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Mariella Pizziconi: la Roma che brucia “Sotto un cielo azzurro”

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Con un racconto lucido e vibrante, la regista Mariella Pizziconi torna a narrare un frammento appassionato e drammatico della storia di Roma, dei suoi abitanti e di quella memoria che non va dimenticata: il bombardamento, ad opera degli Alleati, avvenuto la mattina del 19 luglio del 1943 nel quartiere di San Lorenzo. “Sotto un cielo azzurro”, evocativo titolo di cui abbiamo dialogato con la regista, andrà in scena questa domenica 14 luglio a Ladispoli e venerdì 19 luglio a Roma. Entrambe le messe in scena si presentano come una riduzione dell’opera originale realizzata dalla Pizziconi nel 2017, una potente rievocazione storica degli eventi tragici di quel giorno in cui Roma ha bruciato, devastata dal massiccio bombardamento anglo-americano.

L’attacco faceva parte della strategia degli Alleati per indebolire il regime di Benito Mussolini e forzare l’Italia a uscire dal conflitto mondiale. Nonostante l’obiettivo principale fosse lo scalo ferroviario e altri punti strategici, il bombardamento provocò danni diffusi in tutta la città. Quartieri come il Prenestino, Tiburtino, Casilino, Nomentano, Labicano e Tuscolano furono devastati, lasciando 40.000 romani senza casa e causando migliaia di morti e feriti.

Le storie che mi sono state narrate, sia dalle mie zie che da mia madre, sono andate a completare quelle di tutte le altre persone che ho incontrato e che mi hanno aperto i loro cuori. Ripercorrendo la storia della mia famiglia ho pianto tutte le lacrime del mondo perché sono state tragedie indicibili che hanno colpito il mio quartiere e i miei cari.

Mariella Pizziconi

Le terribili incursioni non si fermarono lì: fino alla Liberazione di Roma, la città subì altre 51 incursioni aeree, nonostante fosse stata dichiarata “Città Aperta”, quindi teoricamente immune da attacchi. Le distruzioni e le sofferenze inflitte alla popolazione furono immense, segnando profondamente la memoria storica della città.

Mariella Pizziconi

Mariella Pizziconi, la regista di “Sotto un cielo azzurro”, ha un legame personale e profondo con questa parte della storia romana. Cresciuta nel quartiere Prenestino, ha raccolto testimonianze dirette dai residenti più anziani, compresa la sua famiglia, che hanno vissuto quei tragici eventi. Il suo spettacolo nasce dall’esigenza di mantenere viva la memoria di ciò che accadde, affinché le nuove generazioni possano comprendere l’impatto devastante della guerra e la resilienza necessaria per ricostruire una comunità.

La regista ci racconta con evidente emozione: “Ho studiato molto della Guerra dopo aver intervistato alcune persone anziane per un docu-film. Erano tutte del quartiere Prenestino e di San Lorenzo, e mi hanno raccontato di quella giornata terribile. Le storie che mi sono state narrate, sia dalle mie zie che da mia madre, sono andate a completare quelle di tutte le altre persone che ho incontrato e che mi hanno aperto i loro cuori. Ripercorrendo la storia della mia famiglia ho pianto tutte le lacrime del mondo perché sono state tragedie indicibili che hanno colpito il mio quartiere e i miei cari.”

Con “Sotto un cielo azzurro”, Mariella Pizziconi offre una riflessione profonda sulle conseguenze della guerra e sull’importanza della memoria storica. Lo spettacolo non solo rievoca un passato doloroso ma ci invita a considerare le guerre contemporanee con una nuova consapevolezza, ricordandoci che la ricostruzione materiale può sempre avvenire, mentre quella all’interno dei cuori non avviene mai.

“Sotto un cielo azzurro”: la voce della regista Mariella Pizziconi

Parliamo un po’ della Mariella Pizziconi regista. Come nasce?

“Sono stata un’artista sin dai primissimi anni di vita. Mia madre mi portò a vedere “La Boheme” di Puccini e me ne sono innamorata. Sin da piccola amavo cantare e suonare il pianoforte, ma alcune problematiche familiari hanno impedito che il mio sogno si realizzasse. Ciononostante, ho studiato scenografia, ed oggi sono una regista felice del mio lavoro. So che non potrei fare nessun’altra cosa!

Nei miei testi e spettacoli inserisco sempre tantissima musica, perché rimane la mia passione segreta.
Ho studiato scenografia moderna con Toti Scialoja, per applicare queste conoscenze al teatro contemporaneo che si è sviluppato dopo gli anni Sessanta. Negli anni ho lavorato come scenografa e costumista, ed anche come animatrice teatrale con i ragazzi. Questo è stato un banco di prova fenomenale, perché è stato con questi studenti che ho imparato a fare la regista.

