Il museo è stato aperto nel 1985. È uno dei musei più visitati dei Paesi Bassi.
La società moderna presume di essere all’avanguardia della libertà sessuale, ma la storia potrebbe insegnare il contrario. Nella città di Amsterdam, esiste una memoria storica di culture e pratiche antiche e primordiali, raccolte per ricordarci quanto importante sia stato l’atto d’amore in ogni contesto sociale. Il museo “Il Tempio di Venere” (Sexmuseum) si erge come testimonianza della presenza duratura della sessualità nella storia umana. Ricorda che il sesso non è un fenomeno moderno. Il principio guida del museo è osservare l’erotismo attraverso le ere; la missione del Tempio di Venere è mostrare come le tradizioni sessuali si siano evolute nel corso della storia, da una tradizione all’altra. “Il Tempio di Venere onora questo patrimonio, dimostrando che il sesso non è stato solo un mezzo di procreazione, ma anche un’arte, un atto spirituale e una forma di comunicazione.”
Visitare il Sexmuseum di Amsterdam permette ai turisti di percepire come le antiche culture celebrassero l’arte erotica e la sessualità. I Minoici di Creta crearono vivaci affreschi di amanti intrecciati, mentre i Greci e i Romani adoravano apertamente le divinità dell’amore e del desiderio. Persino durante il Rinascimento europeo, artisti come Tiziano e Botticelli raffigurarono la sensualità con reverenza piuttosto che con pudore.
Il futuro del desiderio – Un’esperienza tecnologica
Ora la storia del museo del sesso e la tecnologia si scontrano per creare un’esperienza senza precedenti. Il team di EW4D, guidato dal produttore esecutivo Joel Solloway insieme ai creativi Najma Bhatti e Yuri Buzzi, ha progettato quattro attrazioni interattive e affascinanti che trasporteranno i visitatori attraverso l’evoluzione del desiderio nel modo più coinvolgente.
In uno dei più grandi display LED ad alta definizione mai esposti nel museo, è possibile compiere un viaggio visivo mozzafiato attraverso la storia delle pin-up. Si tratta di un mix straordinario di animazione e immagini esclusive, che porta in vita queste ere iconiche, facendo sentire al visitatore di essere entrato in una capsula del tempo della seduzione.
Con illusioni olografiche, procedendo, si viene trascinati nel Deep Frame olografico: la storia della sessualità si schiude davanti agli occhi dello spettatore. Tabù, desideri e fantasie si materializzano in una fusione affascinante di passato e futuro: sono reali o solo un’illusione? Quindi arriva l’ologramma umano: qui ci si trova faccia a faccia con una potente figura olografica realistica, che incarna l’essenza trasformativa e liberatoria della sessualità. Avvicinandosi, si percepisce l’energia, ed è possibile abbracciare i colori e le emozioni che emanano dalla performance digitale umana: un’esperienza sensoriale come mai prima d’ora.
Narratori olografici guidano poi il visitatore attraverso i segreti più intriganti del museo, dando vita a storie di passione, repressione e libertà.
La natura universale e senza tempo
La sensualità non è un costrutto contemporaneo; è parte del patrimonio umano. In alcuni contesti, come l’era Vittoriana, c’era una rigida repressione sessuale, eppure la letteratura erotica clandestina, come le opere del Marchese de Sade, o “La mia vita segreta”, fioriva. Persino nelle culture in cui l’espressione sessuale era limitata, le persone trovavano modi per esplorare ed esprimere il desiderio, dimostrando che l’erotismo è una forza persistente e irreprimibile nella storia umana.
L’erotismo, la sensualità e l’amore sfuggono alle classificazioni di genere rigide e sono invece espressioni profondamente personali e fluide dell’emozione umana. Non possono essere confinati in una definizione o estetica singolare; piuttosto, si manifestano in modo diverso per ogni individuo. Amore e desiderio sono esperienze universali ma uniche, modellate da sentimenti personali, prospettive e identità.
Tutto questo è il Sexmuseum, dove i fondatori hanno creato uno spazio sicuro, coinvolgente ed educativo che illumina la natura universale e senza tempo dell’erotismo.