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Emozioni Inside-Out: intervista alla d.ssa Giovanna Kiferle

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In ognuno di noi c’è la consapevolezza di come le emozioni siano fondamentali nella nostra vita, mattoncini che la costruiscono minuto dopo minuto in tutto quello che facciamo.

Con la dott.ssa Giovanna Kiferle, psicoterapeuta, analista transazionale, fondatrice della Psicogenetica e della Psicologia Trascendentale parliamo a 360° di argomenti legati alla nostra psiche, di emozioni e di quanto siano davvero così vitali per tutti noi. Oggi più che mai.

D.ssa Kiferle, parliamo di emozioni.

“Innanzitutto un bel riferimento: il film Inside Out della Pixar uscito nelle sale qualche anno fa. Questo film mi ha dato un’impressione positiva perché, quasi per la prima volta, in una pellicola si riflette sull’importanza delle emozioni e di come queste siano il filo conduttore della nostra vita. Il bello del film è che si rivolge a un target trasversale in cui i bambini si divertono e imparano qualcosa di più sul loro piccolo, grande universo interiore, così come i più grandi, in prima fila i genitori, capiscono l’importanza del nostro lato inconscio e delle dinamiche profonde e importanti che guidano la nostra esistenza”.

Quindi, non solo un cartone animato, ma anche un film che permette una certa riflessione sulle dinamiche che danno luogo alle emozioni. 

“Non vi è una netta divisione tra ragione e emozioni. Ed in effetti i due livelli sono direttamente interconnessi. Le nostre azioni, il nostro successo, perfino i nostri malanni e il nostro destino dipendono da come gestiamo  le nostre emozioni. Alla base di ogni pensiero e di ogni gesto ci sono le emozioni perchè queste sono la prima risposta che agiamo di fronte ad uno stimolo. E-motion in inglese ha la stessa origine che troviamo nella lingua italiana; vuol dire energia per muoversi, letteralmente, spinta al movimento, all’azione.”

Una cosa salta subito agli occhi nel film Inside-Out, ovvero che tra le emozioni sia stato inserito anche il “disgusto”. La Kiferle ammonisce subito: “il disgusto non è un’emozione! E’, semmai, una sensazione emotiva. Ma andiamo per gradi.”
Inizia la lezione. “Le emozioni base, o matrici, nella classificazione primaria sono 4: paura, rabbia, tristezza e gioia, in un ordine progressivo.” E il disgusto presente nel film?

“Non è un’emozione, e qui nel film si fa una certa confusione, spesso presente anche nei testi più diffusi, nel comprendere l’interessantissimo universo delle emozioni. Il disgusto è una sensazione legata all’emozione rabbia e al pericolo di morire, quindi alla paura. Dalla combinazione delle emozioni matrici, dunque, nascono le sensazioni emotive, basate sui nostri sensori, i sensi: olfatto, tatto, udito e vista. Sensi ed emozioni danno modo di riconoscere stimoli e segnali ambientali. Pensiamo agli organismi primordiali, alle antenne che sostituiscono vista e olfatto. La capacità di distinguere frequenze vibratorie diverse si è evoluta fino a noi in modo diverso per ogni specie, ma alla base di ogni percorso evolutivo esiste sempre una necessità fondamentale, ovvero rispondere allo stimolo esterno attraverso l’azione “Giusta”. C’è, ad esempio, una differenza sostanziale tra la fame, che nasce dall’urgenza di nutrirsi scegliendo ciò che è nutriente e scartando ciò che è dannoso mangiare, e l’appetito, che è uno stimolo dettato dalla conoscenza dei sapori scelti in base ad una certa predilezione per il gusto di una particolare pietanza.

Dunque, le emozioni matrice evolvono in centinaia di combinazioni via via più complesse, dagli stati d’animo, alle sensazioni emotive, fino ai sentimenti; tutte ci aiutano a vivere appieno la nostra vita in relazione alla nostra capacità, ma anche alla nostra abitudine, a fare ricorso a una o all’altra.”

Andando indietro in questa catena evolutiva ci chiediamo allora: qual è stata la più antica tra le emozioni, quella che è stata provata da un organismo vivente per la prima volta?

“La paura, questa è la prima e più antica emozione in assoluto, perché percepire il pericolo dà modo di sopravvivere. Lo sappiamo, i predatori cacciano e si nutrono delle prede, per cui, in questo gioco di ruoli, il predatore deve percepire la presenza della sua preda, mentre la preda deve avvertire in tempo la minaccia ed agire prontamente. In questa dinamica si nasconde il processo evolutivo della vita.

Fuggire, attaccare o paralizzarsi, queste sono le risposte possibili di una preda che viene aggredita.”

Oggi siamo chiamati a ripercorrere un passo epocale, liberarci dalla paura per tornare ad essere “animali sociali”. Vivere e godere del mondo e farlo in compagnia in questo periodo è diventato più complesso. L’inverno che sta arrivando è un’incognita. Cosa succederà dei vari eventi, dei teatri, dei cinema, dei musei? Delle serate organizzate qua e là nei locali o a casa di amici? In queste occasioni ci si può divertire e provare… emozioni. Nei prossimi articoli del ciclo “Emotions”, insieme alla d.ssa Giovanna Kiferle, continueremo ad approfondire le emozioni, e la loro migliore gestione per migliorare la nostra vita, nonostante tutto.

Immagine di copertina by kues

Paul Fasciano, Direttore di InsideMagazine e del Gruppo Editoriale Inside, è un mental coach prestato al mondo della comunicazione digitale. Con un background accademico in sociologia e una formazione in PNL, mindfulness e neuroscienze, ha dedicato oltre tre decenni allo studio delle dinamiche sociali odierne. E' autore di varie pubblicazioni incentrate sulla crescita personale nel complesso contesto contemporaneo. La sua missione è fornire ai professionisti le informazioni più aggiornate e rilevanti, migliorando la loro comunicazione e potenziando il loro mindset con strategie efficaci e mirate.

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