Ho frequentato poi dei corsi sul linguaggio filmico e sulla scrittura cinematografica tenuti da grandi registi e autori, e ho avuto l’opportunità di frequentare gli insegnanti del Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Dopo aver realizzato alcuni docu-film, avevo preparato anche un film, ma è stato bloccato tutto con la legge Berlusconi sulle piccole produzioni. Successivamente, da quella stessa commedia che sarebbe dovuta diventare un’opera per il cinema, ho realizzato una grossa regia teatrale, che è stato un enorme successo, e da lì in avanti ho lavorato con importanti nomi del settore, come Siddharta Prestinari e Claudio Morici.”

Che tipo di regista senti di essere?

“Mi piace dare molto spazio agli attori con i quali lavoro, che sono per lo più professionisti. Se sono bravi, meritano una libertà espressiva e di interpretazione, capace, non di rado, di accrescere l’opera e la regia che ho scritto. E’ una grande opportunità che bisogna sempre avere a mente.”

Che cosa ti aspetti dal pubblico di Ladispoli, dove Stefania Ranieri è molto conosciuta?

“Sì lei è molto amata a Ladispoli e Cerveteri. So che sarà un pubblico molto caloroso.”

Qualche parola sugli attori che interpretano “Sotto un cielo azzurro?

Monica Cecchini è un’attrice e cantante di grande talento, molto versatile.

Carla Di Donato, è una danzatrice e attrice, sensibile e disciplinata. La sua emozione è palpitante quando recita le testimonianze sulla guerra. Nello spettacolo interpreta anche una bambina, e mi ha davvero fatto venire i brividi la sua capacità di calarsi in quel personaggio.

Stefania Ranieri è un’attrice straordinaria, e con lei ho già portato in scena “Spiaggia libera”. Quella di Nina, il personaggio che lei interpreta, è l’unica storia inventata di “Sotto un cielo azzurro”, ma l’ho creata ispirandomi ai racconti reali che mi sono stati narrati.

Andrea Scaramuzza fa parte della compagnia dallo scorso anno. E’ un attore generoso, che nello spettacolo fa la parte del soldato. Interpreta mio zio, che si finse morto, al Nord, e si fece trascinare fino a valle da un fiume per salvarsi. Una storia incredibile.

Ed infine, sul palco, c’è il chitarrista Stefano Manganelli.

I miei attori si commuovono realmente quando recitano, e ricordo che nel 2017 dopo lo spettacolo anche il pubblico piangeva, ringraziandoci.

Credo sia stato questo successo a far sì che mi venisse chiesto tante volte di rimetterlo in scena. Effettivamente il mio è un racconto popolare in dialetto romanesco, perché si parlava solo questa lingua a Roma nella zona bombardata.”

Il titolo “Sotto un cielo azzurro” rievoca una particolarità storica importante. Vuoi raccontarcela?

“I bombardieri non possedevano la tecnologia disponibile oggi, pertanto avevano bisogno di un cielo assolutamente azzurro e terso per bombardare. E così fu anche in quella fatidica giornata del 19 luglio del ’43.”

Progetti futuri?

“Troppi! Sono stata ingaggiata per scrivere una commedia pazzamente comica di Massimo Palmieri.

Inoltre tengo molto a “Quarto piano”, una storia vera che ho vissuto con i miei vicini di casa. E’ un’opera comico – drammatica che porterò prossimamente in scena con un bel cast formato da Andrea Scaramuzza, Rita Pasqualoni e Romano Talevi, Simona Ciammaruconi, Maurizio Greco, Rita Gianini.

Infine ho in programma di scrivere per il teatro un’altra commedia basata sul film di Comencini “Pane amore e fantasia”. Il protagonista, nei panni di Vittorio De Sica, sarà Gerardo La Barbera.”


ORARIO SPETTACOLI “Sotto un cielo azzurro”:

Ladispoli – Domenica 14 luglio, ore 19, Centro Arte e Cultura, via Settevene Palo Nord 21. Prenotazioni al 320.2477440

Roma – Venerdì 19 luglio, ore 20:30, Libreria Errante, via Bellegra 46, Apericena+Spettacolo euro 15,00. Prenotazione obbligatoria allo 06.31079007

Giornalista del Quotidiano La Voce e Direttrice de Il Circolo del Golf, è collaboratrice di InsideMagazine dal 2020

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Laureata in Lettere con la specializzazione in Editoria e Giornalismo presso l'Università degli Studi Roma Tre, e diplomata anche presso la Scuola di Scrittura Omero, Virginia Rifilato è una giornalista di grande talento e esperienza, con una solida carriera nel campo del giornalismo e delle collaborazioni con importanti media nazionali come La Repubblica, come editor nell'industria cinematografica e televisiva per importanti canali satellitari e terrestri come Sky e Tim Vision, e collaboratrice di alcune emittenti radiofoniche di spicco, tra cui Radio 3 e Dimensione Suono Roma.

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All'interno del magazine InsideMagazine, Virginia ha il compito di curare le interviste di punta, offrendo ai lettori un'esperienza avvincente e coinvolgente. La sua passione per la scrittura e la sua capacità di raccontare storie affascinanti, oltre alla sua abilità nel creare domande incisive e nel catturare l'essenza delle personalità intervistate, la rende una risorsa di grande valore per la redazione.

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