineando l’importanza di tali incontri nel promuovere il dialogo culturale e la condivisione di sapere attraverso la passione per il whisky.

Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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