Parla l’ing. Marco Pieri, amministratore di CRE-DI SPV
Il Superbonus 110%, nato per dare respiro a un settore edilizio italiano duramente colpito dalla pandemia, si è presto trasformato in una sfida gigantesca. Quello che inizialmente era stato presentato come una grande opportunità per famiglie e imprese è finito nel vortice di continui cambiamenti governativi, generando incertezza tra banche, imprese e cittadini. In un contesto così caotico, la situazione sembrava destinata a rimanere bloccata, se non fosse stato per l’intuizione di una soluzione alternativa: la cartolarizzazione.
Nel 2023, la cartolarizzazione dei crediti fiscali è diventata l’unica strada percorribile per risolvere una crisi che aveva messo in ginocchio molte realtà. CRE-DI SPV, guidata dall’ingegner Marco Pieri, ha deciso di intraprendere questo percorso, affrontando una sfida titanica con determinazione e pragmatismo. “Testa bassa, ci siamo messi al lavoro,” racconta Pieri, ricordando i primi passi dell’operazione. “Sapevamo che sarebbe stato un cammino complesso, ma non avevamo alternative se volevamo offrire una soluzione concreta.”
Le difficoltà non sono mancate. Con oltre 25.000 pagine di documenti da analizzare, autorizzare e organizzare, il progetto si è rivelato un’impresa colossale. È stato necessario coinvolgere professionisti da tutta Europa e persino dall’oltreoceano per affrontare la complessità tecnica e normativa di un’operazione di questa portata. “Abbiamo cercato i migliori consulenti disponibili,” spiega Pieri, “e ci siamo affidati a figure specializzate, come Servicer, Arranger, Calculator Agent e molte altre, ognuna fondamentale per garantire il successo dell’iniziativa.”
Nonostante la mole di lavoro e le inevitabili critiche provenienti da una minoranza di operatori del settore resi diffidenti dai ritardi e dalla frequentazione di un settore permeato di opportunisti, CRE-DI SPV è riuscita a ottenere risultati straordinari. La società ha raggiunto un valore di 6 miliardi di euro in cantieri già avviati e futuri, una cifra che potrebbe rappresentare un rilancio significativo per l’economia italiana una volta immessa nel circuito finanziario. Il progetto, inoltre, ha ricevuto riconoscimenti importanti, tra cui la Classe A per il codice ISIN presso Euronext e l’approvazione della Banca Centrale Irlandese per il veicolo CRE-DI DAC.
Le difficoltà, però, non sono state solo di natura tecnica. Gli stessi imprenditori coinvolti hanno vissuto momenti di frustrazione e incertezza “Mi sono sentito particolarmente sotto pressione a fronte della serietà che volevo mantenere presso fornitori e clienti: ho trovato la cartolarizzazione un metodo forse complesso per un’Italia molto provincialistica, ma è ad ogni modo l’unica soluzione al problema.” Gli fa eco un altro imprenditore edile, E.CO.S di Asti: “Ho provato a sfogare alle volte le mie frustrazioni di attesa continua verso la spv, che ci ha fatto anche in qualche modo da psicologi, e ci ha supportato verso un problema: col senno di poi comprendo non fosse ovviamente stato generato da loro, ma dallo stato italiano che e anche un po’ di noi aziende che abbiamo, è bene dirlo fatto qualche passo più lungo della gamba, sulla scorta delle parole dell’ ex premier italiano.”
Ora, CRE-DI SPV si avvicina a una svolta decisiva. Marco Pieri, sulla base delle informazioni fornite dai consulenti, annuncia che si sta completando la revisione del codice ISIN, necessaria per adattarsi ai cambiamenti riscontrati nella situazione dei crediti sottostanti. Subito dopo, sarà presentata la richiesta di collocamento presso la Borsa di Londra, il principale mercato mondiale per operazioni di questo tipo. “Abbiamo fatto tutto il possibile per garantire il successo di questa operazione e siamo fiduciosi ed emozionati” ammette Pieri. L’obiettivo del team è chiaro: portare una buona notizia entro le festività natalizie, sia per chi ha lavorato al progetto, sia per tutte le realtà che hanno riposto fiducia in questa iniziativa. L’emozione è palpabile, ma anche la consapevolezza di aver affrontato una sfida senza precedenti. “Questa non è solo una questione tecnica,” conclude Pieri “è un passo professionale enorme, per noi e per l’intero sistema che ci ha sostenuto.” La cartolarizzazione del Superbonus 110% non è solo una risposta al caos generato da normative incerte, ma un esempio di come determinazione, competenza e innovazione possano trasformare una crisi in una nuova opportunità. Se tutto andrà come previsto, questa operazione pionieristica potrebbe rappresentare un modello per il futuro del settore edilizio e della finanza italiana.